Nightmare

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Le raccontò tutto, da come avesse perso la madre per colpa di un tumore molto aggressivo quando aveva solamente sei anni, alla caduta di morale del padre che tornava a casa ubriaco praticamente ogni sera e se la prendeva con lui, mentre il fratello passava anche giorni senza tornare: aveva la possibilità di fregarsene e non si tirava indietro dal farlo.
Grag infatti, per quanto ci tenesse a suo fratello minore Niall, preferiva allontanarsi da tutto quel caos, da quella vita decisamente tossica. Si era sposato ormai da cinque anni e aveva avuto un figlio, Theo, che il biondo adorava con tutto il suo cuore. Aveva ritrovato l'amore di una famiglia unita che non aveva mai avuto da piccolo.

Nel frattempo anche il padre si ammalò, e rimase Niall nel tentativo di sfamare entrambi. Per quanto desiderasse mollare tutto, non l'avrebbe fatto, non sarebbe mai riuscito a lasciarlo solo in quelle condizioni. Continuava a lasciarsi maltrattare, ma a tenere il sorriso.

La sera precedente era peggiorato tutto in men che non si dica. Dopo essere uscito dal pub in cui lavorava passò a prendere della pizza da portare a casa per cena. Purtroppo suo padre lo stava aspettando più ubriaco del solito, con più di una decina di birre sparse nei dintorni del divano e altre sul tavolo. Niall varcando la porta di casa e trovandosi davanti a quella scena sospirò, storcendo il naso per l'odore che gli si presentò. Posò la pizza sul tavolo, per poi iniziare a prendere le bottiglie nel tentativo di buttarle. Non emise una parola, non ne aveva il coraggio è nemmeno la voglia. Marcus gli urlò che aveva fame e ci aveva messo troppo a tornare. Il biondo si limitò a scusarsi freddamente, quasi incurante di ciò che gli era stato detto.

Tutto d'un tratto sentì un dolore lancinante alla schiena per la forza con cui era stato sbattuto al muro. Poi si piegò su se stesso quando il male si trasferì alla pancia, facendogli venire dei cotonati che trattenne a fatica. Si accasciò a terra gli arrivarono altri calci e pugni, ma fu quando iniziò a mirare alla faccia si spaventò seriamente: non l'aveva mai fatto, quasi come se non volesse essere scoperto. Sarebbe successo il finimondo se qualcuno si fosse interessato ai lividi del figlio.

Un pugno, un'altro, una sberla. "non sai neanche difenderti, mi fai schifo" disse solamente prima di lasciarlo lì, sul pavimento della cucina mezzo incosciente. Uscendo sbatté la porta, mentre Niall radunò tutte le forze rimaste per rialzarsi e andare nella sua camera.

Era da solo, nel suo letto, con la paura. Come sempre. Sarebbe mai finito quell'incubo?

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