- Bruno Mars "Just the way you are"
Il suo sguardo furibondo si nota da dove mi trovo. Si è formato un cerchio di persone intorno a lui, ma nessuno vuole intervenire.
Faccio per alzarmi ma vengo interrotta dalla stretta della mano di Leo.
-Claire, tranquilla, me ne occupo io- si avvia verso Noah e Jus e lo raggiunge anche la sua fidanzata. Non mi ero accorta della presenza di Clarissa.
Guardo loro due che si avvicinano tentando di farlo ragionare. In tutto questo la ragazza a cui Noah rivolge le sue attenzioni se la ride alla grande.
"Se la picchio continua a ridere o la smette? "
Noto Leo che dice qualcosa all'orecchio di Noah e lui improvvisamente si gira a guardarmi.
Abbasso immediatamente gli occhi, imbarazzata. Mi è come parso preoccupato ma non ne sono sicura.
Resto con il capo abbassato, giocando con il mio elastico per capelli, che porto sempre con me.
Alzo nuovamente lo sguardo e noto che lui sta venendo verso di me. È ancora abbastanza lontano, quindi decido di andare a cercare un bagno, facendo in modo che non mi veda.
Lo trovo dopo qualche minuto, faticando. Non mi ero accorta che in questa stanza ci fossero più camere. Chissà perché la loro è così grande.
Chiudo la porta alle mie spalle e accendo la luce.
Mi guardo allo specchio difronte a me. Sono un disastro. Devo proprio andare a dormire.
Apro il rubinetto e faccio passare la mani sotto l'acqua per rinfrescarmi il viso.
"Se è innamorato ancora di quella ragazza perché mi dice che sono bellissima, mi guarda come solo lui sa fare e tutte quelle cose lì ? Perché non mi lascia in pace? Certo, sarei ingiusta con me stessa se desiderassi una cosa del genere!" I miei pensieri vagano nella mente; cerco di capire il suo motivo ma proprio non ci riesco. Vengono interrotti da qualcuno che bussa alla porta.
Sono rimasta troppo tempo chiusa qui dentro.
Apro la porta e mi ritrovo Noah davanti.
-Dov'eri finita, ho controllato da tutte le parti-, dice entrando nel bagno.
-Perché ti preoccupi per me quando hai già di chi preocupparti?- gli chiedo accigliata.
-Lì fuori c'è un pazzo che ti spia, te lo vorrai ricordare una buona volta?!- risponde incavolato
-Ma come posso interessarti se nemmeno mi conosci? Come può fregartene qualcosa di me?-
-Allora conosciamoci- dice di botto, avvicinandosi.
- Sbaglio o hai appena fatto una scenata di gelosia davanti a tutti?-
-Sbaglio o qui la gelosa sei tu?- dice, lanciando la bomba.
-Tu.. tu. . Sei esasperante. Porca miseria, ma ti senti? Io non ti conosco come posso essere gelosa. E poi stai sviando il discorso.- gli rispondo, facendo come una matta.
-Cosa vuoi che ti dica?-
-Nulla, non devi dirmi nulla, sono fatti tuoi- dico, alzando le mani con fare arreso. Esco dal bagno, ma lui mi precede, mettendosi davanti a me.
-Ehy, va bene, scusa. Se vieni con me ti spiego tutto-mi propone lui.
-Non ce n'è bisogno, sono fatti tuoi personali-dico sincera.
-Ti prego?!-
In realtà vorrei una spiegazione.
-Bhe, se mi preghi non posso dire di no-
Lui sorride e mi dice di seguirlo.
Entra nella camera adiacente al bagno e si chiude la porta alle spalle.
-Come mai avete una stanza che è l'equivalente di una casa?- gli chiedo io, guardandomi attorno. Non è molto grande ma è giusta per i tre letti singoli disposti uno a fianco all'altro. C'è il suo profumo ma anche un'altra essenza che non riconosco. Come camera maschile è molto ordinata, forse più della mia.
-Il padre di Leo lavora qui all'università, ha molte conoscenze-
Non mi da altre spiegazioni.
Si siede su uno dei letti e mi fa cenno con la mano di mettermi vicino a lui. Faccio come dice ma abbastanza lontana.
Sollevo le sopracciglia per farlo iniziare.
-Ho avuto una cotta per lei alle superiori, andavamo in classe insieme. Lei però non se n'è mai fregata, o meglio, per lei era tutto un gioco,- dice, facendo una smorfia,- sono ancora reduce di quei sentimenti superficiali, niente di cui preoccuparsi-
-La pensi ancora?- investigo io.
-No, tranne se ce l'ho davanti-
-Se adesso venisse da te perché ha scoperto il suo amore per te, tu cosa faresti?-
Si gratta il capo, pensandoci sù.
-Ne sarei contento in un primo momento, ma le direi che ha perso il treno. Ora quel treno sta aspettando qualcos'altro- dice lui, e quella risposta, non so perché, ma mi fa sentire le farfalle nello stomaco.
Mi guarda e poi mi tocca la mano con la punta delle dita.
-A te non è mai successo?- mi chiede lui.
-No-
-No? Come sarebbe a dire?- è stranito.
-Non mi sono mai innamorata.-
-Avrai pur avuto una semplice cotta per il tuo ragazzo-
-Non ho mai avuto un ragazzo- dico, imbarazzata. Ero troppo occupata a pensare ai miei traumi.
-Mai? Quindi tu... - inizia a dire lui.
-No, non dirlo- lo fermo subito. Di sicuro ora mi prenderà in giro.
-Sei vergine?-
Mi tappo le orecchie urlando. Lui si mette a ridere per la mia reazione, dopodiché si sdraia facendomi mettere al suo lato. Io mi oppongo ma lui non da ragioni.
-Sai non c'è niente di male, anzi ti ammiro, al giorno d'oggi le ragazze come te sono come gli alieni. Non esistono-
Mi metto a ridere per il suo paragone.
-Quindi io dovrei essere una razza privilegiata?!- suppongo.
-Esattamente- risponde lui.Restiamo così, a parlare, ancora per un po fino a quando i miei occhi non resistono più e si chiudono, facendomi sprofondare nel sonno.
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Ascolta come il tuo cuore batte dentro me
RomanceTexas Claire ha 19 anni, ragazza acqua e sapone, intraprendente e anche un pò stravagante, ma ha un passato tormentato alle spalle a causa di suo padre . Un segreto vergognoso sempre in agguato.. Fino al giorno del suo primo incontro con il rag...