Capitolo 4.

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La giornata sta andando davvero bene. Abbiamo deciso di andare a mangiare tutti insieme, poi ognuno fa quello che deve fare. Io e le ragazze pensiamo a cosa mettere stasera, c'è la festa nella casa di qualcuno degli studenti e sono tutti invitati. Qualcuno di importante credo.

-S, andiamo?
J e S hanno una specie di appuntamento da quanto ho potuto capire.
-Rose, Susan e Tommy stanno andando via, Sammy, vuoi venire con me e S?
-J, andate pure, volevo andare a vedere Central Park in compagnia delle mie cuffie e della mia musica.
-Va bene, buon divertimento allora. Kris?
-Sto bene qui sulla panchina. A dopo.

Central Park è fantastico. Non credevo esistessero posti così magnifici! È già quasi buio e ho sentito che da queste parti, nonostante ci siano molte guardie, è facile incontrare qualcuno di "sgradevole".
I miei pensieri si immergono nella musica e inizio a canticchiare a bassa voce per non sentire la strana sensazione di essere seguita.

Fortunatamente arrivo sana e salva al campus, ho accelerato il passo per raggiungerlo più in fretta possibile.
S ancora non torna e io decido di andare a fare una doccia. Ci sono poche ragazze e mi metto nel posto meno affollato per mettere un po' di musica.

Non ho portato i panni di ricambio, il bagno non è tanto distante dalla camera e io ancora non decido cosa mettere.
Apro la porta e sento una musichetta uscire dalle cuffie di S stesa sul suo letto. Credo si sia addormentata, non si è accorta nemmeno che sono entrata.
Accendo la luce e faccio in tempo ad accorgermi che non è Sam sul letto, ma Kris.
-COSA DIAVOLO CI FAI QUI, KRIS?
-Oh, Crist.. Aspetto J qui, mi ha detto tra 10 minuti sono qui.
La sua reazione all'inizio era quella di qualcuno che non avesse mai visto una ragazza con un accappatoio. Ma non porto la discussione per le lunghe.
-Devo decidere cosa mettere e devo cambiarmi, puoi uscire?
-Dai, Sam, lasciami stare, mi giro e non ti guardo, ok?
Sam mi chiamano poche persone, quelle che amo e che sanno tutto di me, lui non può chiamarmi così.
-Non chiamarmi Sam, e esci dalla mia stanza, subito!
-Se mi fai uscire, ti chiamerò sempre Sam, quindi non mi rompere, mi giro e non ti guardo. Non ho intenzione di vederti nuda, so che non mi perdo niente. Cosa metti un'altra tuta per non far vedere la tua cellulite o qualcosa del genere?
-Kris, vaffanculo. Girati e non rompere. Se ti giri, giuro che ti faccio male.
Non parla e manco mi interessa. Meglio che si è girato, ancora non so neanche che mettere. Squilla il suo cellulare e sento che parla con non so chi.

Dopo 10 minuti per scegliere e vestirmi, ho messo un vestito bianco e nero, semplice corpetto a cuore. Sopra al ginocchio. E tacco a spillo. Non li metto spesso, ma li so portare bene e non sono per niente scomodi. Lui continua a parlare a telefono e non si è girato nemmeno una volta. Una volta truccata e pettinata, sono pronta, S ha chiamato per avvisare che si prepatava da J, quindi le cose sono andate per il meglio, credo.
-Sammy, dovremmo andare, devi venire con me, purtroppo. Posso girarmi? Sei pronta?
Non mi fa rispondere nemmeno, si gira e quando si alza, mi guarda. Come non aveva mai fatto nessuno. Apre la bocca e la chiude. Vuole dire qualcosa, ma non lo fa. Si passa la mano tra i capelli e mi apre la porta per farmi uscire.
-Un attimo che metto la giacca, l'aria è fredda, non vorrei pentirmi del vestito e mettere la tuta.
-Faresti bene a buttarle le tute.
-Scusa?
Io amo le mie tute, come può dire che devo buttarle? Odio Kris.
-Andiamo Sammy? Si sta facendo tardi.
-Ok, ma solo perché non mi va di continuare la discussione, devo godermi la serata.

Kris inizia a guardarmi troppo e la cosa non mi dispiace quanto dovrebbe. Tende a restare alla mia destra senza dire una parola, ma sento che mi guarda. Sento il suo sguardo. Sento i suoi occhi su di me.

FOREVER, PLUS ONE DAY.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora