VIII Capitolo

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-Se mi vuoi, prendimi.

L'aria che fino a quel momento era stata perfettamente immobile fu scossa da una ragnatela di elettricità, il cui centro culminava in quel viso perfetto, in quegli occhi magnetici di un verde fosforescente, intenso, che brillava nella luce che filtrava dalla vetrata che si affacciava su una caotica New York notturna.
Incastrai il suo corpo tra il mio e il gelido vetro, prima di chinarmi sul suo viso, a un soffio da quelle labbra che mi avevano tormentato dalla sera prima. Erano perfette. E io volevo solo baciarle, annullare la distanza e sconvolgerla con il mio desiderio.

Farla mia.

A quella flebile distanza tutto era più amplificato, come il suo profumo.
Non mi ero mai accorto che una ragazza potesse avere un profumo tanto particolare, quelle con cui ero stato avevano addosso sempre le stesse fragranze, costosi profumi dagli aromi dolci e delicati. Vaniglia, lavanda...i soliti.
Cat, intrappolata fra le mie braccia sapeva di cannella e cioccolato, con un retrogusto di arance leggero, agrumi, speziata. Sembrava uno di quei cocktail invitanti, originali, dai colori sgargianti e i profumi illusori, che poi si rivelavano per quello che erano davvero: un solo sorso, ti avrebbero mandato fuori di testa e ti avrebbero fatto perdere il controllo. Inebriante, brucia scendendo lungo la gola, ma poi ti fa girare rimanendo fermo, ti fa ridere senza un motivo, ti fa sentire leggero anche dopo una giornata stressante.

E ne desideri di più.
Sono così le sue labbra.

Appena le assaggio, si aprono per approfondire il contatto, perché un assaggio non è sufficente. Lo sa già, sa già l'effetto che mi farà. E il suo profumo, il suo gusto spumeggiante mischiato con il vino rosso che abbiamo sorseggiato poco prima mi invadono, sono una miscela perfetta.
Dannazione, ne voglio già di più.
Abbasso una mano sul suo fianco e la stringo per la vita. Non sono uno che ama le cose aggressive, anche se in questo esatto istante vorrei strapparle i vestiti di dosso e farla mia. Mi piace prendere i mie tempi, gustare fino in fondo la ragazza che ho di fronte, farla gemere.

Ma in questo istante, cazzo, non ce la faccio.

Vorrei sollevarla da terra e farla scivolare sul divano, toglierle questi dannati pantaloni di pelle che la fasciano perfettamente per poter accarezzare la sua pelle. Ma invece, infilo una mano sotto la maglietta leggera, disegnando cerchi delicati sulla sua pelle chiarissima e morbida, pregustandone il sapore.
La sento avvicinarsi, una sua mano passa tra i miei capelli, stringendomi la nuca e spingendomi più vicino. La sua lingua danza con la mia fino ad impossessarsi della mia bocca, conquistandola con maestria tale da farmi eccitare ancora di più, immaginando cosa altro potrebbe fare su di me, e risvegliando l'amico lì sotto.

Will Jr, calmo.

La sua mano si sposta sulla mia guancia, accarezzandola delicatamente, mentre le nostre labbra si scostano lentamente, lasciandoci entrambi senza fiato.
Ci guardiamo.
I suoi occhi brillanti da gatto nei miei scuri di desiderio.
È stretta contro il mio petto, una mano ferma sulla mia guancia, l'altra lungo il suo fianco, i suoi occhi mi studiano con una scintilla strana. Non la capisco, ma so che da essa dipende tutto quello che verrà dopo.
Vorrei solo prenderla e baciarla, ancora, ancora, e ancora.
Ma so anche che devo aspettare.

Poi il suo viso si apre in un sorriso, seducente, malizioso e divertito, in cui aleggia un mistero ben nascosto e un desiderio vorace di ogni uomo sulla faccia della terra. Uno di quelli che ti tolgono la terra sotto i piedi, ti fanno perdere ogni punto fisso e dubitare di ogni tua certezza. Ed è sorriso più pericoloso che io abbia mai visto.

Perche è in grado di far dimenticare pure a un essere umano come si respira.

Un Uragano all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora