29 capitolo

203 31 2
                                    

-Nickelback "Burn it to the ground"

-NOAH!!!-
Sento qualcuno urlare.
Apro gli occhi, strofinandoli.
Mi trovo davanti i fanali di Clarissa. "Ricordarmi il suo nome appena sveglia è un chiaro segno di miglioramento. Wow"
La stanza è illuminata dalla luce artificiale.
Guardo fuori e mi accorgo che ancora è notte.
-Cosa? Ch'è successo?- Noah rimbalza di fianco a me.
"Cavoli, praticamente sono spalmata su di lui". Ho la testa sul suo petto e la pancia tocca il suo fianco.
Mi allontano immediatamente, mettendomi seduta.
-Cos'è successo? E me lo chiedi pure?-dice Clarissa, indicandomi con disprezzo- ti ritrovo in un letto con questa sciacquetta che nemmeno conosci-
"Ho sentito bene?"
-Puoi ripetere, scusa? Non ho sentito bene! Le mie orecchie si rifiutano di sentire le parole che escono da quella fogna-, sento il letto muoversi e una risata soffocata proveniente dal pezzo di giovane di fianco a me.
A queste parole lei diventa tutta rossa, la rabbia le esce da tutti i pori.
-Hai sentito bene. SCIACQUETTA. Non lo conosci nemmeno e già ti ci metti a letto. Vergogna- "Ok , questa volta ho sentito bene"
Mi alzo immediatamente, mettendomi di fronte a lei, vicinissima.
-Ridillo e giuro che non risponderò delle mie azioni-
Lei sgrana gli occhi per un momento, ma ci ripensa -Scia...-
La spintono, non ho il tempo di fare un altro passo che vengo sollevata dalla vita. È Noah.
-Lasciami, ne ho abbastanza della sua fogna che parla a vanvera- mi dimeno, cercando di scendere dalle sue braccia, ma nulla.
Lei guarda Noah compiaciuta.
-Vedi, sei solo una..-
-CLARISSA BASTA, non ti permettere più! !- interviene lui, infuriato.
-Sei dalla sua parte?- gli chiede lei, incredula.
-Non sono dalla parte di nessuno. Ora vai da Leo e fatti i cavoli tuoi.-
"Tiè, brutta troia... ops" mi rimprovero mentalmente.
Lei lo guarda scioccata e offesa. Alla fine esce dalla camera con la coda tra le gambe.
Noah mi mette giù e io mi giro a guardarlo.
-Grazie, ma credo che avesse ragione sul fatto che non ti conosco- gli dico.
- Non abbiamo fatto nulla di male. A volte sa essere proprio una vipera ma giuro che non è così cattiva- spiega lui.
La parola "lecchina" rimbomba come un avviso. "Che ingenuo"
-Certo- rspondo io, lui non continua la conversazione.
Prendo il telefono per controllare l'ora. 01.00. Cavoli.
-Si è fatto tardi, dovrei tornare-
-Resta direttamsnte a dormire qui- dice, facendo un cenno verso il letto.
-Non voglio litigare più con nessuno. Quindi se permetti me ne torno in camera mia-
-Va bene,ti accompagno allora- si
rassegna.
-Ok-
Andiamo nella sala principale dove alcune persone ancora ballano, altre sono collassate nel divano, tra queste ci sono Amy e Maria. "Potrei andarmene con loro.." penso, mentre mi avvicino al divano dove si trovano.
Gli scrollo le spalle e si svegliano.
-Io torno, venite con me?-
Fanno cenno di si con il capo , ma non si alzano. Prendo le loro mani e mi do una spinta all'indietro, facendole crollare su di me.
-Ehy, daii- protesto io.
Finalmente reagiscono e camminano da sole.
Noah è dietro di me. Gli dico che non c'è bisogno di venire con noi, lui protesta ma io tengo duro fino a che non cede. Lo saluto e insieme alle altre esco dalla stanza.
Mi tocco le tasche della felpa per controllare se ho preso tutto. No, il telefono in camera sua.
-Ragazze aspettatemi, devo prendere una cosa-
Faccio per bussare alla porta ma la mia mano rimane a mezz'aria. Noah è davanti a me con il mio cellulare in mano, che mi sorride.
- Grazie- lo prendo e mi volto per andarmene, con il soriso in bocca e il suo sguardo che brucia la mia schiena.

Cammino per un po, immersa nei miei pensieri fino a quando non mi ricorso di Amy e Maria.
" Ma non dovevano aspettarmi?"
Sono sparite.
Percorro in fretta il corridoio, con la paura a mille. Sono tentata a chiamare Noah, ma non lo faccio, sono quasi arrivata. "
Cosa potrebbe mai succedere?
Infatti, cosa se non che ho uno stalcker alle calcagna?"

Ascolta come il tuo cuore batte dentro meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora