La colazione è sempre stata il mio pasto preferito, amavo svegliarmi presto e amavo quel magico momento in cui la casa era silenziosa, senza le urla dei miei genitori.
L'ho sempre amata.
Estraggo a malincuore il mio corpo dal letto e mi soffermo a guardare il viso angelico di Harry mentre dorme. È cosi innocente, eppure nella sua testa ha escogitato di scappare dalla realtà, fuggire in un paese lontano, abbandonare tutto.
Socchiude gli occhi mugugnando qualcosa di incomprensibile, poi apre gli occhi e mi sorprende a guardarlo.
"Dai." dice con voce impastata e si soffoca la testa nel cuscino.
"Sembri un angelo quando dormi." sussurro sorridendo.
"Dubiti che lo sia veramente?"
Scrollo le spalle, anche se so che non può vedermi, e vado in cucina.
"She's like cold coffee in the morning.." canticchia dietro di me, afferrando i miei fianchi mentre preparo il caffè.
"'I'm drunk off last night's whisky and coke." la sua voce è così intonata, rauca e angelica.
"Mi stavo chiedendo.." sussurro voltandomi verso di lui, già seduto al tavolo.
"Quanto io sia dannatamente romantico, sexy e figo?" si vanta scompigliandosi i capelli.
"Come il tuo alito possa essere così delizioso già alle sette di mattina."
Lui assume un'espressione delusa e poi scoppia a ridere.
"Essere favolosi ha i suoi pregi." sorride.
Gli verso il caffè e mi siedo sulle sue gambe.
"Quando parti?"
Lascia la tazzina sul tavolo con poca cura, provocando un rumore metallico.
"Devi sempre...."
"Sempre?" lo riprendo.
"Rovinare tutto?!" ringhia sbuffando.
"Oh sì, ho rovinato tutto io." sbuffo anche io dirigendomi verso le camera da letto.
"Dove vai?!"
"Mi è passata la fame."
Mi siedo a pancia in su sul letto arrotolando qualche ciocca di capelli su un dito.
Forse è per questo che non possiamo avere una relazione seria, litighiamo per nulla, siamo orgogliosi e testardi, pieni zeppi di difetti, gelosi, possessivi, protettivi, lunatici.
"Me ne vado e ma torno." dice
"Puoi anche non tornare." sbuffo
"Smettila di fare la scema."chiude il discorso e si lancia sul letto poco distante da me.
Mi viene da ridere, scoppio in una risata isterica e sforzata. Stringo i denti e mi gratto nervosamente la testa.
Harry ride anche lui, sembriamo due pazzi psicopatici. Ma siamo solo due innamorati, e ci andiamo vicino.
Smette di colpo , fissando un punto, con lo sguardo vuoto e assente.
"Cosa c'è, a cosa pensi?" domando avvicinandomi.
"Stavo pensando al cielo, finisce o continua per sempre?"
Mi ricordo questa frase, l'aveva scritta sul muro della sua camera. Da piccolo l'aveva detta a sua mamma, in un momento normale, così, all'improvviso. È sorprendente, ecco cos'é.
Lo bacio e poso la testa sulla sua spalla.
"Mi manchi Diana."
"Ti manco?" balbetto mentre il cuore accelera.
"Da morire."
È pazzo, penso.
"Sono qui con te, Harry." lo rassicuro.
"Sei qui ma sei distante. Non siamo più gli stessi, siamo cambiati. Io non posso più amarti come una volta, ho sbagliato tutto. Ho fatto lo stronzo, ho giocato a calcio con i tuoi sentimenti, li ho portati in giro per poi abbandonarli. E ora mi manchi, mi manchi da morire ma cosa posso fare? Nulla. Non posso fare nulla."
"Harry ma io sono ancora qui, non m'importa, ti ho perdonato tutto.. Io sono disposta a ricominciare a meno di zero."
Un urlo disperato d'amore.
"Non sei tu il problema Diana! Sono io, cazzo! Non ti amo più e mi manchi terribilmente."
Scoppio a piangere, una bambina, un'adolescente. Piagnucolo facendomi piccola in un buco tra il letto e il comodino.
"Perché piangi ora?" sbotta tirandomi su per i fianchi.
"Non volevo ... finisse così." tiro su con il naso e nascondo gli occhi e le guance arrossate sotto le maniche della felpa.
"E invece è così."
Mi dà un bacio a stampo e mi accarezza la guancia.
"Me ne vado."
Rimango sola, a pensare alla capacità di quel ragazzo di disintegrarmi e ricompormi con un solo gesto.
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// Can we start it all over again? //
Fanfiction"Era una di quelle cose che era meglio non pensarci troppo su, o ci uscivi matto„