Mentivo, come sempre

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"Che ti è preso?" domanda Tom porgendomi una tazza di the caldo.
La accetto volentieri chiedendo di ripetete la domanda.
"Niente. Perché?"
"Da quando hai visto.. Harry? Beh, ti sei chiusa tra quelle due cuffiette e non hai più detto una parola." spiega.
"Non c'entrano niente loro." rispondo velocemente, concentrandomi sul liquido bollente che mi riscalda le mani.
"Lei è stupida. Però è bella."
"Sì, è bella. Molto bella."
Okay, lo ammetto é stupenda ma..

"Non sono gelosa, non é gelosia. È solamente strano vedere il tuo ragazzo, quello con cui hai fantasticato, con cui hai condiviso tutto.. Vederlo felice, con una ragazza al suo fianco che non sei tu, e strano è pensare come in un anno e qualche mese sia cambiato così tanto. Tutto qui.." esausta mi lascio cadere sul letto della mia migliore amica.
"Diana ti ricordo che sei stata tu a chiudere definitivamente, lui avrebbe fatto qualunque cosa pur di aggiustare le cose." precisa Olivia riempiendosi la bocca di marshmallow.
"Ti ricordo che si è fatto una ragazza in discoteca quella sera in cui avevamo litigato. Non era ancora finita.. Ricordatelo." aggiungo .
"Ha sbagliato, e anche tu."
"Quindi?"
"Dovresti parlargliene."
"Parlargliene?!" esclamo stupita.
"Magari manchi anche a lui.."
Magari manco anche a lui...
"Ha una ragazza." sentenzio.
"L'hai vista? È un'oca, ha solo la bellezza.. A Harry non piacciono quelle, a lui piacciono quelle che sanno tenergli testa.. La sua attuale ragazza è un ripiego, un divertimento." mi fa male sentirla parlare così.
È un ripiego.
Forse ci continuiamo a mancare senza dircelo?
E se fosse così? Cosa potremmo fare?
"Non credo Olivia.. " sospiro socchiudendo le palpebre.
"Provaci o non saprai mai come sarebbe andata a finire.."
La mia migliore amica spegne la luce e si gira su un fianco.
"Notte tesoro." mi lascia un bacio sulla guancia e chiude gli occhi.
"Notte."
Forse manco anche a lui..

Mi alzo, sono più di quattro giorni che passo le notte in bianco.
E la colpa é tua, solamente tua.
Penso a te in continuazione, sei un pensiero fisso Harry.
Mi massaggio le palpebre stanche e gonfie sbadigliando.
Riordino i cd che Ashton ha lasciato in giro per la casa ieri sera, prima di stendermi sul divano.
Navigo tra i canali, in cerca di qualche programma decente da guardare alla tv.
Il meno peggio risulta una competizione tra mangiatori di pancakes, accetto e con scarsi risultati cerco di spegnere i pensieri, impossibile.
Sbuffo, sono stanca e domani devo lavorare.
Infilo le cuffie, e finalmente mi addormento cullata dalle dolci note di Tom Odell.

«Vorrei che sapessi un po' di cose
che sono cambiato
e non ho più la stessa fretta
e ho perso un poco di paure
un po' mi sono rassegnato al tempo che va
e ho qualche amico in meno
e non fotto più il dolore
e non vado più a letto con la pancia ribaltata
e la stanza che gira, ogni notte
e in una maniera che non capiresti
ora credo nell'amore
come credevo nell'odio prima
con la stessa ironia
ho un amico che ha perso tutto
e non gli so parlare di niente
ricordi quella sua poesia?
che diceva che il paradiso se lo immaginava
come un posto vuoto ma pieno di musica
in cui si entra piano
vestiti solo di nientezza
"dove il corpo è lasciato al guardaroba", diceva
sette parole e un giorno
me le scriverò sul collo
come gli inglesi che cantano le rivolte e il crack
sul collo dove ti promettevo
"io e te non cresceremo
io e te non cresceremo più"
mentivo
come sempre

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