"Louis,qualche settimana fa ha avuto un incidente stradale. All'inizio aveva solamente un lieve trauma cranico,ma è peggiorato.È entrato in coma. I medici non sanno quando si potrà risvegliare e se si sveglierà.Non capì più niente.
Avevo la vista annebbiata e non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.
Non può essere. Non posso perderlo. No.
"Non abbiamo voluto dirtelo per non farti preoccupare.. Hai appena iniziato l'università e devi stare attenta alle lezioni.
Tirai su il naso. "In questo momento me ne fotto delle lezioni. Dimmi in che ospedale è ricoverato. Voglio vederlo."
Niall esitò ma cedette e Gemma decise di accompagnarmi. Anche perché non conoscevo bene la città e lei aveva la macchina.
Arrivammo al St. Thomas e corremmo dentro. Arrivammo alla portineria e dietro al bancone c'era una signora di mezza età.
"Salve,può dirmi in che stanza si trova il signor Louis Tomlinson?" dissi con il fiatone. Alzò lo sguardo e guardò me e Gemma.
"Siete suoi parenti?" ci indicò con una penna in mano.
"Veramente sono.." Gemma mi spinse di lato e disse
"Siamo sue cugine" indossando la sua arma vincente,il sorriso.L'infermiera ci fissò scettica.
"Si,giuro. Siamo sue cugine. Parola di scout" dissi formando in aria quello che doveva essere un segno degli scout,nonostante non fossi una scout.
Ci credette e ci disse in che piano e in che stanza l'avremmo trovato.
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Arrivammo al terzo piano,con l'ascensore ovviamente. Percorremmo il lungo corridoio e l'odore di disinfettante mi travolse le narici.Sentimmo delle voci discutere e a primo impatto le riconobbi. Furono quelle di Harry e di Liam.
Proseguimmo fino alla fine del corridoio e li vidi. Niall con la testa bassa sul telefono,Liam e Harry discutere in piedi.
Mi sedetti vicino a Niall e gli toccai la spalla. Balzò sulla sedia e non appena mi vide,posò il telefono in tasca e mi abbracciò.
Mi staccai dall'abbraccio e vidi Harry e Gemma impegnati in un abbraccio.
EH?? Si conoscono??
Liam venne verso di me per abbracciarmi, ma si fermò quando vide la mia faccia perplessa, di fronte all'abbraccio di Gemma e Harry. Rise piano.
"Non sapevi che fossero fratelli,eh?" mi girai verso di lui.
"Fratelli?" lui annuì.
Ma certo. Ora mi era tutto chiaro. Come ho fatto non notarlo. Erano due gocce d'acqua. Mi diedi un piccolo colpetto in testa e abbracciai Liam.
Harry mi notò e quando mi staccai da Liam,corse ad abbracciarmi.
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"Non dovevi saltare la lezione" Alzai gli occhi al cielo.
"Niall,calmati. Non è il liceo,è l'università. La frequentazione delle lezioni non sono obbligatorie.... e poi avevo di meglio da fare che stare seduta per un'ora con trenta e passa ragazzi ad ascoltare un vecchio parlare".
Niall continuò a farmi la ramanzina,mentre gli altri mi difendevano.
"Piuttosto" dissi cambiando discorso "Cos'hanno detto i medici?"
Hanno detto che è entrato in un coma leggero e che c'è un'alta possibilità che lui si possa svegliare con un'amnesia."
Liam ed io sospirammo.
"Non sanno quando Louis potrebbe svegliarsi. Hanno detto che possono passare giorni,settimane,mesi... e in casi estremi anni."
Mi presi la testa per le mani e sperai che Louis si sarebbe svegliato presto e che si sarebbe ricordato di tutti.. e di me.
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Le mie giornate si dividevano tra ospedale e università.Un giorno,non voletti disturbare Gemma e presi i mezzi pubblici per arrivare all'ospedale ma non ci arrivai.
Finì in un quartiere malfamato e riuscì a salvarmi quando un ragazzo tentò di minacciarmi con un coltello,convinto fossi suo fratello poliziotto,quello che lo ha arrestato.
Trovai uno Starbucks e chiamai Gemma in suo soccorso.
Si mise a ridere prendendomi in giro e mi rassicurò dicendo che non disturbavo e che se avevo bisogno dovevo solamente chiedere.
Una volta in ospedale,decisi di fare un giro per vari reparti. Presi l'ascensore e andai al secondo piano.
Camminai lungo il corridoio,girai a destra e arrivai al reparto Neonatale.
Il corridoio era sommerso di persone e sul loro volto vi si poteva vedere le emozioni che ognuno di loro,sentiva in quell'esatto momento.
Girai la testa a sinistra e fu lì che vidi il vetro con le culle di vari colori. Erano tutti adorabili.
Guardandoli realizzai una cosa. La società al giorno
d'oggi,ci impone di essere qualcuno.Ci impone di essere magre,ci impone di avere un certo tipo di bellezza,ci impone e basta.
Siamo essere umani,non robot.
Ognuno di noi è ciò che è,ed e questo che ci rende unici.
Guardai ancora una volta quei neonati... e m'immaginai il loro futuro.
Forse un giorno,quel maschietto con la pelle olivastra e paffuta sarà un geometra oppure quell'adorabile bambina dagli occhi grandi e castani troverà la cura per il cancro.
"Chi lo sa che cosa ha a disposizione il nostro destino? Nessuno lo sa ed è per questo che lo si scopre solo vivendo."
La voce di Louis mi rimbombò in testa.
Mi disse questa frase quando eravamo solo noi due in videochat... Chissà se si sveglierà..
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Photo; lwt
FanfictionAmelia è una ragazza irlandese,timida e riservata. Per il suo ventesimo compleanno,i suoi genitori le regalano una macchina fotografica digitale,una Canon. Un giorno,scopre che la Canon non è nuova e trova delle foto di un ragazzo sconosciuto di una...