Capitolo #19

1.8K 148 18
                                    

Quel pomeriggio il sole era alto nel cielo di Firenze , gli uccelli cantavano gioiosi l'arrivo , ormai nel pieno , della primavera. Insomma , una giornata perfetta... Ma non per Stefano. Ancora non sapeva dire se aveva preso la scelta giusta , ma ormai era fatta , non poteva più tornare indietro . Uscì di casa ed entrò in macchina . Il tragitto che lo separava da casa dei genitori e casa della sua "ragazza" non era molto breve , così aveva tutto il tempo per pensare.

E se , dopo questa uscita , io mi ri-innamoro di lei ? E se invece , non dovessi più provare quello che provavo per lei una volta? E se... Dovessi perderli entrambi?

Tutti questi pensieri giravano vorticosamente nella sua mente , già incapace di dare risposte.

Mentre il tragitto si faceva sempre più breve , l'ansia cresceva ad ogni metro che quelle ruote percorrevano sull'asfalto. Stefano avrebbe voluto sparire , se solo ne avesse avuta l'opportunità l'avrebbe fatto senza pensarci due volte . Ma era consapevole che doveva essere responsabile , anche se questo avrebbe costato gravi conseguenze.

Ed eccolo lì , il cancelletto in ferro battuto , che costeggiava il marciapiede ormai rovinato. Dietro quel cancelletto vi era una casa , un tempo di un giallo acceso , ora ridotto a un pallido giallo con evidenti macchie di umidità , ovvero , la casa di Marina.
Ormai non sapeva se definirla un'amica , la sua attuale fidanzata , la sua ex . Non sapeva più niente di quello che stava succedendo. Avrebbe voluto solo rimanere solo , con la mente che gli scoppiava.

Accostò la macchina nel vialetto alla destra della casa , girò la chiave e spense il motore.

Ora era lì , a circa 4 metri , quei dannatissimi 4 metri che lo separavano dal compiere una delle scelte più importanti , e difficili , nel corso dei suoi 21 anni. Non aveva il coraggio di aprire la portiera e andare lì , non aveva il coraggio di compiere una così importante scelta.

Una voce acuta e femminile lo svegliò dal suo stato di trans mentale . Avrebbe riconosciuto quella voce così gioiosa fra mille e più voci: Marina.

Comportati bene , e cerca di essere come sempre suggeriva la testa .

Va dalla persona che ami di più , stringila a te come se da quello dipendesse la tua stessa vita rispondeva allo stesso tono il cuore.

Per la prima volta Stefano dette ragione alla sua razionalità mentale. Aprì la portiera alla ragazza , che si lanciò praticamente dentro l'auto , non prima di aver abbracciato il suo grande amore.

Stefano reagì come sempre , come se niente fosse successo , con un sorriso più falso di qualsiasi bugia mai detta e lui , in quel momento , stava dimostrando che quel sorriso era falso almeno tanto quanto lui.

Si allacciarono le cinture di sicurezza . Il ragazzo con gli occhiali girò la chiave e la macchina partì.

Voleva concentrarsi su qualcos'altro , doveva concentrarsi su qualcos'altro . Ma in quel momento solo un nome aleggiava nel suo cervello , ormai arreso a tutto quello : Sascha . Non poteva pensare a lui in quel momento , lo avrebbe solo confuso di più.

I clacson delle macchine che suonavano senza sosta , le persone che , all'apparenza felici e senza nessun problema , passeggiavano tranquille per le strade , i grandi palazzi che costeggiavano la strada , come a rinchiudere tutta quella felicità.
Tutto questo indicava il fatto che erano arrivati al centro .

Dopo circa un girovagare di dieci minuti , Stefano riuscì a trovare parcheggio. Costeggiò la macchina e spense il motore.

"Ste , dove vogliamo andare di bello oggi?" Chiese tutto d'un fiato Marina , chiaramente entusiasta.

"Non saprei , potremmo tranquillamente fare un giro per il centro" propose Stefano , tutt'altro che entusiasta.

Scesero dalla macchina ormai ferma da un pò e si incamminarono per le strade di Firenze.

A Stefano gli era sempre piaciuto passeggiare per quelle vie , così familiari per lui ma allo stesso tempo che cambiavano praticamente ogni giorno.
Gli piaceva vedere gente sempre nuova , immaginandosi cosa potrebbero pensare della città che tanto amava. Gli piaceva uscire e divertirsi con gli amici in posti sempre nuovi , alla ricerca di qualcosa sempre più divertente da fare , o semplicemente pensare un pò a tutta la sua vita e a quello che lo circondava.

"Terra chiama Stefano , ci sei?" . Fu Marina a riportarlo alla realtà dal suo mondo "onirico" , agitandogli una mano davanti al viso

"S-si , stavo solo pensando" rispose frettolosamente Stefano , cercando inutilmente una leggera stabilità nella sua voce , che però fu tradita dall'ansia

Dall'espressione che aveva assunto il volto della ragazza di fianco a lui , si poteva percepire che non aveva creduto ad una sola parola detta da lui.

Marina trascinò letteralmente il ragazzo in una parte meno affollata del centro

" No Stefano , stavolta non te la cavi con una risposta così banale" Disse in tono fermo la ragazza , guardando in modo fisso negli occhi di Stefano. " È ormai una settimana che ti comporti in modo strano "

"In che modo , scusa?" Accampò una scusa Stefano . Si stava letteralmente " Arrampicando sugli specchi" , su specchi che si sarebbero frantumati in mille piccoli pezzettini da un momento all'altro.

"Non fingere Stefano , lo sai in che modo. Non chiami più , ogni volta che parliamo sei sempre più assente" continuò il suo discorso Marina , con il tono che vacillava fra il pacato e l'isterismo

Stefano non sapeva che fare , non sapeva come comportarsi , non sapeva cosa dire , anzi , come dirlo. Alla fine , fra mille ripensamenti e scelte compiute in quegli attimi così fatali , optò per l'essere diretto.

Prese un grande sospiro ; non poteva sbagliare , era la sua ultima occasione.

"Ultimamente mi sto frequentando con un'altra persona..." Rispose Stefano in modo vago

Negli occhi di lei si accese come una scintilla di rabbia

"E chi sarebbe " quest'altra persona" sentiamo?"

Il momento fatidico era arrivato... Ora o mai più si disse Stefano.

"Sascha"

Una storia nata da YouTube||SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora