Un'altra vita

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Ormai avevano perso la cognizione del tempo. Vedevano sempre il sole sorgere e tramontare, sdraiati su quella distesa infinita di verde, dove delle volte si rotolavano, come fossero dei bambini.
Quanto tempo era passato da quando erano tornati insieme? Mesi? Anni? Secoli? Loro erano sempre lì, a recuperare tutto quel tempo che avevano perso.
Ritrovarsi dopo più di sessanta anni come se quei decenni non fossero mai passati era stata la cosa più bella che poteva succedere ad entrambi. Ma ad Elodie mancava la vita terrena.
Nonostante avesse solo diciotto anni quando era deceduta, aveva sempre desiderato sposarsi, avere una casa tutta sua e costruirsi una famiglia con il ragazzo che l'aveva salvata.
Stavano camminando tenuti per mano nel parco dopo aver passeggiato per tutto il piccolo paesino dove ora "abitavano" attraversando il ponte dove, anche loro, avevano attaccato in uno dei pali il loro lucchetto d'amore con scritte sopra le loro iniziali e della quale, la chiave, l'avevano lanciata all'indietro verso l'acqua cristallina.
Elodie guardò un secondo Lele che era interessato ad osservare il sentiero davanti a sé per poi richiamarlo, facendolo voltare verso di lei.
-Devo chiederti una cosa- Sussurrò guardando verso il basso.
-Tutto quello che vuoi Elodie- Rispose.
Era incredibile come riusciva ancora a farla morire dentro solo a pronunciare il suo nome, era sempre come la prima volta.
-Ti manca la vita terrena?- Chiese quasi con paura, alzando leggermente lo sguardo per vedere la sua faccia.
Lele si fermò dallo camminare, puntò gli occhi verso i suoi piedi e serrò la mascella. No, non gli mancava affatto quella vita, non gli mancava passare le notti a piangere guardando la foto dell'unica ragazza che aveva amato e sognarla la notte. Sognarla accanto a se nel letto d'ospedale ancora viva che lo osservava sorridendo, dicendo che stava bene; per poi svegliarsi la mattina sorridente, voltarsi, e non trovarla accanto a se. Odiava quella vita, e di gran lunga amava di più quella che stava vivendo e avrebbe vissuto per sempre con lei.
-No, non mi manca- Disse dando un calcio al sasso che era davanti a se, facendolo rotolare in avanti.
Elodie abbassò lo sguardo a malincuore lasciando la mano dal ragazzo ricominciando a camminare a testa bassa cercando di non far scendere le lacrime che desideravano calare. Al contrario di lui, lei non aveva vissuto niente di quello che lui aveva passato. Strinse forte i pugni con rabbia guardandosi riflessa in quello stupido specchio d'acqua. Non sarebbe mai cambiata, sarebbe rimasta sempre quella ragazza dalla carnagione bianca e i capelli fuxia, non avrebbe mai avuto la gioia di sposarsi, di prendere in braccio i suoi figli, vederli crescere e andarsene di casa e invecchiare, tenuta mano per la mano con il suo più grande amore.
Niente di tutto ciò sarebbe stato più possibile.
Lele la osservò quasi correre via per poi raggiungerla e abbracciarla da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla nuda a causa del vestito senza spalline.
-Perché hai reagito così?- Sussurrò il ragazzo iniziando a baciarle la spalla per poi risalire verso il collo e dietro l'orecchio, creando brividi di piacere ad Elodie che continuava a guardare l'acqua.
- Non posso credere che non ti manca nulla, ma certo, tu hai avuto tutto, il successo, la famiglia, tutte cose che non potrò mai avere io, come puoi dire che non ti manca tutto ciò?- Ormai era in lacrime.
Lele smise di baciarla alle sue parole facendola voltare per fissarla.
-Hai voluto tu tutto questo! Hai voluto tu che io rimanessi a vivere la mia vita Elodie! Ti sei dimenticata cosa volevo fare? Mi hai fermato tu dicendomi che dovevo restare, e non sai neanche quanto ho sofferto a vivere una vita senza di te!-
Aveva ragione, era stata lei a costringerlo di restare lì, mentre lei cercava di fare in modo che la sua vita andasse per il verso giusto.
Lele le sollevò il viso con un dito costringendola a guardarlo in faccia.
-Non voglio nemmeno pensare a quell'inferno senza di te- Concluse infine.
Elodie prese il suo viso tra le mani puntando i suoi occhi in quelli del ragazzo, perdendosi in quel profondo che erano, come la prima volta che li aveva incrociati e lui le aveva sorriso, facendola innamorare.
-Vorresti ricominciare una vita con me?- Disse con la voce che tremava.
Lele la guardò attentamente attraverso gli occhi che in quel momento erano lucidi, rendendo due fori i suoi solo per capire come stava la ragazza, e perché parlava con quella tonalità di voce, quando infine capì che aveva solo paura di un suo "no".
Anche lui avrebbe desiderato avere una vita con lei, avrebbe sempre voluto portarla in ogni parte del mondo solo per realizzare il sogno di lei di viaggiare, avrebbe passato settimane intere a cercare di trovare il modo giusto di chiederle se voleva sposarlo e l'avrebbe portata in braccio la prima notte di luna di miele a Parigi fino alla camera da letto dove avrebbero fatto per la prima volta l'amore da sposati.
Ed infine, sarebbe impazzito dalla gioia quando Elodie gli avrebbe detto che era incinta e tra nove mesi sarebbero diventati genitori di un bellissimo bambino o bambina, che lui avrebbe amato più di se stesso.
Sarebbe morto di gelosia quando sua figlia gli avrebbe detto che aveva il fidanzato e voleva farglielo conoscere, non voleva che la sua bambina diventasse grande, una piccola Elodie tutta sua, avrebbe dato anche la sua vita pur di vederla felice.
Voleva iniziare una nuova vita, solo con la persona che aveva amato di più al mondo.
-Era l'unica cosa che ho sempre desiderato e non ho mai potuto realizzare- sussurrò certo delle sue parole e con gli occhi che luccicavano immaginando che tutto ciò fosse possibile.
-Ma so che non si può tornare indietro- finì con un pizzico di rabbia stringendo i pugni facendo diventare la nocche bianche.
La ragazza sorrise a trentadue denti abbracciando il ragazzo che ricambiò lentamente. Non riusciva a capire il perché di questa reazione alla sua affermazione. Perché tutta questa felicità?
Se in quel momento avrebbe saputo anche lui perché era così contenta probabilmente l'avrebbe abbracciata talmente forte da strangolarla e baciata fino al punto che agli occhi degli altri che li vedevano, sarebbe sembrato che stessero facendo l'amore proprio lì davanti.
-Si che possiamo farlo Lele, possiamo ricominciare dal giorno dell'incidente- Lo guardò non sapendo se aspettarsi una reazione di felicità per la notizia, oppure di vedersi scaraventata a terra dalla rabbia per non averglielo detto subito .
Invece Lele rimase semplicemente pietrificato alle sue parole, guardando un punto morto davanti a se. Non sapeva veramente come fare, cosa fare. Non riusciva a muovere nessun muscolo del suo corpo era come ... immobilizzato. Tutti i suoi sogni più grandi si sarebbero potuti realizzare, proprio adesso aveva paura.

"possiamo ricominciare dal giorno dell'incidente"

Erano quelle le parole che gli mettevano più paura. E se sarebbe ricominciato tutto da capo? Se avrebbe perso Elodie una seconda volta? Questa volta non ce l'avrebbe fatta e l'avrebbe raggiunta prima del tempo. Non poteva ricominciare una vita senza di lei, senza più sentire le sue labbra sulle sue, senza più sentire le sue mani accarezzargli il viso, non voleva iniziare di nuovo a vivere una vita (sempre se si poteva chiamare così ) senza lei. Anche se dentro di se avrebbe voluto rischiare pur di essere felice, di nuovo.
-Cosa?- Dovette farsi ripetere una seconda quello che aveva sentito per cercare di riprendersi dallo "shock".
Elodie sorrise ripetendo tutto da capo con disinvoltura.
Quando d'un tratto Lele la stava tenendo attaccata circondandole la schiena con le braccia ed un sorriso a trentadue denti. A momenti sarebbe saltato come un matto da una parte all'altra.
-Come dobbiamo fare?- aveva infine detto con una voce quasi acuta, manco fosse una ragazzina in un negozio di vestiti con gli sconti del 90%.
-L'acqua- Elodie la indicò facendo puntare lo sguardo anche a lui. -Dobbiamo solo immergerci - concluse puntando gli occhi in quelli di Lele.
Lele le prese la mano, iniziando poi a immergere un piede nell'acqua con un po' di timore.
-Elo ...- Lele la richiamò con voce tremante.
-Dimmi-
-Non so cosa succederà ora - continuò a camminare affiancato dalla ragazza- ma spero che ci ricorderemo tutto per non sbagliare più niente nella vita che riavremo. Perché non voglio perderti. Non più- concluse finendo in apnea con la ragazza, e chiudendo gli occhi, sperando nel meglio.

I'll be back || Lele Esposito e Elodie Di PatriziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora