Magnus Bane, Catarina Loss e Chirone erano seduti intorno al tavolo della Casa Grande, al Campo Mezzo Sangue.
Il vecchio Centauro appariva preoccupato mentre Magnus gli raccontava tutta la storia, ma non si sarebbe mai opposto agli ordini di un dio.
«Ade mi ha riportato in vita, solo per questo motivo. I semidei devono dimenticare tutto ciò che è accaduto.
Purtroppo, la frattura tra i nostri due mondi deve essere sanata...»
«Beh, capisco.»
«Devo ammettere che Ade è stato abbastanza teatrale quando ha cominciato a parlare della venuta di una sventura. Degli dei che avevano qualche problema... Strano ed oscuro più del solito.»
L'espressione di Chirone tardiva un certa consapevolezza di quelle parole.
«Le cose non vanno bene, per nessun dio, purtroppo. Dobbiamo fare come dice, i nostri ragazzi avranno molto altro a cui pensare, temo. È già tardi, ormai.»
Catarina allungò lo sguardo verso i vassoi contenenti tantissimo cibo fatto apparire e che lei e Magnus avevano modificato, aggiungendo una pozione. Avevano lavorato tre giorni su quella pozione, specialmente per produrne in così tanta quantità.
«Le pozioni non sono molto forti, ma daranno il tempo necessario perché i ragazzi si dimentichino di noi e degli avvenimenti che si legano a noi. Prenderanno il loro posto falsi ricordi, cose che erano soliti fare al Campo» spiegò Catarina.
Chirone sospirò visibilmente e si toccò la barba con fare pensoso.
«Appena ce ne saremo andati, si assicuri che tutti abbiano mangiato qualcosa.»
«Sbaglio o tra Percy e una Cacciatrice c'è un... legame?» chiese il Centauro, ad un tratto, ricordandosi di quel particolare avvenimento accaduto tempo prima e che aveva quasi sconvolto Percy.
«La Runa dovrebbe sparire dal corpo del ragazzo presto», spiegò Magnus, «rimarrà solo una cicatrice poco evidente. Per quanto riguarda Clary, non so.»
«Voi tutti non dimenticherete?»
«No, come non lo farai tu, Chirone. Ma tutti gli Shadowhunters avranno l'ordine assoluto di non interferire con nulla che riguardi il vostro modo, ve lo assicuriamo.»
Il Centauro osservò le portate piene di cibo squisito ed annuì un paio di volte.
«Per quanto riguarda il Regno delle Fate?»
«Il Conclave se ne occuperà, ma la situazione è molto delicata, al momento. Le Fate non dimenticano e serbano rancore a lungo» concluse Magnus e si alzò dalla sedia, seguito da Catarina.
«È stato fantastico conoscere il vostro mondo, Chirone. Spero andrà tutto bene.»
«Arrivederci, maestro» disse Catarina e sorrise gentile.
«Arrivederci a voi, anche se, in realtà, è un addio.»*~*~*
Percy stava sorridendo agli Shadowhunters appena arrivati. Aveva fatto fare loro un giro per il Campo, avevano combattuto un po' insieme e poi aveva portato tutti sulla spiaggia, mostrando loro la sua personale bravura con l'acqua. Era riuscito a sorprendere perfino quell'Herondale.
Al tramonto, erano di nuovo tutti riuniti all'albero che segnava il confine tra due mondi.
Da lontano, i ragazzi notarono che anche i due Stregoni stavano arrivando.
Grover sorrise e strinse la mano a tutti i presenti; Annabeth abbracciò forte Clary e Isabelle; Percy si stava ancora intrattenendo in un'interessante conversazione con Simon, invece, Nico guardava tutti da lontano con il suo solito sguardo freddo.
«Non voglio dimenticare» sussurrò a Magnus, ad un tratto. Lo Stregone sospirò, mesto. Ovviamente, anche il ragazzo era presente quando Ade aveva dato istruzioni a Magnus, quindi sapeva la verità. Ma non sapeva che la pozione era dentro il cibo ed il resto. Nico non era solito intrattenersi alle feste e alle cene al Campo, era per quella ragione che Magnus gli aveva regalato un cioccolatino. Forse banale, ma il ragazzo lo aveva accettato e mangiato. Tra poche ora i Cacciatori e il resto sarebbero stati solo un sogno, anzi neanche quello.
«Bene, possiamo andare» disse Jace, ad un tratto, dopo aver stretto la mano a Percy Jackson, come una sorta di tregua.
Si allontanarono tutti verso il prato, pronti ad andare via.
«E stato un piacere, piccoli Semidei. Mi raccomando, siate sempre uniti» salutò Magnus.
«Sembra un addio, non sai fare di meglio?»
«Zitto, Testa d'Alghe.» Annabeth intervenne e diede una spinta al fidanzato.
«A presto, ragazzi» disse poi, la Figlia di Atena.
Sì, a presto.*~*~*
Era stato difficile spiegare il perché della scelta di Magnus, scelta che non aveva neanche preso lui, inoltre.
«Ma perché hai accettato? Sai bene, quanto i ricordi possano essere importati per le persone!» esclamò Clary. Per fortuna Simon non c'era, pensò lei.
«Perché, Magnus?»
«Perché è stato l'unico modo che ho avuto per tornare, Clary. Sono vivo solo perché ho acconsentito a questo. Certo, fare un patto con un dio della Morte non è il massimo, ma si tratta di sopravvivenza.»
A quel punto, nessun altro parlò.
In un paio d'ore, Magnus era riuscito a ricostruire il loft ed ora stava facendo apparire dei mobili per arredarlo.
Jace, Clary, Isabelle e Catarina ( che era lì anche per curare finalmente la ferita sul fianco dell'amico, che ormai non era più mortale ) si erano riuniti per dare un aiuto allo Stregone.
«E poi, ci sono cose che vanno oltre la nostra comprensione. Qualcosa di malvagio sta arrivando e, ormai, riesco a percepirlo anche io.»
«Se le cose stanno così, non potremmo aiutarli?» propose Herondale.
«No» rispose Catarina, «ormai il velo tra i nostri due mondi si è richiuso e così dovrà essere sempre.»
«Dico davvero, ragazzi» continuò la Stregona, «anche se ogni scelta vi appare sbagliata, capite bene che certe cose non vi riguardano e che voi dovete difendere il vostro di mondo.»*~*~*
Chairman Meow era apparso sul letto di Magnus a notte fonda, quando Alec si era già addormentato. Non aveva smesso di stringerlo un attimo, come se avesse ancora paura che potesse andare via.
Il gattone prese posto accanto al padrone e fece le fusa, felice di riaverlo lì. Era una fortuna che Magnus lo avesse reso "speciale", in tal modo non gli sarebbe mai accaduto niente di brutto.
Il Figlio di Lilith, stanco, soppesò nella propria mente tutti gli avvenimenti che erano accaduti: si sentiva in colpa, ma era felice di essere ancora vivo.
Ripensò, ad un tratto, alla Profezia della ragazza dai capelli rossi: i Semidei avevano incontrato gli Shadowhunters e tutti hanno dovuto pagare il debito lasciato da Sebastian Morgenstern.
Triste e senza speranze era tornato chi aveva incontrato lo Stregone rosso, ma, alla fine, la salvezza era stata l'incontro tra i due mondi contrapposti.
Magnus rise, pensando a quante cose la Profezia non avesse detto... Non che credesse davvero ad ogni parola...
Socchiuse gli occhi, cercando di rilassarsi.
Alexander gli era vicino, nessuno era morto, lo Stregone rosso era sparito e, per una volta, lui poté tirare un sospiro di sollievo e godersi un calice di vino rosso tranquillamente.
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Demigods in the Shadow
SonstigesLa vita degli Shadowhunters era già abbastanza complicata a causa di demoni, Nascosti e mostri vari. La vita, però, può complicarsi ancora di più, se anche gli dei dell'Olimpo - e semidei al seguito - fanno la loro comparsa. PROFEZIA: I figli degl...