Capitolo Ventiquattro

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Quando il campanello suonò andai ad aprire.

«Qualcuno ha ordinato la pizza?».

Mi vidi il cartone della pizza a due centimetri dal naso, perciò mio ritirai, istintivamente. Dietro al cartone c'era Richard — che aveva parlato — che se la rideva insieme agli altri.

«Entrate», li invitai, sorridendo. Li guidai verso camera mia e lì lasciarono tutti le loro borse.

Decidemmo di cenare sul tappeto di camera mia, visto che i miei genitori erano già usciti e non avrebbero potuto rimproverarci.

«Allora, Alex, di solito quando qualcuno prova a baciarti la tua reazione è quella di ieri sera?», rise Riky.

«Mah, non lo so. Vuoi provarci?», lo presi in giro. «Magari stavolta incenerisco qualche sopracciglia!».

Tutti scoppiarono a ridere e Riky mi fece la linguaccia. «Certo, certo... Non faresti mai del male a questo bel faccino», ribatté lui. Allungò la mano verso di me, aprì il palmo verso l'alto e fece crescere davanti ai miei occhi una rosa rossa.

«Ma smettila di fare il cascamorto!», gli diede una spintarella Jason.

«E perché?», chiesi io, prendendo la rosa che Riky mi porgeva. Lui si giro verso l'amico e alzò le sopracciglia, con sguardo fiero. Mi strinsi il fiore al petto. «Non lo sai che io prima di addormentarmi mi chiedo sempre m'ama». Presi un petalo e lo staccai. «Non m'ama». Ne staccai un altro. «M'ama, non m'ama», continuai, staccando ogni volta un petalo di rosa.

«Ehi, ehi, ehi!», disse Richard. «Non si fa con la rosa, piccola! Si fa con la margherita questo!». Ruotò il polso e il fiore che tenevo in mano si trasformò in una margherita.

«Sbruffone», disse Matt, alla mia destra. Allungò la mano e strappo quasi tutti i petali dalla margherita, poi portò il pungo davanti alla bocca e soffiò, aprendo la mano, in direzione di Richard.

«No!», urlò quest'ultimo. «Non sulla pizza». Ma ormai era troppo tardi.

Tutti risero del broncio che aveva messo Riky.

«Te lo sei meritato», intervenne Caroline, tra una risata e l'altra.

Riky fece spallucce e prese un altro pezzo di pizza. «Non è male», disse con la bocca piena.

Scossi la testa e addentai il pezzo che avevo in mano.

«Quindi vediamo se ho ben capito: tu», dissi indicando Car che era seduta di fianco a me. «hai il potere dell'acqua e come amuleto hai una collana con uno zaffiro», lei mi sorrise e annuì. «Tu invece hai il potere del fuoco e hai un anello con un rubino come amuleto», dissi indicando Jason, che annuì anche lui. «Mentre tu, Matt, hai l'aria, ma qual è il tuo amuleto?».

Il ragazzo biondo tirò fuori dal colletto della maglietta grigia una collana con una pietra ovale dal colore bianco perlato. «È una pietra di luna», annunciò.

Annuii. «E tu?», chiesi rivolgendomi a Riky.

Lui mi mostro un braccialetto con incastonato uno smeraldo.

«Ma la terra non dovrebbe essere un elemento femminile?», chiesi d'impulso.

Car, che stava bevendo dell'acqua, la sputò addosso a Jason, che le stava davanti, perché colta di sorpresa da una risata. Jason quasi non se ne accorse perché, come Car e Matt, stava anche lui piegato in due dalle risate.

«Stai attenta, ragazzina!», mi minacciò Riky puntandomi addosso il pezzo di pizza che aveva in mano.

Io mi morsi le labbra, per tentare di nascondere il sorriso, e alzai le spalle, come se non sapessi perché se la prendeva così tanto. «Cosa ho detto di male?», chiesi con aria innocente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2016 ⏰

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