Don't leave me

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-Non arriverà mai Lucas, è inutile che controlli il cellulare.- Ripeté immobile sul lettino al fratello.

Lucas mise nuovamente in tasca il cellulare sbuffando, guardando la porta della stanza, mentre cercò la mano della sorella per intrecciarla alla sua.
Mancava pochissimo all'anestesia, e di Lele non c'era neanche l'ombra, Elodie ormai aveva capito che il ragazzo non si sarebbe fatto vedere, neanche per salutarla in caso sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista.
Buttò la testa all'indietro nel cuscino, guardando il soffitto bianco.
Chiuse gli occhi respirando a fondo, prima di sentire la porta aprirsi e sollevarsi sorridendo, sperando di incontrare gli occhi di Lele, trovando invece quelli verdi di una donna in camice, che si avvicinava a lei.
Strinse la mano di Lucas, chiedendole mentalmente di non lasciarla sola in quel momento.
-È il momento di entrare in sala operatoria signorina.- La voce leggermente malinconica della donna le bloccò il respiro.
Diedi una occhiata a Lucas che guardava quasi spaventato la signora, lasciando la presa della sua mano.
-Non possiamo aspettare un altro po'?- Lucas si iniziò a dondolare sui piedi, segno che era abbastanza nervoso e preoccupato.
Sospirò quando vide la donna fare segno di no con il capo, prima di sentire il cellulare squillare e uscire di corsa dalla stanza, lasciando le due sole.
-Andiamo allora- Mormorò tenendo strette le lenzuola del lettino

***

Respirò a fondo l'aria della mascherina, guardando la luce forte sopra di lei, e le teste di alcuni dottori vestiti di blu che la circondavano.
Una donna, la stessa che l'aveva portata in quella sala, guardava attentamente i battiti del suo cuore nella macchinetta, muovendo la testa con fare triste.
Non ce l'avrebbe fatta; era questo che voleva farle capire?
Lucas entrò in sala attraversando le porte bianche, con la cuffia in testa e la mascherina, indossando anche lui il camice azzurrò e i guanti.
Guardò malinconica e leggermente frastornata il ragazzo davanti a lei, accarezzandogli piano il viso, avendo paura che sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe potuto vedere.

-Non lasciarmi Lucas, non farlo anche tu, per favore.- Sussurrò sbattendo più volte e lentamente le palpebre, cercando di intrecciare la mano del fratello con la sua e stringerla, ma con scarsi risultati.
-No, non ti lascio, rimarrò là, dietro la porta, ad aspettarti. Non ti lascerei neanche per tutto l'oro del mondo.- Rispose, togliendosi la mascherina per sorriderle, cercando di darle un po' di coraggio, quello che non riusciva ad avere nemmeno lui in quel preciso momento.
Elodie alzò leggermente il mignolo della mano, con fare infantile, guardando negli occhi Lucas.
-Promettimelo.- Sussurrò cercando di rimanere ancora sveglia.
Sorrise impercettibilmente quando Lucas fece il mignolino con lei. Vedendolo poi voltarsi di scatto verso la porta.
Della luce filtrò nella stanza, vide un paio di ombre muoversi velocemente verso quel bagliore.
Tutto ormai era troppo sfuocato per lei, le voci era tutte mischiate tra di loro, stava impazzendo.
Sentì Lucas che le lasciò la mano, facendola cadere sopra il materasso del lettino.
Spalancò gli occhi, cercando di resistere ancora un poco all'effetto che l'anestesia stava facendo su di lei, quando le voci attorno a lei si fecero più chiare.
Strizzò nuovamente gli occhi per mettere a fuoco le persone, trovando degli occhi a lei familiari.
Le vennero le lacrime quando si rese conto di chi aveva affianco.
Se non fosse stato per il fatto che a momenti sarebbe crollata, l'avrebbe abbracciato con tutte le forze che aveva in corpo e gli avrebbe urlato contro di non andarsene più in quel modo; ma quello che riuscì semplicemente a fare, fu sorridere, sentendo le labbra del ragazzo poggiarsi sulla sua fronte, come a cercare di darle tutta la forza che aveva.

Allora non l'aveva lasciata.

Lele non aveva il camice e la cuffia blu, i capelli corvini erano completamente abbassati, aveva una canotta nera, e portava gli occhiali da riposo.
Aveva corso tantissimo, Elodie lo aveva capito dal fiatone che aveva.
-Sono qui Elo, sono qui.- Lele strinse la mano chiara della ragazza portandosela al petto che si muoveva velocemente per prendere aria.
-Ce la farai, perché sei forte, lo so.- Continuò accarezzando con la mano libera la guancia morbida di Elodie.
La guardò mentre lentamente chiudeva gli occhi e la presa che aveva nella sua mano si fece più debole. Probabilmente, se non fosse stato per Gabriele che era andato a casa sua a convincerlo, ora sarebbe sdraiato nel suo letto a guardare il soffitto.
Guardò la sua ragazza, con le lacrime agli occhi, prima di essere trascinato via senza opporre resistenza da due infermieri, anche loro vestiti di blu, che quasi lo sbatterono fuori dalla sala operatoria.
Osservò la porta bianca davanti a lui, stringendo con rabbia le mani formando dei pugni.
-Gli hai detto queste cose troppo tardi.- Lucas gli poggiò una mano sulla spalla facendolo voltare verso di lui.
Solo ora aveva capito quello che non aveva fatto.
Non si era accorto che tutto l'amore che provava per Elodie, e tutta la paura che aveva di perderla lo avevano fatto scappare, invece di restare con la ragazza e farle coraggio.
Non aveva neanche pensato a come si sentiva lei. Aveva solo pensato a come sarebbe stato lui quando l'avrebbe persa con la convinzione che non sarebbe sopravissuta.
Solo ora si era reso conto che mentre Elodie gli sorrideva, con gli occhi gli urlava quanto aveva bisogno del suo sostegno.
E lui non glielo aveva dato.
Gli occhi iniziarono a pizzicargli fino ad appannargli la vista, rendendogli il viso dell'amico sfuocato.
Lui non voleva perderla, ora più che prima.
Non ora che avevano dopo anni fatto l'amore, e Lele l'aveva resa sua in ogni senso, non ora che si era reso conto di quanto era importante Elodie per lui; non ora che sapeva che l'amava più di ogni altra cosa al mondo.

Si asciugò le lacrime con dorso della mano, sedendosi in una delle sedie verde bottiglia che occupavano di lungo il corridoio, guardando un punto indefinito davanti a lui.
A momenti gli mancava l'aria.
Era come se dopo il bacio che aveva dato alla fronte della ragazza gli avesse assorbito tutto le forze che aveva in corpo dopo la corsa che si era fatto dall'auto di Gabriele fino a lì.
Respirò a fondo, portandosi le mani tremanti dalla paura fra i capelli, prima che i suoi amici gli si sedettero affianco, mettendogli una mano dietro la schiena.
-Ce la farà Lele, la tua ragazza è forte, lo sai- Gabriele gli si avvicinò all'orecchio cercando, con un sorriso di dargli coraggio, riuscendo solamente a farlo piangere silenziosamente.
-Non posso fare nulla per aiutarla Gabri, non so cosa farei se la perdessi.- Singhiozzò abbassando la testa, come ad aver paura di guardare i ragazzi.
-No Lele, non la perderai, vieni qui.- Lucas avvolse tra le sue braccia l'amico facendogli poggiare la testa sul suo petto, coccolandolo come un bambino, cercando di farlo addormentare almeno per tutto il tempo dell'intervento, sapendo già come lo avrebbe passato.

Dopo un'ora che Lele prese finalmente sonno, fra le braccia dell'amico, due infermiere uscirono di corsa fuori dalla sala, i loro guanti e i camici erano sporchi di sangue, Gabriele deglutì rumorosamente alla vista dei loro volti quasi sconvolti.
Scapparono velocemente dentro una stanza come ladre, tornando poi con il defibrillatore.
A Gabriele venne la pelle d'oca alla vista di quel macchinario.
Si avvicinò velocemente, a una delle due donne prima che queste sparissero dietro la porta bianca, cercando di bloccarle il passaggio.
-Scusi, ma, come sta la ragazza?- Gabriele aprì gli occhi, pregando mentalmente che la donna gli rispondesse.
-Sta morendo.- Mormorò la donna abbastanza forte da farsi sentire anche da Lucas.
Dopo di che, come se quello che aveva detto fosse una cosa normalissima, sparì dietro la porta.
Gabriele rimase immobile, voltandosi poi verso Lucas che lo osservava con la sua stessa faccia, sperando che fosse stato uno scherzo di cattivo gusto.
-No Elodie, non lasciarmi.- Bofonchiò Lele agitandosi tra le braccia dell'amico, cercando quasi di allungare le mani per afferrare qualcosa o meglio, qualcuno.
Lucas sapeva che Lele non parlava nel sonno, rimase stupito a sentirlo.
-No, non ti lascio andare, ti tengo stretta.- Continuò a parlare, stringendo il braccio del ragazzo che invece cercava di non farlo cadere.

Lele nei suoi sogni stava salvando Elodie dalla morte, la teneva abbracciata stretta a se e il terrore che lasciandola sarebbe caduta dalla scogliera con il mare mosso, verso la quale la ragazza si stava per gettare prima che lui l'aveva rincorsa tirandola verso di se, impedendole di fare quel passo che per lei sarebbe stato fatale.
E non la stava salvando solo nel sogno, ma anche nella realtà inconsciamente.
Dopo quell'incidente tutto era cambiato, Elodie e Lele erano inconsciamente uniti, anche mentalmente; ma loro non sapevano nulla.
Era come se un filo invisibile li legasse l'un l'altra, e potessero salvarsi a vicenda.
Come in quel momento stava accadendo.

Lele aveva salvato Elodie, ma nessuno poteva saperlo.

I'll be back || Lele Esposito e Elodie Di PatriziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora