36 capitolo

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-Artic Monkeys "Do I wanna know"

-Dici la verità, ci avevi creduto!!- dice lui con un sorriso furbo.
Io socchiudo la porta per non disturbare le ragazze.
-A cosa ?!- faccio la finta tonta, come se non fosse successo nulla.
-Si, si. Non mi imbrogliate tu e i tuoi occhi persuasivi.Dai ammettilo, stavi impazzendo dalla gelosia.-
"Occhi persuasivi, davvero trova i miei occhi persuasivi? "
-Ma chi, io?! Me se non so nemmeno di cosa stai parlando- lo guardo scioccata, mentendo spudoratamente. Lui mi guarda ridendo, non ci casca.
-Allora, che fai ?- mi chiede con sguardo da stregatto, poggiandosi allo stipite della porta e accavallando le gambe, vicinissimo a me.
Mi arriva un'ondata del suo profumo e per un attimo chiudo gli occhi. È troppo inebriante.
Per non sembrare ridicola li riapro.
I suoi mi osservano, da testa a piedi e io istintivamente incrocio le braccia al petto. Mi vergogno. Mi sta trapassando il corpo con i suoi laser verdi.
-Nulla, tu ?- gli chiedo, guardandomi attorno, imbarazzata.
-Anche- . Mi volto verso di lui e noto che ancora mi osserva.
-La smetti? È imbarazzante!- gli dico, cercando di non ridere.
-Di fare cosa?- chiede, massaggiandosi la mascella, ma continuando sempre a tenere lo sguardo su di me.
-Mi fissi i vestiti. Che c'è, non ti piacciono?- gli chiedo, prendendo i bordi della t-shirt degli Artic Monkeys, una delle mie preferite.
Improvvisamente si prende la sua felpa dai bordi e inizia a sfilarsela dal collo.
La scena mi appare a rallentatore, come nei film, con tanto di ventre scolpito che spunta da sotto la maglia.
"Ma è impazzito?" , penso, scioccata.
"Zitta e goditi la scena, per una volta. Broccola" ed ecco che si fa sentire quella pervertita della mia testa.
Noah nel frattempo se l'è già tolta e si è anche sistemato quella che aveva sotto. I suoi capelli sono un casino. Mi fanno venire voglia di passarci le mani solo per sentirne la morbidezza.
-Allora, la riconosci?- dice lui indicandosi la maglia.
Io la guardo e solo ora, dopo aver sbavato per guardarlo come un essere umano disidratato guarda l'acqua dell'Oasi che non può avere, che mi accorgo di avere la stessa della sua. Uguale e identica.
-Oh, ma è la stessa- dico, sorridendo felicissima.
-Beh, è ovvio che a me sta meglio- dice, scherzando.
È si, a lui sta meglio.
-Sei pronta, quindi?- chiede d'un tratto.
-Per cosa ?-
-Per lo slinguazzamento-
-Oh, si certo, come no- dico ridendo.
-Dai, dico sul serio, che ne dici di venire con me stasera ? Canto in un locale con la band- propone.
-Certo- solo al pensiero non vedo l'ora.
-Allora andiamo subito, ti presento gli altri-
-Mi devo cambiare- dico, guardando la mia mise. Pantalone della tuta nero, un pò a cavallo e adidas superstar
-No, assolutamente no- dice abbastanza convinto.
-Perché??- chiedo stranita.
-Beh, sei sexy- dice come se nulla fosse.
Io, ovviamente, arrossisco.
-Va bene, aspetta solo un secondo.- dico, entrando in camera, informando le ragazze dei miei programmi e prendendo il telefono.
Quando esco Noah è dove lo avevo lasciato, con l'unica e fastidiosa differenza che non è solo.
Insieme a lui c'è Clarissa, quella grande...

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