-Ehi, Lele-
Staccò gli occhi dalla ragazza sdraiata accanto a lui per voltarsi verso Lucas.
-Dimmi- Disse flebile, senza smettere di accarezzare con il pollice il viso della ragazza dai capelli fuxia.
-A cosa pensi?- Lucas invece, era seduto nella sedia, le gambe erano dritte e sorseggiava il caffè che aveva preso alla macchinetta qualche minuto prima.
Lele tornò a guardare Elodie avvicinandosi di più a lei come a cercare di sollevarla per abbracciarla.
-Non lo so, ma sono passati sei giorni, e non si è svegliata, ho paura, troppa, non voglio perderla-
Lucas accennò un sorriso a quelle parole lanciando poi il bicchiere di plastica vuoto verso il cestino, facendo canestro. Poggiò poi la testa contro il mobiletto accanto al letto dove la sorella e Lele erano sdraiati.
-La ami, vero?- Sussurrò continuando a sorridere.
-Si- Rispose solamente sorridendo.
Lucas vide i suoi occhi illuminarsi. Quasi come se a Lele, sentire da se stesso quanto la amava mettesse felicità.
-Sono contento che state insieme sai? Non avrei potuto trovare un ragazzo che la rendesse felice quanto te- Chiuse gli occhi -Ti ricordi quando avevi scoperto che eravamo fratelli e l'avevi rincorsa fino a camera sua facendole paura, perché urlavi?- Continuò riaprendo gli occhi e schioccandosi le nocche.
Lele fece una debole risata.
-Come posso dimenticarmelo? Stavamo giocando a fifa, e quando ne è scesa perché pensava che non c'era nessuno e l'avevo vista avevo buttato il joystick nel divano per rincorrerla perché volevo spiegazioni in quanto mi evitava da due settimane- Parlava come se stesse rivivendo quel momento -E quando mi avevi detto che era uscita con Fabio ed io gli ero corso dietro fino a riportarla a casa dal cinema e mi aveva fatto un casino?- Finì contento.
-L'avevi presa come un sacco di patate dalla macchina e appena l'avevi messa giù si era incazzata tantissimo lanciandoti ogni tipo di insulto e l'avevi abbracciata facendola smettere, il bello è che non eravate neanche fidanzati- Lucas rise ricordandosi Elodie tutta spettinata che si dimenava dalle braccia di Lele fino a che quest'ultimo non l'aveva messa giù per poi abbracciarla davanti a lui.
Gli mancavano quei momenti, quei momenti in cui sentiva la voce di sua sorella, la vedeva muoversi, e sapeva che era viva, al contrario di quel momento, quei giorni, in cui la vedeva sempre peggiorare, la vedeva staccarsi sempre di più dalla vita terrena.
Stava morendo, ormai ne era certo ed al contrario di Lele aveva perso le speranze dal primo giorno.
Elodie aveva sempre voluto morire ed secondo lui non avrebbe esitato di andarsene in quel momento.
-Perché non lo avete ancora fatto?- Chiese di punto in bianco curioso osservando il moro davanti a lui rendendo gli occhi due piccole e nere fessure.
Lele fece spallucce voltandosi poi verso di lui.
-Come mai questa domanda? Pensavo fossi felice che è ancora vergine- Gli sembrava assurda quella domanda in quanto Lucas ogni volta che gli chiedeva se si era portato a letto la sorella esplodeva se gli rispondeva "si" anche scherzando.
-Con Maria lo avete fatto dopo neanche una settimana che stavate insieme, con Anna idem, anche se non erano vergini e vi siete lasciati dopo neanche un mese, perché con Elodie sono passati quasi due anni e non ci hai nemmeno provato?- Lucas lo guardava serio, ma non era arrabbiato.
Sapeva benissimo che Lele stava con le ragazze solo per il sesso, per quello si era incazzato quando aveva saputo che stavano insieme, pensava l'avrebbe usata solo per quello. E per quanto Lele era il suo migliore amico lo avrebbe distrutto se solo avrebbe fatto del male alla sua fragile e indifesa Elodie.
Ma si era ricreduto quando lo aveva visto abbracciare la ragazza in preda ad un attacco d'ansia prima della esibizione di fine anno. Aveva visto quella dolcezza che il moro mostrava solo se amava davvero, ed era innamorato.
-Te la ricordi la casa in spiaggia dove siamo stati cinque giorni, l'estate scorsa?- Lele era diventato leggermente rosso mentre gli occhi gli brillavano.
Lucas annuì con il capo.
-Lì ci ho provato, davvero. Ma quando eravamo ormai completamente nudi pronti ad "unirci" non ci sono riuscito. È come se ho avuto paura che solo sfiorandola le avessi potuto far male, e guardandola sotto di me, con i capelli sconvolti tre le lenzuola bianche e priva di veli ho visto il terrore nei suoi occhi, anche se alla domanda "Hai paura?" aveva risposto "Mi fido ciecamente di te". Non potrò mai fare del sesso con lei, è diversa dalle altre ed in più non è una puttana, potrò farci solo l'amore, quando sarà pronta a farlo ovviamente. - Si rivoltò verso la ragazza baciandole la fronte e sorridendole dolcemente prima di concludere. -Lei è tutta la mia vita, e non posso costringerla a fare qualcosa che non vuole, non ci riesco- Sussurrò rivoltandosi verso il cognato continuando a sorridere.
-Sai che ti sente vero? Ed è bellissimo quello che hai detto.- Lucas si alzò dalla sedia per abbracciarlo.
-Posso dirti una cosa?- Continuò guardando la sorella.
-Dimmi- Zayn si staccò dall'amico osservandolo.
-Grazie per averla salvata. Pensavo di non poter più rivedere quella bambina allegra e spensierata.- Sussurrò sistemando i capelli alla ragazza.
-No Lucas, è stata lei a salvare me, a insegnarmi ad amare, ad essere forte, mi ha insegnato a vivere ... -
Non riuscì a finire la frase che un battito più forte del normale si sentì per tutta la stanza facendo voltare automaticamente i due verso la mora.
La presa della mano della ragazza si fece leggermente più forte, mentre il petto ora si alzava e abbassava automaticamente anche se con una leggera difficoltà.
Per un secondo Lele non era riuscito a collegare quello che stava succedendo, mentre invece Lucas, era corso via urlando e cercando disperato un'infermiera o medico che potesse aiutarlo.
Il moro levò delicatamente la mascherina dal viso della ragazza, correndo poi ad abbassare le tapparelle quando notò che aveva difficoltà ad aprire gli occhi, riavvicinandosi a lei.
Sorrise e saltò come un matto quando la ragazza aprì gli occhi, per poi correrle incontro abbracciandola e piangendo dalla felicità prima che un'infermiera lo fece spostare, aiutando la ragazza a bere un bicchiere d'acqua per poi staccarle ogni macchinario attaccato al suo corpo, prima che un uomo in camice, leggermente calvo entrò in stanza, avvicinandosi al lettino.
-Signorina, come si sente?- Il medico le sorrise gentilmente, mentre gli controllava gli occhi.
-Affamata- Sussurrò mentre continuava a chiudere gli occhi davanti alla luce bianca che gli veniva puntata nelle pupille.
-Bene, allora domani mattina torna a casa, più tardi le faremo la visita completa.-
E detto questo spense la lucina uscendo dalla stanza.
Lucas aprì il portoncino della casa, risollevando con Michele il materasso prima di entrare in casa e fare i gradini, mentre Black iniziò a saltare da una parte all'altra.
Abbaiò dalla gioia quando vide dietro di loro Lele che teneva stretto a se Elodie leggermente raggomitolata su se stessa, con la testa poggiata nel suo petto ad occhi chiusi, per poi mettersi davanti a loro.
-Non ora Black, ti prego.- Il moro implorò al cane di spostarsi da davanti prima che quest'ultimo si mise a due zampe affondando le anteriori nelle costole rotte della ragazza facendola urlare dal dolore e stringersi di più tra le braccia del moro mentre stringeva i denti, per cercare di non continuare ad urlare.
Lele indietreggiò di qualche passo stando attento a non far cadere la ragazza prima di dare un leggero calcio al sedere del cane per farlo spostare.
-Cazzo Black ti ho detto di levarti dai coglioni una buona volta!- Urlò prima di salire anche lui al piano di sopra arrivando poi in camera di Elodie mentre quest'ultima singhiozzava dal dolore.
-Tranquilla amore, adesso ti metto la Morfina e ti passa- Sussurrò posando la ragazza nel letto appena fatto dagli altri due e sollevandola delicatamente, mettendole dei cuscini sotto la schiena.
-Grazie per l'aiuto Michi, non so come avremmo fatto senza di te- Lucas porse il bicchiere d'acqua all'amico che prese e sorseggiò prima di uscire dalla stanza.
-Stai tranquillo Lù, e per qualunque necessità chiamami, ora devo scappare- Michele salutò Lele con un cenno della mano ed uscì dalla stanza con l'amico chiudendosi la porta alle spalle.
-Fa male?- Sussurrò sollevando fino a sotto il seno la maglietta della ragazza guardando attentamente il rossore in un fianco.
La ragazza annuì lentamente con il capo mentre cercava di respirare piano per non sentire ancora più dolore.
Sussultò leggermente quando il ragazzo le attaccò il cerotto, passandoci delicatamente la mano sopra, riabbassando poi la maglietta e sdraiandosi accanto a lei, osservandola attentamente.
-Quanto tempo sono stata in coma?- Sussurrò voltandosi a fatica verso il ragazzo.
-Sei giorni, pensavo l'avessi capito- Affermò Lele prendendo poi la bottiglietta d'acqua sotto il letto e aiutando la ragazza a bere.
-No, in ospedale non capivo niente, ed anche ora non connetto molto, cosa è successo?- Guardava Lele con gli occhi stanchi e confusi, se sentiva come in un'altra epoca, e lui era l'unica persona che poteva dargli le risposte.
-La scuola è finita, la professoressa Laurenti ci ha portato la pagella e il diploma dato che non siamo andati, poi sono venuti i tuoi nonni da Lecce, i tuoi zii e cugini, mia madre e mio padre con mio fratello, i ragazzi con Arianna e poi- Fece un respiro profondo sperando che la ragazza non impazzisse dalla rabbia. -Pure tuo padre- Finì poggiando la testa sulla mano guardando Elodie dall'alto verso il basso.
-Ah, e lo avete mandato via?-
-Certo. Sai una cosa?- Lele si avvicinò.
- No se non me la dici- Si morsicò il labbro dopo aver visto la vicinanza tra di loro.
-Non ti ho ancora baciato, bisogna rimediare, non credi?- Sorrise malizioso leccandosi poi le labbra.
-Si, lo penso anche io-
Nemmeno un secondo, che le loro labbra presero a baciarsi come se erano passati anni dall'ultima volta che lo avevano fatto, mostrando il loro desiderio di essere di nuovo unite.
Quando il cellulare di Lele iniziò a squillare quest'ultimo lo portò in malo modo fuori dalla tasca dei jeans guardando con un occhio lo schermo, e staccandosi tristemente dalla labbra di Elodie per rispondere.
La ragazza lo osservò tutto il tempo che parlava al telefono e capì chi era dalle facce e le occhiate che le faceva.
C'era riuscita. L'avevano ascoltato, avrebbe avuto il colloquio con la casa discografica.
Sorrise mentre Lucas apriva la porta con un vassoio in mano, seguito da Black che camminava con la coda tra le gambe avvicinandosi a lei e poggiando la testa nel letto per farsi accarezzare.
Lele uscì dalla stanza ancora parlando al telefono. Facendo con la mano segno che dopo avrebbero parlato ai due.
Lucas ed Elodie non avevano ancora parlato da quando si era svegliata, ed ora, stare in stanza con lui le metteva un po' paura, perché si ricordava benissimo tutto quello che era successo, anche quello che il fratello gli aveva augurato prima di uscire di casa.
-Mi sei mancata Elodie- Nemmeno il tempo di sentirlo che Lucas avvolse delicatamente la sorella tra le sue braccia.
-Anche tu Lucas, tanto- Sussurrò lasciandosi coccolare.
-Lo so che sono stato un grandissimo coglione a comportarmi così, ma credimi, volevo solo proteggerti, davvero, e tutto quello che ti ho detto non l'ho mai pensato, te l'ho detto solo per farti rimanere a casa, perché tu sei la mia piccola sorellina, e non voglio che ti succeda niente di male, ma non ci sono riuscito, sono un totale fallimento- Iniziò a piangere vedendo la sorella che lo osservava ad occhi rossi e tentava di abbracciarlo senza riuscirci.
-No Lucas, non sei un coglione, nè un fallimento, e non mi importa di quello che hai detto, ti voglio bene comunque, e non solo perché sei mio fratello- Elodie gli baciò la guancia sorridendogli.
Lucas le poggiò il vassoio pieno di cibo nelle gambe, aiutandola a mangiare piano fino a quando Lele non entro di nuovo in stanza urlando.
-Io ora ti ammazzo Eloide, ti giuro che lo faccio!- Indicò il dito verso la ragazza avvicinandosi a lei.
-Cosa avrei fatto?- Chiese ridendo sotto i baffi fingendo di non sapere niente, e massaggiandosi piano sopra la cicatrice, accarezzarsi la pancia la rilassava, non sapeva perché.
-Perché hai mandato il mio video alla casa discografica? Dovevi mandare il tuo!- Si inginocchiò ai piedi del letto trovandosi accanto Black che cercava le sue attenzioni come per farsi perdonare da quello che aveva fatto qualche minuto prima.
-Si, dovevo, ma sai una cosa Lele? Tu hai tutto il talento che io non ho, ed era anche inutile che ci provassi, e tu meriti di più- Guardò Lele che la guardava con gli occhi spalancati.
-Tu sei pazza Elo, sei completamente folle-
-Lo so, grazie- Elodie rise fermandosi di colpo quando le costole presero a farle male, gemette dal dolore respirando piano.
Lele sorrise baciandole la fronte e rimase in silenzio per un paio di minuti mentre Elodie parlava con suo fratello.
-Lele ... - La ragazza strinse la mano del fidanzato incantato.
-Lele!- Urlò più forte dandogli un pizzicotto nel braccio per svegliarlo, quando quest'ultimo poi scosse la testa.
-Sto cercando di realizzare quello che è successo- Sussurrò serio, con gli occhi immobili.
-Te lo dico io, sarai famoso.-
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I'll be back || Lele Esposito e Elodie Di Patrizi
RomanceAveva capito di amarla quando Fabio le aveva chiesto di uscire, lei aveva accettato e quando Lucas glielo aveva detto era impazzito dalla gelosia fino a cercarla per riportarla a casa senza dare spiegazioni. Quando l'aveva vista sotto la pioggia sve...