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ATTENZIONE
Il capitolo 3 inizia subito dopo l'illuminazione che ha avuto Niat alla fine del capitolo due. Se avete appena finito di leggere il secondo capitolo, non dovreste avere problemi a capire il perché di questo cambio di ambientazione. Scrivo questa premessa per chi lo ha letto tempo fa, e magari non ricorda come finiva il capitolo precedente. Nelle ultime righe, Niat inizia a ricordare i dettagli della sua morte. Eccoli qua.
In piedi, di fronte alla scrivania della mia camera, sistemo dei libri su una mensola. C'è troppo disordine: vestiti sparsi in ogni dove, libri sulla scrivania e sulle sedie, il letto disfatto, un cuscino per terra.
Dalla finestra filtra una bella luce, è una giornata piena di sole. Magari più tardi esco, penso, rapito dal bel tempo. Perdendomi tra le mie riflessioni, non mi accorgo che, lentamente, la fila di libri sulla prima mensola inizia a cadere.
Sussulto, quando sento il botto di un libro che si schianta sulla scrivania e poi a terra. Mi giro di scatto e vedo altri tre volumi seguire la stessa traiettoria. Provo a bloccarli, ma il primo cade a terra e resta spalancato a metà, come un uomo caduto da un palazzo e schiantatosi sull'asfalto, con tutte le ossa rotte e il sangue che sgorga incessante dal cranio. Riesco a bloccare gli altri due libri, rendendomi conto che, dietro di loro, altri tomi sono sul punto di cadere uno dopo l'altro in un rovinoso effetto domino.
Sistemo i volumi che ho appena salvato dalla caduta, cerco di posizionarli in modo tale che non provino più a scappare. Me li immagino così, come dei prigionieri che, convinti di potermela fare sotto il naso, decidono di evadere da quel luogo, da quella prigione nella quale sono costretti a vivere da anni e che li rinchiude tra le assi di legno che compongono la mia mensola.
Decido di mettere il libro più grosso per ultimo, per trattenere la voglia di fuga degli altri. È vecchio, grosso e pesante, sembra quasi un mattone. L'enorme titolo è posto in rilievo: Storia di Nashé: le grandi guerre e il mondo circostante. Quante volte avrò letto questo libro? Lo conosco a memoria, così come tutti i cittadini di Nashé. Racconta la storia della nostra nazione negli ultimi decenni.
Tutte le famiglie ne hanno almeno una copia, è obbligatorio per legge. Arriva automaticamente nelle case di ogni nashiita non appena nasce un bambino. Ogni cittadino deve imparare alla perfezione il suo contenuto, per poi presentarsi, all'età di nove anni, di fronte a un giudice ed esporre ciò che ha studiato. Il Voto, questo è il nome dell'esame.
Ancora oggi rabbrividisco ripensando al giorno in cui mi presentai davanti al giudice. Se non si passa l'esame, la famiglia dell'esaminato viene multata, oltre a subire la confisca di tutti i beni di lusso. E, considerando la ricchezza della mia famiglia, se mi fosse andata male avrebbero sequestrato il nostro intero patrimonio. Non è una bella sensazione da provare, specialmente se hai soltanto nove anni e senti un tale peso sulle tue spalle. Il peso di mandare sul lastrico la tua famiglia, nel mio caso, o il peso di privarla di quelle poche gioie materiali che possiede, nel caso dei più poveri.
Per fortuna quel giorno andò tutto bene, ma ammetto di essermela fatta sotto per un bel pezzo, vista la mia pessima prestazione il giorno del Voto.

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Blackout
Ciencia FicciónCome reagireste se, d'un tratto, la vostra vita venisse sconvolta dalla guerra e vi ritrovaste intrappolati in terra nemica, costretti a combattere contro la vostra stessa nazione pur di sopravvivere? Questo è ciò che succede a Niat subito dopo aver...