"Ashton sei noioso." cinguetto sorpassandolo.
"Ti ho solo detto che se non la smetti di mangiare quelle caramelle .."
"Taci." lo interrompo fulminandolo.
"Sei una bambina." borbotta.
"EH? COSA?" urlo attirando l'attenzione di tutti i passanti.
"Ecco.." mi provoca ridendo.
"Ti odio!" esclamo portando le mani verso l'alto.
Mi scontro con il corpo di un ragazzo, osservo le mie sante caramelle ormai inerti sull'asfalto.
Alzo gli occhi, riconoscendo il ragazzo che altrettanto stupito mi sta fissando.
"Harry.." sussurro continuando a guardare i suoi occhi.
Non dò peso ai passanti, alla leggera pioggia che ha incominciato a scendere.
Il mondo è fermo su di lui.
I lunghi boccoli castani ricadono sulla giacca verdone, come i suoi occhi, cristallini.
Cerco qualcosa in quegli occhi, forse una risposta che non sono capace di trovare.
"Diana.." la sua voce profonda, semi rauca. Perché lo guardo così?
"Che ci.. Che ci fai qui?" domanda.
Cosa ci faccio qui? Secondo te cose ci faccio qui, Harry? Secondo te?
"Ci vivo."
Perché l'ho detto così, perché mi è uscito così dannatamente sfacciato.
Le sue labbra si schiudono per dire qualcosa che rimane incastrato in gola.
Mi accorgo della pioggia battente, di essere già fradicia.
"Devo andare, ci vediamo...in giro." dice per poi ricominciare a camminare velocemente.
Ashton mi affianca coprendomi con un ombrello.
"Vi siete guardati per una decina di minuti, credo." ridacchia.
"Stupido." lo riprendo io.
"Romantici." commenta.
"Basta Ashton, era solo tanto tempo che non ci vedevamo. Tutto qui." lo liquido accelerando il passo.
Lui annuisce, stringendosi a me per coprire entrambi con l'ombrello.
É così strano, dopo più di un anno, rivederlo.
E sì cavoli, mi manca. In quel momento, quando i miei occhi lo hanno rivisto, quando il suo sguardo cristallino scrutava il mio, il mio cuore era come impazzito. Con tutto quello che abbiamo condiviso, che abbiamo vissuto. Come possiamo essere due sconosciuti?
É strano, perché sono stata io ad andarmene, a voler chiudere a tutti i costi la nostra storia. Ma adesso, oh diamine quanto avrei voluto essere ancora sua, la sua piccola e fragile ragazza. Lo vorrei con tutta me stessa. Ma è tardi, è troppo tardi per tornare indietro.
Chiudo i pensieri, ed insieme a loro la portiera dell'auto di Ashton.
Rientro in casa fradicia, infreddolita e con la gola in fiamme. Mi lancio sotto la doccia, puntandomi il getto d'acqua calda sul corpo. Cerco di far scivolare via i pensieri, ma sono impressi nella testa, non se ne vanno.
Mi asciugo velocemente, indossando una felpa larga e calda insieme a dei leggings.
Sono le 17, prendo il telefono e compongo il numero di Olivia.
"Oli? Ce la fai a passare da me? Devo parlare.""Dovevi chiamarlo prima. Te l'avevo detto!" mi rimprovera la mia migliore amica.
"Oh Olivia non è quello il problema. È che non lo odio, non provo rabbia. Tutto il dolore che ho provato è scomparso!" sbraito esausta.
"Stai tranquilla Diana, é tardi, hai la febbre e sei stanca. Ne parliamo domani." sussurra lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Grazie.." le dico abbozzando un sorriso.
"Nada. Sogni d'oro." dice prima di chiudere dietro di sé la porta.
Poco dopo il mio cellulare squilla, sbuffo cercando con le mani di rintracciarlo.
/Da Olivia/
«********* é il numero di Harry ti servirà .»
Non mi servirà. Perché dovrebbe?
Mi addormento sulle note della mia canzone preferita, stanca confusa e malaticcia."Hey come è andata sta mattina?" domanda la mia Olivia vedendomi entrare nel suo bar.
"Febbre a 38, raffreddore e una marea di ragazze con gli ormoni a palla intente ad acquistare il CD di Bibier. Un disastro totale." sbuffo poggiando la testa su un gomito.
"Ti porto un the caldo." ammette voltandosi e caricando la macchina per il caffè di acqua e infusi.
"Prenditi un tavolo." mi sprona, lo cerco con lo sguardo e mi ci vado a sedere.
Sono stanchissima, la febbre è scesa ma voglio solo tornare a casa.
"Solo the caldo, grazie." le mimo da lontano.
Non è giornata.
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// Can we start it all over again? //
Fanfic"Era una di quelle cose che era meglio non pensarci troppo su, o ci uscivi matto„