The purpose of my life

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Era veramente arrivato quel giorno.
-Sei sicuro di quello che stai per fare Lele? Non potrai più tornare indietro poi- Michele faceva il nodo alla cravatta del moro, che si torturava le mani.
-Si Michi, gliel'ho promesso, devo rifarmi una vita e Arianna è la mia salvezza, solo con lei posso rincominciare- Disse certo.
Ma di certo non c'era proprio niente. Stava veramente per sposarsi, sposarsi con una che aveva conosciuto due anni prima dopo essersi scontrati al supermercato. Una che non era quella che l'aveva aiutato a suonare al pianoforte quando aveva diciasette anni, a scuola.
Una che probabilmente non sapeva ancora niente di lui, una alla quale non si era mai aperto del tutto, una con cui non avrebbe mai trovato la felicità che avrebbe avuto con Elodie.
-Mi sembra tutta una cazzata Lele, se non la ami stai buttando la tua vita al vento. - Continuò Michele aiutando l'amico a infilarsi la giacca.
-Puoi ancora rinunciare, per il tuo bene, te lo dico da amico- Sussurrò Gabriele seduto nella sedia guardando il cellulare per controllare nuovi messaggi.
-Ragazzi, questo matrimonio non cambierà niente, rimarrò sempre Lele, con una fede al dito ma sempre io. -
-Ti conosciamo da una vita, sappiamo benissimo che se potessi, scapperesti- Gabriele non finì la frase che qualcuno bussò alla porta.
Si alzò lentamente dalla sedia e aprì la porta trovandosi davanti Andreas.
-Ho cercato di fermarla ma ... -
Arianna oltrepassò il ragazzo tirandolo per una spalla e diede una spinta a Gabriele per superarlo.
-Ari, ma che fai? Vi dovete vedere tra mezz'ora, sai che porta sfortuna che lo sposo vede la sposa prima delle nozze- Michele si piazzò davanti a Lele per impedire di vedere la ragazza, che lo fulminò con lo sguardo.
-Non mi interessa Michi, devo parlare con Lele-
Michele si pietrificò a sentire queste parole, e solo dopo qualche secondo, si riprese, spostandosi da davanti allo sposo, e uscendo dalla stanza seguito degli altri.
Lele, si fermò a guardare un secondo gli occhi miele della ragazza, cercando di capire le sue intenzioni.
-Ari, perché?- La sua voce si trasformò in una domanda malinconica.
E se gli doveva dire che voleva annullare tutto? Se aveva un altro?
-Semplicemente, so quello che pensi-
Arianna era tranquilla e certa delle sue parole, Lele continuava a non capire, in quel momento non riusciva a capire nemmeno se stesso, figuriamoci lei.
-Se vuoi, possiamo annullare tutto- La bionda si sedette nella seggiola dove precedentemente c'era Gabriele, e fissò intensamente Lele dal basso verso l'alto.
-Sai benissimo che non lo farò mai, tu non meriti ciò, e meriti anche di più di uno come me che ... -
-Che non riesce ad amarmi, come hai amato prima la sua ex, lo so Lele, lo ripeti da quando ci siamo baciati la prima volta- Disse con tono paranoico la ragazza.
-Perdonami- Sussurrò il ragazzo sedendosi fronte a lei.
-Se ho scelto te Lele, se tu hai scelto me, e perché entrambi staremo bene insieme, me lo ha detto Elodie stanotte-
Lele alzò lo sguardo che prima era puntato a terra verso la ragazza guardandola profondamente.
Quindi Arianna aveva sognato Elodie, allora non lo aveva abbandonato questi quattro anni dall'ultima volta che l'aveva vista sotto la pioggia.
-Te lo giuro- Sussurrò la ragazza.
Lele iniziò a tremare.
-Raccontamelo-
Arianna sospirò, come a non voler raccontare il sogno al ragazzo, poi capì che se lo avrebbe fatto, qualcosa di bello sarebbe successo.
-Stavo camminando in una scuola, quando ho sentito una canzone al piano, ho seguito la melodia fino a trovare la classe, e stava suonando al pianoforte, appena mi ha visto ha detto che mi stava aspettando-
Arianna fece una breve pausa mentre Lele era concentrato alle sue parole.
-Che canzone suonava?- Chiese serio, il suo tono, non rendeva quasi nemmeno una domanda quello che aveva detto.
-Just the way you are, le ho chiesto cosa ci faceva li, e lei ha detto che era il posto dove vi eravate incontrati-
Lele iniziò a ricordare ogni preciso secondo di quel giorno.

Flashback
Si trovava nuovamente di fronte a quel pianoforte a suonare per l'ennesima volta la stessa canzone, quella che avrebbe stabilito la sua ultima prova, per una media alta e passare alla classe successiva.
Era sempre fermo sull'acuto della canzone, era inutile, perdeva sempre il controllo delle mani.
Alzò lo sguardo verso lo spartito pronto a strapparlo in mille pezzi, quando notò una ragazza che lo osservava poggiata alla porta della classe.
I capelli corti grigi mettevano in vista il viso candido che risaltava il colore dei grandi occhi e le labbra rosee. Dai colori, sembrava imparentata con l'amico Lucas, forse era la cugina.
-Serve una mano?- La ragazza abbozzò un sorriso mostrando la fossetta a sinistra.
-Nono grazie, cambierò strumento musicale- Disse un po' in imbarazzo.
La ragazza rise, e si avvicinò lentamente al ragazzo.
-Non è così tanto difficile da suonare, basta solo un po' di esercizio - Sussurrò vicino al ragazzo, riuscendo un po' a tranquillizzarlo.
-Sono negato per il pianoforte, l'ho sempre saputo, era meglio se suonavo il triangolo- Affermo il moro tirandosi verso l'alto il ciuffo.
La ragazza si sedette timidamente accanto guardando il pianoforte con gli occhi che si illuminavano ad ogni tasto che fissava, mentre sorrideva come una bambina che aveva tra le mani il giocattolo nuovo.
-Provalo-
Lele gli fece più spazio nella sedia, per poi sorriderle dolcemente.
La ragazza osservò per un secondo il moro per poi girarsi verso lo spartito, fissandolo e concentrandosi, ricordandosi ogni nota, di quando lo suonava quando era piccola, per poi iniziare a suonare.
Nello suonare quei tasti, la ragazza iniziò a ricordare quando suonava la stessa canzone da piccola, non sbagliando neanche una nota.
Lele nel mentre osservava con quanta disinvoltura ella premeva tasti, che sembravano quasi abbassarsi da soli, rimase quasi incantato da quella ragazza che suonava, fissandola per tutto il tempo.
Alla fine della canzone, la ragazza riguardò il piano triste, mentre Lele iniziò ad applaudire.
-Sei bravissima, lo suoni da molto tempo?- Disse il ragazzo ancora meravigliato.
-Non suono il piano da quando avevo dieci anni, comunque se vuoi posso aiutarti- Affermò la ragazza sorridendo.
-Io sono Lele- Il moro gli porse la mano che la ragazza afferrò prontamente.
-Io sono Elodie-
Fine Flashback

-Me lo ricordo ancora, come se fosse ieri- Affermò Lele facendo scendere una lacrima dal suo viso.
- Se non vuoi sposarmi Lele, lo capisco benissimo, stanotte ho finalmente capito quanto fosse speciale-
Arianna sorrise dolcemente guardando attentamente il ragazzo.
-Mi ha detto che era fiera di te, e che mi avrebbe ringraziato eternamente per essere riuscita a rifarti sorridere, ha detto che avrebbe protetto la nostra famiglia per sempre, affinché staremo tutti bene, perché meritiamo un finale da favola.- Continuò poi iniziando a far scendere le lacrime, che si asciugò all'istante.
Lele sorrise alle sue parole mettendosi in ginocchio davanti a lei, prendendole la mano.
-Dopo la sua morte Ari, avevo pensato che non mi sarei mai sposato con nessuno, ma poi sei arrivata tu. Hai accettato ogni mio difetto, e soprattutto, hai accettato il fatto che non sarei mai riuscito ad amarti abbastanza come ero riuscito con Elodie. Perché quando è morta, si è portata via con se il mio cuore, e tu sei riuscita a restituirmene una parte, la parte che avrebbe generato altro amore. Per questo ti sposo, per questo voglio passare il resto della mia vita con te, finche morte non ci separi-
Lele aveva capito finalmente come sarebbe finita la sua vita, e quale persona avrebbe dovuto amare fino alla fine.
Arianna sorrise alle parole del ragazzo per abbracciarlo forte.
-Sei sicuro Lele?- Sussurrò
-Ne sono sicurissimo- Rispose il ragazzo certo delle parole che diceva, come non lo era stato per tutto questo tempo.
Arianna si alzò dalla sedia prendendo il viso di Lele tra le mani per baciarlo, e silenziosamente uscì dalla stanza.
Poi si rialzò in piedi finendo di sistemarsi la cravatta, tra quindici minuti si sarebbe sposato, aveva finalmente trovato il finale della sua vita. Perché sapeva a cosa sarebbe andato incontro dopo la morte.
Sorrise guardandosi allo specchio, immaginando la faccia di Elodie se lo avrebbe visto. Avrebbe sorriso a trentadue denti e lo avrebbe abbracciato stretto come solo lei sapeva farlo.
Ora Lele era un uomo, e quale uomo era, aveva accettato la sua vita. Elodie sarebbe stata sempre la ragazza che aveva amato di più al mondo, ma ora lei faceva parte del passato, e certamente, l'avrebbe rivista e sarebbero stati insieme per sempre in un'altra dimensione. Aveva proprio ragione lei:
"-In questa vita, io non esisto più. Prima o poi, incontrerai una ragazza che starà con te per il resto della vita, e la dovrai amare. Anche se lei non riuscirà ad amarti quanto ti ho amato io. Perché sai Lele, la tua vita ha un finale felice, vi sposerete, e creerete una famiglia, e starete insieme finche morte non vi separi. La tua vita spero finirà il più tardi possibile, e meriti di essere felice-"
Lui sapeva che non era mai stato solo, sapeva che lei lo aveva seguito ovunque e che anche in quel momento lei era seduta da qualche parte ad osservarlo.
Elodie era proprio dietro lui, sempre la stessa di sei anni prima, ad osservarlo sorridere come non aveva fatto da tantissimo tempo.
-Guardami Elo, sono arrivato fino a qui solo grazie a te-Farfugliò il ragazzo.
Elodie ormai riusciva a controllare le sue doti, e ovviamente preferì non farsi vedere dal ragazzo, per non distruggere quella forza che aveva riacquisito. Semplicemente si avvicinò a lui abbracciandolo forte a se, trasmettendolo tutto il coraggio, la forza , e il resto dell'energia positiva alla quale avrebbe avuto bisogno per il resto della sua vita.
Gabriele aprì di botto la porta poggiandosi sul muro con un braccio.
-Lele, è arrivato il momento-Sibilò, come pronto a sentire una risposta negativa.
Il ragazzo si voltò verso il suo migliore amico annuendo con la testa avvicinandosi a lui per poi riguardare la stanza.
-Grazie ancora-Esclamò per poi superarlo e lasciarlp solo sul ciglio della porta.
Gabriele guardò la stanza, per poi sorridere.
-Hey Elo, sei tu vero?-Chiese.
La ragazza comparve davanti a lui, liberando una luce bianca attorno a se.
-Vi ho già detto che non vi avrei abbandonato, non lo farò mai-Affermò mordendosi il labbro inferiore.
Gli occhi di Gabriele brillarono rivendendo la ragazza, come se vedessero una luce accecante, che però non bruciava gli occhi.
-Quanto tempo è passato da allora, sei proprio come ti ricordo, anche la voce è la stessa- Il ragazzo guardò un po' malinconico gli occhi della ragazza.
-Sono passati sei anni da quando sono morta, tu invece sei cambiato da allora, siete tutti cambiati ovviamente, e il tempo passa, mentre voi siete riusciti a costruirvi una vita, io non so quando inizierà di nuovo la mia-Disse la ragazza con voce stanca, guardando il pavimento e notando che non sentiva neanche più il freddo che doveva emanare, e che quindi, stava lentamente perdendo anche la sensazione di calore.
Il ragazzo sospirò guardando il soffitto.
-Chissà come sarebbe stato se quell'incidente non fosse mai accaduto, forse a questo matrimonio la sposa saresti stata tu-
Elodie non ci pensò neanche a come sarebbe stato limitandosi a dire solo un "Forse" lasciato con i punti di sospensione.
Gabriele riguardò l'orologio notando che era tardi e che si sarebbe dovuto incamminare verso l'interno della chiesa e sedersi, dato che il matrimonio sarebbe iniziato a breve.
-Vieni anche tu?-Chiese, e vedendo la ragazza annuire con la testa, aspettò che le passasse davanti per poi richiudere la porta.
--

La marcia nuziale partì e tutti gli invitati si alzarono in piedi, voltandosi verso la porta di ingresso della chiesa.
Elodie era affianco a Gabriele e per poter vedere qualcosa, dovette mettersi in punta dei piedi tenendosi al braccio dell'amico per non cadere.
Lele si voltò respirando a fondo, mentre vedeva la sua ragazza attraversare lentamente la porta, accompagnata dal padre, sotto gli occhi di tutti.
Sorrise quando gli prese dolcemente la mano, aiutandola a fare il gradino dell'altare.

Un'ora dopo.
Elodie sentì il cuore fare due forti battiti e abbassando gli occhi notò i lembi del vestito sparire in un fumo bianco, come i piedi. Tirò il braccio dell'amico facendolo voltare, per fargli vedere ora i piedi che non c'erano più.
-Elodie, il tuo lavoro qui è finito-
Una voce lontana rimbombò nella sua testa.
Arianna e Lele si stavano scambiando le fedi facendo il giuramento, Elodie voleva rimanere fino alla fine prima di andarsene per sempre.
-Dammi ancora 15 minuti, ti prego-Sussurrò guardando verso l'alto, per poi concentrarsi verso le mani dei ragazzi che si stavano scambiando il piccolo anello d'oro sorridendo.
Gabriele osservava la situazione incredulo non sapendo cosa fare.
Elodie ebbe dei flash accecanti davanti agli occhi, si sedette tremante nella panca fino a quando i flash divennero flash back.
-Elo, cosa succede?-
Gabriele si girò verso la ragazza sotto gli occhi degli amici che lo vedevano parlare con il nulla.
Lucas spalancò gli occhi vedendo accanto a se la sorella con le mani ai capelli che respirava affannosamente.
La ragazza stava rivivendo in velocità tutta la sua vita al contrario.
L'incidente in auto, quando facendo la rotatoria un ubriaco a tutta velocità si schiantò verso lei e Lele che stavano tornando a casa, facendo svenire il moro con solo qualche graffio e il polso fratturato, e schiacciando e ferendo gravemente la ragazza.
Trenta minuti dopo Elodie morì dissanguata mentre cercava di risvegliare Lele con le ultime forze che aveva.
Dieci minuti dopo l'auto di Andreas e Michele si fermò a pochi metri dalla loro chiamando l'ambulanza, e all'interno di questa Lele si risvegliò mentre cercavano di rianimare la fidanzata iniziando ad urlare, fino a quando i medici non lo sedarono.
E solo un'ora prima i ragazzi ridevano guardando l'orrendo balletto che Andreas si era inventato con Lele mentre la ragazza rideva talmente tanto che non emetteva più nessun suono e batteva le mani come una foca.
Due anni prima Lele ed Elodie si erano incontrati nell'aula di musica, e prima di quel momento, Elodie era una ragazza invisibile, che non parlava con nessuno, e aveva messo da parte tutti i suoi sogni dopo aver scatenato tutta la sua rabbia contro un ragazzo che aveva detto una parola di troppo nel suo insulto.
E pensare, che quando era piccola e il padre gli aveva portato una pianola in casa, quando aveva ancora una famiglia che passava il Natale tutta insieme, era felice.
-Vi dichiaro marito e moglie-
La parole del prete fecero tornare la ragazza alla realtà, giusto in tempo, per vedere i due in cima all'altare baciarsi con amore mentre tutti gli invitati iniziarono ad applaudire lanciando il riso mentre i due si presero per mano e corsero verso l'uscita.
Alla fine forse, lo scopo della sua vita era aiutare Lele a creare il suo futuro, mattone per mattone, fino ad adesso.
Il suo compito era veramente finito li.
I ragazzi ora erano tutti impegnati ad esultare mentre gli sposini scappavano dai chicchi di riso che lanciavano. Tutti, tranne Gabriele, che era fermo ad osservare la ragazza.
-Stai sparendo- Sussurrò, fermo.
-Già, ora ho finalmente capito perché non sono andata via sei anni fa, Lele doveva costruire la sua vita, ed ora che c'è l'ha fatta andrò dove vanno tutti i morti-
Elodie si sganciò il braccialetto che aveva al polso sinistro e lo diede all'amico.
-Spero che questo vi porti fortuna e vi faccia capire che vi guarderò da lassù, e che se la notte vedrete una stella più luminosa delle altre, quella sono io che vi osservo-
Il ragazzo osservò attentamente il braccialetto in argento che gli aveva dato la ragazza, era quello che gli aveva dato la mamma prima di morire, e dalla quale non si era mai separata.
Elodie vide tutto il suo corpo diventare lentamente fumo.
Andreas, Michele e Lucas stavano lanciando il riso ai festeggiati come tutti.
Gabriele era fermo a guardare la ragazza sparire.
Lele era finalmente felice.
-Abbi cura di te Gab-Disse la ragazza prima di sparire nel nulla.
-Su dai Gabri tiragli anche tu il riso!-Urlò Michele allo scuro di tutto.
-Lo farò Elodie, te lo prometto-Sussurrò per poi prendere una manciata di riso dal pacco di Lucas e tirarla verso i due che adesso stavano facendo la scale della chiesa.
È bello vedere sorridere le persone che ami, dopo che hanno sofferto per causa tua, non siate mai cattivi con le persone che vi circondano, e ricordatevi sempre, che non siete soli. Qualcuno in questo mondo vi ama, e non vi abbandonerà mai.

I'll be back || Lele Esposito e Elodie Di PatriziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora