Capitolo 16.

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Esco via da qui quasi pentita.

Probabilmente non sono pronta per intraprendere questo mestiere,ma sono disposta a diventare una prostituta purché guadagni del denaro,per andar via da qui.

È una decisione presa su due piedi ma non mi resta che fare ciò.

Voglio andar via da qui,anche se da sola.
Praticando un lavoro fisso,non riuscirei a guadagnare neanche la metà di ciò che potrei ottenere prostituendomi.

Forse sarà una decisione poco saggia ma è deciso.
Domattina lascerò la scuola,avviserò la mia famiglia che con quel poco di risparmio che ho ben custodito,affitterò un mio appartamento fuori città.
Mentre invece,vivrò in una casetta assieme a tutte le mie coinquiline e al mio capo.

Ritorno a casa quando sono già le 22.00.
Papà e mamma sono ancora sul divano,l'uno abbracciato all'altro.

Mi avvicino a loro per vedere se sono svegli ma no,dormono come angeli beati.

Spengo il televisore che era ancora accesso inutilmente.

Salgo di sopra e osservo mia sorella che dorme nel suo letto.É adorabile con quel suo dolce faccino.

-Mi dispiace tanto per Sofi.-
Penso,appena mi siedo accanto a lei,accarezzandole la guancia.

"Da grande vorrei essere come te.Tu sei la mia eroina"
Queste parole mi tormentano perché so che non sarà così.

-Si vergognerà presto di me.-
Ripeto nella mia testa quando mi alzo dal suo soffice materasso,camminando in direzione della mia camera.

L'unica cosa che mi dà un poco di sollievo è che il paese in cui vivrò,non sarà questo.
È pur vero che dista solo quarantacinque minuti da qui,ma appunto non è qui.

Ci vorrà del tempo prima che la mia famiglia scopra cosa faccia realmente.

Mi svesto velocemente e mi copro del mio caldo pigiama.
Prendo un grosso borsone e lo riempio di poche ma indispensabili cose;
Dapprima ci metto alcuni miei vestiti e ricordi di famiglia,poi dei libri che non avrò il tempo di leggere e inoltre,anche del denaro e l'intimo più sexy che possegga.
Farò la prostituta e quindi non potrò limitarmi a un semplice reggiseno e delle mutande colorate,occorre qualcosa di più provocante.




UN GIORNO DOPO.

"Non vengo a scuola.Tu e le altre non aspettatemi. E mi raccomando fate compagnia a Taylor."

Invio in messaggio a Dinah non appena apro gli occhi e afferro con la mano destra il cellulare dal comò.

Vado a lavarmi e,dopo essermi vestita scendo giù per le scale raggiungendo la cucina per fare colazione ma principalmente per parlare con la mia famiglia.

<<Buongiorno Mila>>
Mi salutano i miei genitori.

<<Buongiorno.>>
Ricambio e sorrido alla mia piccola sorellina che sta bevendo dalla tazza il suo latte.

<<Sofia vai a prepararti,altrimenti farai tardi a scuola.>>
La incita mia madre.

Tutto sembra essere al proprio posto.
La mamma che lava la cucina di prima mattina,mia sorella che è andata a prepararsi dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia e mio padre che sorseggia il suo amato caffè.

<<Vi devo parlare.>>
Dico subito dopo essere rimasti da soli.

<<In merito a cosa?>>
Domanda mio padre.

It's a whole other story;CAMREN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora