19 capitolo

235 36 19
                                    

-Linkin Park "What I've done"

Dopo un po, Amy e Maria arrivano, facendomi l'interrogatorio.
Le dico che anche Noah verrà con noi e loro saltano dalla gioia.
-Allora stasera saremo tutte e tre super sexy - sentenzia Amy, iniziando a tirare fuori dalle valige tutti i nostri vestiti.
Iniziamo a prepararci, anche se sono ancora le 18.00, sapendo che ci vorrà molto tempo.
-Claire, tu metterai questo-, dice Amy, indicando un vestito rosso attillato che arriva a metà coscia, con lo scollo rotondo,- mentre Maria metterà quest'altro- .
Infilo il vestito e noto che sta particolarmente bene con la carnagione chiara e i capelli scuri.
Per quanto riguarda il trucco, rossetto rosso fuoco ed eyeliner. Lascio i capelli lisci naturali, e metto delle scarpe slip-on di pizzo, nere.
Concludo con la giacca di pelle e sono pronta.
Guardo l'orologio, sono le 19.50.
A momenti sarà qui.
Sono agitata, non riesco a stare ferma.
"Gli piacerò?
Forse devo mettere i tacchi... dovrei truccarmi di più.. ." Sono una ragazza piena di complessi.
"No, Claire, tu sei matta" dice quella stupida della mia testa.
-Sttt- la zittisco ad alta voce.
Amy e Maria si voltano a fissarmi, scioccate.
"Ok, si, sono matta", ammetto.
-Parli da sola?-, ridono entrambe.
-Sto litigando con me stessa, tranquille, continuate a fare quello che avete lasciato- dico io.
-Claire, Alan ci aspetta giù, vieni anche tu?- chiede Maria, dopo dieci minuti.
-No, no, andate. Attendo quì- dico, torturandomi le labbra, lo faccio ogni volta che sono agitata o concentrata su qualcosa.
-Stai calma, sei bellissima. Gli piacerai-, dice Amy, dandomi conforto.
-Grazie- le rispondo grata.
Escono dalla stanza e mi lasciano da sola.
'Toc, toc, toc', per un attimo confondo il battito del mio cuore, a mille, con quello della porta.
Faccio un profondo respiro e la apro.
Mi stranisco.
Non c'è nessuno.
"Mi prende in giro ?"
Abbassando lo sguardo e mi accorgo di un biglietto piegato in due sul pavimento.
Sorrido, pensando a un qualche scherzo da parte di Noah.
Lo apro.
'TI GUARDO'.
Emetto un un urlo di orrore, lasciando cadere il foglio.
Mi guardo intorno al corridoio. Non vedo nessuno.
Faccio per entrare in stanza ma vengo fermata dal rumore di passi.
"Oh mio Dio" , sono terrorizzata.
Entro subito, sbattendomi la porta alle spalle.
-Claire, apri- è la voce di Noah.
Apro il minimo, per accettarmi della sua presenza. È lui, per fortuna.
-Sei stato tu?-gli chiedo, indicandogli il foglio - no, perché non è stato divertente, uno scherzo di pessimo gusto- farfuglio.
Lui mi sta fissando da testa a piedi, con i suoi laser verdi.
Porta lo sguardo ai miei occhi e solo alla fine capisce cosa gli sto dicendo.
Si gira verso il foglio e lo prende in mano.
Aggrotta la fronte e dice
-No- . Resto spiazzata dalla sua risposta.
"Se non è stato lui allora chi ?"
-Per questo mi hai chiuso la porta in faccia ?-
-Si- rispondo io, terrorizzata.
All'improvviso sento la vibrazione di un telefono, che mi fa rizzare i capelli in testa dalla paura.
È il mio.
-Pronto?- dico, rispondendo alla chiamata.
-Ehy, ma che fine hai fatto?- mi chiede Maria.
-Scusami, è successa una cosa, sto arrivando- le spiego, chiudendo la telefonata.
-Dobbiamo scendere, ci aspettano- dico a Noah.
-Sei sicura?-
-Sono più tranquilla se non resto quì. - lo rassicuro.
Gli prendo la mano e lo trascino fuori dal dormitorio, quasi scappando.
-Ehi, tranquilla, ci sono io, non possono farti del male- dice accarezzandomi il dorso della mano con il pollice.
-Com'è possibile?, sono appena arrivata!!- dico preoccupata.
- È successo qualche altra volta?-mi chiede lui.
Ci penso su e mi vengono in mente gli avvenimenti di ieri sera.
Gli riferisco quello che è accaduto.
-Farò qualche controllo, non preoccuparti- mi rassicura lui.
-E poi ti starò vicino parecchio, quindi nessuno ti si avvicinerà- dice.
Lo guardo e capisco dalla sua espressione arrabbiata che dice sul serio.
-Grazie- dico, ancora scossa.
Percorriamo il viale e arriviamo davanti a una macchina, o meglio, SUV. È nero, bellissimo, si confonde con la notte.
Prende le chiavi e lo apre.
-È tuo?- chiedo, strabuzzando gli occhi.
-Si- risponde orgoglioso.
-È stupendo.. è un'AudiQ8- affermo, riconoscendola.
-Si, ti intendi di macchine?- domanda, sorpreso.
-Giusto qualcuna- rispondo, scrollando le spalle. Mio fratello è un appassionato, mi ha trasmesso un po della sua passione.
Mi apre la portiera e io lo guardo, alzando un sopracciglio.
-Dobbiamo andare con l'altra macchina-
-Chiama le tua amica e dille che tu vieni con me- dice lui semplicemente.
Faccio come mi dice e salgo in macchina mentre aspettiamo che le altre ci raggiungano, dato che io so dove andare.
Appena arrivano iniziamo a partire.
Solo ora che sono un po più calma, mi accorgo del suo abbigliamento. Giacca nera di pelle con sotto una camicia blu. I capelli sono un po disordinati, senza sostanze appiccicose, che a vederli ti verrebbe voglia di passarci la mano.
"È così..... figo, si, proprio figo"
-C'è qualcosa che ti piace ?- chiede, girandosi un attimo verso di me per poi rivoltarsi sulla strada, con sorriso sghembo.
-Si- rispondo, sfacciatamente.
-Ah, davvero? -, questa non se l'aspettava.
- Sii- continuo, divertendomi.
-Bene- dice, guardandomi di nuovo.
-E a te?- gli faccio la stessa domanda.
-Si, molto- risponde lui.
Mi agito sul sedile, contenta.
-Bene- dico io.
Allunga la mano per accendere la radio e subito parte la canzone che probabilmente stava già ascoltando. La riconosco subitissimo, dal suo ritornello spacca timpani, come piace a me.
-Ohohoh, Still Swingin!!- dico, girandomi verso di lui, saltellando sul sedile.
- Nooo, non ci credo. Una ragazza non ascolta questa musica- dice lui, altrettanto sorpreso.
-Beh, mi dispiace deluderti ma io ho tutto il Cd dei Papa Roach- mi vanto.
-Allora sto frequentando un maschiaccio- dice lui, sorridendo.
"Frequentando" penso a queste sue parole,"forse non voleva dire sul serio, forse scherzava"... ci penserò più tardi. Ora voglio godermi questo momento.
Lui alza la musica e io alzo le braccia cantando il ritornello.
-Sai hai una bella voce, hai fatto canto?-
A questa sua domanda io scoppio a ridere. Tutti mi hanno sempre detto che sono peggio di una campana .
-Ma che dici?- rispondo io.
- Sul serio, hai un bel timbro- continua lui.
Parte un'altra canzone, e anche questa la conosco."What I've Done".
Continuiamo a parlare di musica e di altro per tutto il tragitto. Vengo a scoprire i suoi gusti completamente identici ai miei ad eccezione di qualche canzone.
Sono sorpresa dalla quantità di cose che abbiamo in comune, e a quanto pare anche lui.


••Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere cliccando la stellina e commentando••

Ascolta come il tuo cuore batte dentro meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora