Extra: Clarissa e la nuova Runa.

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Clary osservò il foglio bianco, immobile sotto il suo sguardo. Sentì la mano stringersi intorno alla matita da disegno.
Era un tocco leggero, ma allo stesso tempo esprimeva grande forza.
Jace era disteso sul letto e dormiva: Clary poteva ascoltare il suo respiro per ore e immaginare contemporaneamente il petto che si alzava e si abbassava.
Era come un'instancabile e meravigliosa danza.
Finalmente, il Nephilim viveva un sonno tranquillo.
Intanto, la mente della Cacciatrice elaborava freneticamente immagini, suoni, sensazioni, parole, ricordi.
La matita si sollevò leggermente dal tavolo e andò a posarsi sul foglio.
Proprio come quando disegnava, Clary si lasciò trasportare dalle emozioni, mentre tutto quello che aveva nella mente prendeva forma.
Fu come dare vita a qualcosa di nuovo e, in realtà, di questo di trattava tutte le volte che la creazione di una nuova Runa si faceva spazio nella sua testa.
Clary aprì gli occhi, che si adattarono facilmente alla penombra della camera da letto.
In sottofondo poteva ancora udire il respiro tranquillo di Jace.
Tutto sembrava essere rimasto uguale, o meglio, quasi tutto.
La cacciatrice posò gli occhi sul foglio e la vide: linee morbide come seta si intervallavano a linee più dure. Le sembrò di scorgere anche un tridente in quel groviglio di tratti.
Se la si osservava a lungo, la Runa trasmetteva una sensazione di lealtà e collaborazione.
Clary scosse la testa, sorpresa: dalla runa, disegnata su semplice foglio di carta, stava trapelando una luce verde brillante.
Lo stesso colore dell'acqua del mare dopo una tempesta.
La ragazza socchiuse ancora una volta gli occhi, lasciandosi trasportare dalla bellezza della sua creazione.
Sperava davvero che quella Runa sarebbe tornata utile, molto presto.

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