"Okay Harry! Hai ragione tu, va bene?!" esclamo esausta prendendomi la testa tra le mani "É così, cazzo! Non serve a niente piangersi addosso ma in questo momento non mi va di fare altro! Lasciami stare, davvero. Sto bene."
Sono due settimane che litighiamo.
Olivia se ne è andata, per sempre, leggera e silenziosa la sua anima è volata dolente tra le ombre. È scappata, e non la rivedremo mai più. Forse in un futuro, chissà.. Chissà cosa si cela dietro quella parola tanto difficile da dire, che provoca scompiglio, paura: morte. Cosa si cela dietro queste cinque lettere? Nessuno lo sa, nessuno ce lo può raccontare. Eppure continua a provocare terrore, terrore che la vita finisca spezzata, sbam.
"Mi stai ascoltando Diana?!" la sua voce graffiante mi richiama, lo guardo come ad implorarlo ma il suo sguardo é severo, rigido. Mi mette in soggezione, sembro una stupida bambina che dopo due mesi non riesce ad affrontare la realtà, non riesce a concepire la crudeltà del fato.
"Diana.." sussurra facendo scivolare una delle sue grandi mani sulla mia così fragile.
"Devi reagire." sospira, e dopo di lui lo faccio anch'io.
"Lo sto facendo." sfuggo dal suo sguardo che rimprovera mordicchiandomi il labbro inferiore per il nervoso.
"Olivia, lei... Non sarebbe felice di vederti così. Lo sai perfettamente Dì, non è colpa di nessuno. Soprattutto non è colpa tua, abbiamo fatto il possibile, è stato destino. È crudele da dire, fa male, costa ammetterlo ma é così. " dice mostrando un leggero sorriso.
"Preparati, andiamo a trovarla." aggiunge prima di uscire a passi lenti e lunghi dalla stanza.
Scelgo un paio di jeans, una camicia e delle sneakers.
Non so perché mi stia lasciando guidare da questo ragazzo con i capelli ricci ribelli, gli occhi di smeraldo. Smeraldi incastonati nella roccia della sua mente, testarda.
"Vorrei sapere a cosa stai pensando." domanda, sorpassate le prime vie del centro di Londra.
"Non lo so nemmeno io." rispondo assente, lasciandomi scompigliare i capelli dal venticello leggero di Aprile.
Mi fermo davanti al fioraio inalando i profumi mischiati tra di loro, una fragranza fresca, piacevole.
"Cosa scegli?" domanda Harry sfiorando con l'indice un petalo di rosa.
"Tulipani. Rosa. Erano i suoi preferiti." sussurro cercando quelli più belli e rigogliosi.
"E quella?" domanda indicando una grossa margherita bianca, di quelle che piacciono a me, mentre varco la soglia d'uscita del negozio di fiori.
"Per te, te la meriti." dice porgendomela.
Penso a come sia assurdo tutto questo, passare da volerlo uccidere, odiarlo ad apprezzare ogni suoi piccolo gesto, così sincero, pieno d'affetto. Non è da lui lasciarsi cadere in smancerie, lo so bene, per questo forse apprezzo tutto ciò.
"Grazie Harry." dico cercando il suo sguardo.
"Per così poco.."
"No." lo interrompo "Di tutto, di esserci, di starmi dietro. Grazie."
"Lo faccio per te. E per Olivia."
Mi lascio scappare un sorriso sincero e per un attimo sento il mio cuore ricomporsi, poco alla volta. Prima o poi tornerà come prima.
Passiamo più di un'ora al cimitero, accarezzo il posto in cui è sepolta come se potesse sentire, potesse cogliere la mia mano nel gesto di spettinarle i boccoli rossi o mentre le accarezzo la guancia sussurrandole il bene che le voglio.
Non sei sola Olivia, io sono qui per te. Prometto che ci rivedremo, che parleremo ancora, che torneremo a trascorrere quei pomeriggi indimenticabili tra film e caramelle a parlare di tutto e di tutti. Olivia era quell'amica che teneva la suoneria del cellulare sempre al massimo. Non perché non sentisse, ma perché lei c'era sempre. Che fossero le due di pomeriggio, di notte, sera, mattina.. Lei era sempre presente per te, pronta a consigliarti, aiutarti, ascoltarti. Potevi passare pomeriggi interi a parlare di quanto fosse brutto il vestito di X alla festa della sera precedente, ma con lei potevi spendere ore a immaginare un motore per far ripartire il mondo. Era speciale, e lo sarà sempre. La leucemia se l'è portata via troppo presto, troppo.
Una lacrima trema sotto i miei occhi, scende lungo la guancia, si posa sulla maglietta di Harry, una delle mie uniche forze.
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// Can we start it all over again? //
Fanfic"Era una di quelle cose che era meglio non pensarci troppo su, o ci uscivi matto„