Capitolo 1.

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La sveglia è suonata alle 4.00, dopo aver controllato per l'ennesima volta tutto il necessario, papà e mamma hanno voluto che Serena e Matthew venissero con noi in aereoporto per salutarmi. La cosa non è di aiuto, siamo in macchina e tutti non fanno altro che dirmi di stare attenta e di studiare senza distrazioni. L'unica cosa che riesco a pensare è come iniziano già a mancarmi Dam e Tay.

Non credevo ci fossero tante persone alle 5.00 del mattino a prendere l'aereo, inizio a sentirmi spaesata e a ripetermi il programma della giornata. Tutto deve andare secondo i miei piani.

Salita in aereo, subito mi sento soddisfatta, il posto è quello che desideravo. Vicino al finestrino, in tal modo di poter guardare tutto. Sembra di essere sul tetto del mondo. Sono incantata da tutto quello che vedo. Mai visto niente del genere!

Dopo qualche ora di viaggio il bimbo fastidioso che calciava dietro il mio posto, dandomi fastidio, si è addormentato, se continuava credo avrei fatto una ramanzina alla mamma che stava attaccata al cellulare, senza pensare al figlio che dava fastidio. Un' enorme fastidio.

Arrivata a New York, devo prendere un taxi per arrivare alla NYU, e inizio già a vedere qualche felpa Viola, il colore dell'Università.

Il taxi mi lascia dove dovrebbe essere il mio dormitorio. Inizio a vagare con le mie 2 valigie enormi e il mio beauty case. Sembra essere in un film. Mi piace questo posto, inizio già a pensare come saranno i miei prossimi anni qui. Le nottate con gli amici, le chiacchiere con la mia amica di stanza. Inizio già a fantasticare, ma i miei pensieri vengono interrotti quando vado a finire contro a uno studente.

Gli cade la borsa e io inizio a pensare che non poteva iniziare il mio primo giorno qui.
-Fantastico, ho iniziato nel modo peggiore. Penso, senza accorgermi che lo sto facendo a voce alta.
-Ehy, non ti preoccupare, immagino che le tue valigie siano pesanti, lascia che ti dia una mano!
Neanche il tempo di girarmi e lui ha già preso le mie valigie.
-ehm, ti chiedo scusa, sono così sbadata! Piacere, Samantha, ma chiamami pure Sammy.
Mi sento di fuoco non appena mi da la mano per stringerla alla mia e appena alzo gli occhi vedo che anche lui non è abbastanza indifferente.
-Immagino sia il tuo primo giorno qui alla NYU, benvenuta, io sono James, chiamami anche J. Anche io sono al primo giorno, ma conosco già quasi tutti qui. Sono tutti mol...
-Ehy J, hai trovato la tua amica? Avevi detto che era una tipa strafiga, ma a quanto pare ci prendevi in giro.
Dice il tizio che mi sta squadrando dalla testa ai piedi, e inizio già a incazzarmi di nuovo. Non amo quelli che giudicano le copertine, ma non mi interessa.
-Kris non sei per niente simpatico, no, la mia amica non è arrivata, ma ho incontrato lei, e l'accompagno in camera per posare le valigie. Lei è Sammy.
È gentile da parte di J avermi"difeso" se così si può dire. Credevo già di dovermi azzannare con qualcuno il primo giorno e J mi ha aiutato.
-Sammy questo antipatico è Kristian, noi amici lo chiamamo Kris, anche se tutti lo dovrebbero chiamare coglione.
-Si e a te dovrebbero chiamarti imbecille, J non fare il cascamorto, non è per niente figa e penso che i miei prossimi giorni qui siano una noia mortale, voglio già andare via, non c'è una una ragazza con cui ci proverei, e di sicuro non ci proverei con Salma, Samma, o come si chiama.
Ho parlato troppo presto, dovrò incazzarmi per forza. Ma chi si crede di essere questo?.
-Se ci provassi, manco ricambierei, quindi non farti nessun problema, qui nessuno ti ha chiesto di uscire insieme, ne tanto meno voglio che ci provi.
Forse l'ho detto a voce più alta del dovuto. Ma non mi frega, non voglio sembrare il cagnolino bastonato, meglio che mi alzo la barriera dall'inizio, è inutile crearsi amicizie del genere. Sembra sorpreso della mia reazione, e credo di averlo zittito.
-J, io dovrei posare le valigie, non vorrei si facesse tardi.
Lo avviso, sperando non voglia venire con me.
-Si, andiamo, ti accompagno, Kris muoviti e seguici.
Ma deve proprio venire questo? Perché deve portarselo dietro?..

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