School in New York

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17 settembre, si comincia finalmente .
Ho un po' d'ansia per quanto riguarda l'ambiente , e il dover studiare storia e matematica e geografia e tutte le altre lingue, in inglese. Però potrei farcela no? Spero.
Chris sembra molto tranquillo... Sembra.

Arriviamo alla fermata dell'autobus parlando di cosa avremmo potuto incontrare il primo giorno, arriva il bus e saliamo dirigendoci verso metà del mezzo, dove ci sono due buchi vuoti.
Parliamo un po', ed è come se tutti ci guardassero male perché parliamo in italiano e non in inglese.

Arriviamo a scuola, e ci dirigiamo in segreteria dove ci danno l'orario con le materie e le aule da frequentare.
Oggi avevo italiano (il che andava bene perché ero praticamente stra avvantaggiata) matematica -matematica, ginnastica ginnastica .
Entriamo in classe, mi siedo dove mi son sempre seduta anche in Italia, terzo posto a destra, vicino al muro con la finestra al banco di fronte al mio.

Arriva una ragazza, messa al dir poco malissimo.
Calzoni stracciati magliettina che arrivava alla pancia, glob, un rasta qua e la e insomma ... Doveva essere la capa ... Se pensava di diventare anche la mia si sbagliava di grosso.
"Alzati" dice lei scortesemente e senza problemi
"Perché scusa?" Chiedo semplicemente
"Perché voglio sedermi li, su alzati" continua lei
"Volevi sederti qui? Arrivavi prima, ciao" mi rimetto le cuffie che mi accompagnavano da quando avevo portato Christian in classe sua.
"Ma tu sai chi sono?!" Chiese lei come se fosse la regina Elisabetta
"Non lo so, e non mi interessa saperlo :) " proseguii io, so che molti avrebbero detto 'ma perché cercarsi problemi le davo retta e basta' ma io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.
Mi strappò la cuffia "guardami quando ti parlo" , io mi alzai in piedi "Ora mi dai cinque euro per le cuffie."
"AHAHAH si come no, spostati ho detto" ribadisce
"AHAHAH si come no, dammi cinque euro per le cuffie ho detto" continuo io
Stava sfasando tantissimo , così mi tirò una sberla .
"Ma sei scema? Non osare mai più mettermi le mani addosso 1, e 2 dammi i cinque euro delle cuffie"
"Perché altrimenti cosa fai, chiami la mamma?!" Disse lei
"No non chiamo mia mamma, anche perché non potrebbe resuscitare e venire qua dall'Italia per te, io ti dico solo non mettermi le mani addosso mai più" sentivo le voci ai lati degli angoli che sussurravano 'ma che fa?' 'Le vuole prendere?' 'Ora le prende'
Quella tizia mi diede uno spintone, io mi diressi verso il cestino (perché c'era più spazio) lei mi seguì "beh che c'è mica non dovevo metterti più le mani addosso?" E mi diede un altro spintone .
Io feci un respiro e prendendola impreparata le tirai un circolare dritto nel fegato un pungo diretto allo stomaco e con uno scatto mi avvicinai e tirai una gomitata sul suo naso, non tanto forte da romperglielo, ma da fagli male si.
Si accasciò su un banco.
"Brutta stronza se è rotto me lo ripaghi" disse riferendosi al naso
"Brutta stronza lo dici a tua sorella, non è rotto, se è rotto te lo metto a posto io con un'altra gomitata , e tu inizia a pagarmi le cuffie"
Tirò fuori cinque euro dalla tasca e me li lanciò a terra "gentilissima, comunque piacere mi chiamo vaiolet" e me ne andai a posto .
Dopo cinque minuti vidi un ombra sedersi a fianco a me "v-Vaiolet ?" Mi girai verso di lei "si "
"Non avevi paura di prenderle ?" Chiese lei
"No, non ho paura di nessuno per ora, le cose più brutte che potessero succedermi ormai mi son successe, anche se le avessi prese non avrei pianto sicuramente"
"P-posso stare seduta qua?"
"Certo, come ti chiami? Io Vaiolet ma lo sai già "
"Mi chiamo Lili" aveva uno sguardo dolcissimo
"Tu avresti tempo di insegnarmi a difendermi qualche giorno ? Ti pagherei "
"Ehm ... Oggi pomeriggio alle 3?" Chiesi io
"Si, alla palestra che c'è in fondo alla via va bene?" Disse lei
"Ehm.. Penso di sì"

Entró il professore alle 08.15 e si guardò in torno, vide quella la conciata male, e vide che oltre a lei c'erano tre brutte facce in classe, si guardò in torno.
"Linda hai trovato qualcuno che ti batte? ... Chi è stato a conciarla così ? E non fate scena muta voglio un colpevole"
Mi alzai in piedi
"Io " dissi
" lei è nuova signorina ..."
"Vaiolet, si sono nuova "
"Ottimo modo per iniziare l'anno"
"Io non metto le mani addosso, voglio che lei lo sappia , io mi difendo"
"Si, si vede , ha un viso angelico . Cosa sarebbe successo ?"
"Mi ha ordinato di alzarmi , mi ha spinto due volte, rotto le cuffie , tirato una sberla, insultato mia madre che è venuta a mancare "
"Non è un buon modo di accogliere i compagni Linda, ti metteremo in un altra classe, ma signorina Vaiolet lei sapeva che sua madre non c'è più ?"
"Non credo "
"E allora non può incolparla "
"Sta dicendo che qui se non hai i genitori sei salvo ma se li hai devono essere insultati? Penso semplicemente che avrebbe dovuto stare zitta a prescindere"

Ci fu un attimo di silenzio "forza iniziamo la lezione"
"Signorina Vaiolet io insegno italiano, e ragazzi oggi c'è il primo test"

Inutile dire che era tutto in italiano, e che ci misi pressapoco 10 minuti, inserisci verbi e bla bla non era difficile per me era la mia lingua madre.
Così consegnai .
Il prof mi guardò male "ne sei sicura?" (Are you sure?)
"Si, ne sono sicurissima" risposi in italiano .

Passarono le ore, alle 13 mi trovai fuori da scuola con Chris.
"Come è andata oggi ?" Gli chiesi
"Bene fino a quando non ho sentito che una ragazza in terza B ha picchiato Linda🙄... Ma so che ti sei difesa " mi sorrise e mi baciò.
Andammo a casa, ci godemmo quel tempo insieme per noi due , alle 3 andai da Lili e gli insegnai le cose basi della difesa.
Tornai a casa alla sera alle 6 mi lavai mi cambiai e passai la serata dalle 9.30 fino alle 12.30 circa al luna park con Chris e i suoi/ nostri (?) amici .

Così iniziò la nostra avventura per la nostra nuova vita.

Cosa siamo noi? || Christian CollinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora