Capitolo #25

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Milano era uno dei capoluoghi italiani preferito di Stefano. Di giorno presentava sempre un grande movimento : I ragazzi che uscivano dopo una giornata estenuante , da scuola , i turisti che , con le loro macchine fotografiche , volevo immortalare il più possibile , così da avere sempre più ricordi di quella vacanza, i milanesi che giravano tranquilli per i negozi di alto livello , conoscendo quelle strade come il palmo delle loro mano ; mentre di notte , grazie alla nebbia che "avvolgeva" la città come una grossa coperta, rendeva tutto più plumbeo , nascondendo ,per quella notte , la felicità di quel luogo

Tutto questo affascinava in un modo incredibile il ragazzo fiorentino ; non che la sua città fosse da meno , ma Milano aveva quel "je ne sais pas" che lo estasiava ogni volta.

" Terra chiama Stefano , sei ancora qui con noi?" a richiamarlo dalla realtà era Sascha , che amichevolmente gli sventolava una mano davanti al viso.

"Oh... Si , scusa , stavo pensando" rispose in tono vago Stefano , sperando che questo gli sarebbe bastato.

Fortunatamente fu così. Sascha rispose con una scrollata di spalle e continuarono a camminare.

Quel giorno avevano deciso di andare a mangiare in uno dei fast food vicino alla piazza del duomo , visto che entrambi non erano molto ferrati , per usare un eufemismo , nel campo culinario.

Dopodiché sarebbero andati , molto semplicemente , a fare un giro per la moltitudine di negozi "sparsi" per la città.

Tra varie parole scambiate di fretta e copiose risate , si iniziava ad intravedere la famosa cattedrale alla fine della strada. Accelerarono il passo ed arrivarono in men che non si dica.

Entrarono dentro e misero alla fine della lunga fila di persone che aspettavano come loro , il momento per prendere anche quel giorno il loro pranzo.

Durante il lasso di tempo speso per aspettare il cibo , Stefano decise di posare lo sguardo su alcune persone che si trovavano lì.

Nessuna scelta fu più sbagliata : molte delle persone mangiavano placidamente il loro panino e si dissetavano con la propria bibita, mentre molte altre fissavano la coppia composta dai due ragazzi chi con sguardo accusatorio , chi con sguardo schifato.

Come se loro fossero la feccia , la parte più infima della società , come se stessero commettendo uno dei crimini più efferati : quello di donare l'uno il proprio cuore all'altro , in un amore profondo e sincero .

Come se le loro menti fossero collegate , Sascha strinse di più la presa sulla sua mano si avvicinò al suo orecchio

"Non pensare a loro Ste , non sanno cosa vuol dire amarsi" Sussurrò piano Sascha , cercando di non farsi sentire.

In risposta egli ottenne un cenno della testa e un sorriso da parte del ragazzo più piccolo .

Finalmente arrivò il loro turno ; ordinarono velocemente dei panini , pagarono e si andarono a sedere a dei tavoli subito al di fuori del locale.

Era davvero un luogo gradevole : sedie piccole di vari colori accostate in modo ordinato vicino a dei tavoli posti in modo disordinato ma con una certa sequenza. Il "confine" che delineava la fine del locale era creato grazie a delle aiuole verdi tagliate con cura.

"Ma fa schifo questo milkshake!"

Disse tutto d'un tratto Sascha , prendendo il bicchiere incriminato e guardandolo con disprezzo.

"Sascha , non butt-" non finì la frase che la bevanda allo yogurt finì rovinosamente a terra , creando così una macchia biancastra.

"Ehy voi!" tuonò una voce maschile dall'interno del locale.

Sascha , con un sorriso beffardo si alzò di scatto di scatto e , prendendo Stefano dal polso e iniziando a correre via da lì.

Stefano , molto confuso ma allo stesso tempo divertito , lo seguì a ruota.

Avrebbe voluto sempre vivere così , sorridente , spensierato , fottendosene altamente del giudizio delle altre persone , una mano stretta a quella di Sascha , mentre l'altra faceva il dito medio a tutti quelli che non l'ho avrebbero mai accettato.

Mentre il sole illuminava il cielo di un rosa chiaro mescolato ad un arancio , i due ragazzi rallentarono il passo fino a fermarsi del tutto.

"Certo che sei un coglione Sà" disse Stefano appoggiando le mani sulle ginocchia , riprendendo il fiato dalla corsa appena terminata.

"Ammettilo , ti sei divertito però" Rispose Sascha con il fiato corto come l'altro ragazzo

"Ok... Hai ragione" disse Stefano con un sorriso stampato sul volto

Sascha fece per ribattere , ma una voce lo fece irrigidire.

"Eccolo qua , il frocio con il suo fidanzato" Sputò acidamente una voce .

Quella voce era di un ragazzo abbastanza alto e all'apparenza esile , con gli zigomi ben evidenti , gli occhi verdi maligni e freddi.

"Che cosa vuoi Daniele" Rispose in tono glaciale Sascha , sostenendo lo sguardo dell'altro ragazzo.

"Voglio che te ne vai , frocio" Disse Daniele , facendo ridere la sua "combriccola"

Stefano fece per sganciargli un pugno in pieno volto , ma qualcuno lo bloccò .

"Lascia stare Stefano!" Gridò in preda all'ira Sascha, prendendo il "bulletto" per la maglia e alzandolo da terra.

Sul volto di Daniele si accese un ghigno malefico e schioccò le dita

Un pugno colpì Stefano al centro dello stomaco talmente forte da farlo crollare in ginocchio.

" Sei solo una merda! " Ringhiò Sascha , serrando la presa sulla maglia del ragazzo.

"ti conviene lasciarmi" rispose invece con tono calmo Daniele , ora aveva lui il coltello dalla parte del manico.

"Bastardo..." sibilò Sascha a denti stretti , ormai era uscito fuori di senno completamente

"Ah-ah , parola sbagliata" disse con tono divertito Daniele , rischioccando le dita.

Altri pugni e calci colpirono Stefano in altre parti del corpo.

Un dolore insopportabile si espandeva in lui , talmente forte che non riusciva a respirare.

Per sua fortuna , la sirena della polizia echeggiò in quel vicolo stretto.

I due furfanti scapparono , terrorizzati dalle sirene che si avvicinavano.

Sascha ne approfittò per correre verso il suo amato , chiamandolo a gran voce

"Stefano , ti prego rispondimi" disse Sascha con la voce spezzata dal pianto mentre scuoteva il corpo di Stefano apparentemente inerme.

Stefano era come se fosse distante , avrebbe voluto parlargli , ma l'unica cosa che faceva era sentire il sapore metallico del sangue in bocca.

Aveva gli occhi pesanti , tanto pesanti...

Prima di chiuderli vide il volto di Sascha pieno di lacrime.

"Sas...cha..." riuscì a sussurrare , poi il buio lo avvolse.

#My space

I'M BACK MADAFACKA!

no ok... So che mi state odiando, ma se vi dicessi che ho non una .... Ma due sorprese per voi?

EHEHEHEHEHEEHE.

Ora vado a vedere Noragami.

Alla prossima , schiau beli!


Una storia nata da YouTube||SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora