Capitolo 7

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RICORDA: La versione caricata su wattpad è la bozza precedente alla pubblicazione di Blackout, potrebbe contenere sviste o errori di formattazione e di caratteri, causati dal passaggio da Word a Wattpad.


Premessa: ho notato che molti hanno continuano la lettura di Blackout senza leggere il capitolo 4. Non capisco se sia un errore di wattpad, che non ha contato alcune letture, o se effettivamente alcuni di voi sono andati avanti saltando per errore quel capitolo. Vi consiglio di ricontrollare. Leggere un libro saltando dei capitoli è abbastanza insensato.



Il giorno seguente, alle dieci di mattina, io e Sion abbiamo appena finito la succulenta colazione dell'hotel: cornetti, latte, cioccolata, salsicce, bacon, uova, patatine fritte e tè. Probabilmente scapperemo nel bagno più vicino nel giro di poche ore.

Il nostro obiettivo, stamattina, è girovagare per la città. La prima meta è una delle piazze più importanti e famose di Telanya, nonché la più vicina: la piazza del Soldato, chiamata così per l'enorme statua raffigurante un militare che tiene in mano un mitra da cui esce un mazzo di fiori. È uno dei monumenti ai caduti della guerra.

«Forse è meglio comprare una bottiglia d'acqua» dico mentre camminiamo. «Non voglio mettermi a cercarla appena mi viene sete.»

Troviamo un carretto che vende panini, mi chiedo se qualcuno li compri già a quest'ora. Dalla tasca dei pantaloni estraggo una scheda, il venditore ambulante mi passa una scatolina in cui inserirla. Non esiste moneta fisica da oltre un secolo, ormai il mondo si basa solo sull'elettronica. Abbiamo soltanto denaro digitale: è il modo più rapido e sicuro di gestirlo.

In realtà, tutto ormai è gestito dall'elettronica. Anche i mezzi di trasporto si basano su questi sistemi, da quando hanno inventato il motore elettronico, qualche decennio prima della guerra. L'elettronica è praticamente ovunque. L'unico problema nasce durante i blackout, in quei casi va tutto nel caos e nulla può essere più utilizzato, fino al ripristino del sistema. Ma avvengono raramente: l'ultimo risale a più di cinque anni fa, e non durò più di qualche minuto.

Inserisco la bottiglia nella tracolla e ci avviamo. In pochi minuti siamo di fronte alla statua, posta al centro della grande piazza ai cui lati si innalzano innumerevoli enormi palazzi.

Centinaia di turisti guardano affascinati il famoso monumento. Ci avviciniamo a loro, posizionandoci sotto la statua per osservarla meglio, ma all'improvviso succede qualcosa di strano. La gente intorno a me comincia a portarsi le mani alle orecchie, la faccia piegata in una smorfia sofferente. Urlano in preda al dolore e si accasciano a terra.

Non capisco cosa stia succedendo, tutti si guardano attorno spaventati, indicando le orecchie, notando che non sono gli unici a sentire quel suono. Ma quale suono? Io non sento nulla.

C'è chi si preme le tempie e chi vomita, altri si rotolano a terra, qualcuno scappa via urlando, per poi cadere rovinosamente a terra e non rialzarsi più.

In poco tempo, tutti, nella piazza, soffrono qualche male invisibile.

Sion mi guarda interrogativo. Mentre faccio spallucce per fargli capire di saperne quanto lui, comincia a sanguinargli un orecchio. Rapidamente anche la sua faccia comincia a trasformarsi, in preda al panico e al dolore.

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