Il mondo reale

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-Quindi lei ci sta raccontando che demoni, streghe, fate,angeli....tutte queste esistono?
TJ sembrava isterico, Parker accanto a lui fissava il pavimento, quardanto oltre, nel vuoto. Emma, seduta vicino al letto di Maurine, teneva stretta la mano del' amica, fino adesso aveva ascoltato tranquillamente il mago, cosa che non era da lei, sembravano tutti stanchi e completamente confusi.
-Hai dimenticato i cacciatori, e poi noi preferiamo il termine mago, o possessore del libro nero.
Disse Christofer Mckenhall con un sorriso perfetto stampato in faccia, ironizando il panico dei ragazzi.
-Ma se sei un stregone, perché avresti bisognio di gestire un instituto medicinale privato?
Chiese Emma entrando finalmente  nella conversazione.
-Mago!...E poi, devo guadagniarni da vivere in qualche modo no?
Rise il uomo spostandosi dal muro e dirigendosi verso un vecchio scafalle di libri inpolverati .
-Non sono più un membro del mondo reale, sono stato cacciato anni fa, ora vivo nel vostro mondo.
Continuo lui strusciando le dita sulla superfice di tutti i libri.
-Mondo reale?
Chiese TJ ancora un po incredulo riguardo al tutto.
-E così che chiamiamo il nostro mondo, i umani non sanno niente di quello che accade attorno a loro, sono praticamente cechi, non vedono che le cose materiali, vedono quello che credono di vedere, vivono le loro corte vite tutti allo stesso modo, si trovano un insignificante lavoro, hanno dei figli e si sposano, non sanno delle lotte, delle guerre che hanno luogo ogni giorno attorno a loro per proteggerli, per tenerle nascoste tutte le cose che sono oltre le loro esistenze...così che il nostro mondo e quello che si merita il nome di "Mondo reale" insomma...
Emma stava guardando l'uomo piena di curiosità e sorpresa. Sembrava aver appena scoperto l'America, gli'occhi le brillavano incuriositi per sapere di più.
- Ma allora noi perche ti vediamo?
Chiese lei sorprendendo TJ e Parker che non avevano ancora pensato a questo.
-Uno di voi ha la vista....e una cosa che succede fra gli'umani, due su dieci umani hanno il potere di vedere il mondo reale, anche se non possono avvicinarsi troppo, nemmeno parlare di lui, alcuni di loro hanno provato a parlarne e sono finiti per essere soffocati dalle proprie parole.
I tre ragazzi rabrividirono. Parker guardo Emma che fissava ammirevole il mago, e al improvviso senti un colpo di fastidio verso l'uomo.
-E gli'altri tre?
Chiese lui con voce accusatoria.
Il mago non rispose subito, su il suo viso apparve un espressione seria, e stranamente iniziò a studiare Emma con occhi grandi.
-Dovreste scoprirlo da soli. Quelli altri tre di voi, dovranno scoprire chi sono quando sarà il momento.
-Chi sono quei tre?
Chiese TJ quasi gridando nel orecchio di Parker.
Il stregone rise divertito.
-Scopritelo.
Disse girandosi verso il scaffale.
-Eccolo.
Tirò fuori un grande libro rivestito in pelle, con pagine gialastre, sembrava essere vecchio di centinaia  di anni.
Si avicino a Maurine e aprì il libro quasi alle ultime pagine.
Appoggio una mano inguantata sulla fronte della ragazza, ormai così bianca che sembrava fatta di porcellana, TJ penso che il suo viso si potesse spaccare in ogni secondo. La mano dello stregone si mosse verso il petto di Maurine toccando il punto dove sarebbe dovuto essere il cuore, chiuse gli'occhi e una specie di fumo blu iniziò a alzarsi in tutta la stanza. Maurine aprì gli'occhi di scatto e iniziò a tossire. Emma fece per avvicinarsi a lei, ma Parker la tratenne. TJ guardava meravigliato in torno, mentre tutto iniziava a nascondersi dietro alla parete di fumo luccicante. Il mago chiuse il libro con un tonfo e abbasso  lo sguardo su Maurine. Il fumo inizio a sparire piano, e la stanza ritorno al normale.
-Cosa hai fatto?
Chiese TJ appena gli ritorno la capacita di parlare.
-Un vecchio incantesimo di guarigione. Guarisce tutti i tipi di malattie o ferite, inclusi i morsi di demoni. Adesso....che ne dite di mangiare qualcosa?

***
Stavano tutti e quatro a un grande tavolo di marmo, il stregone le aveva preparato degli sandwich con formaggio e aveva aperto quattro lattine di coca cola. Emma non si era nemmeno acorta di star morendo di fame finché non iniziò a mangiare. Non aveva mangiato niente dal giorno prima, e anche allora si era limitata alla barbetta di cioccolata che le aveva dato Parker. L'uomo le stava descrivendo il mondo reale, ma Parker non sentiva niente, però sembrava fosse un bel posto a giudicare dalle reazioni di Emma e TJ. Emma si meravigliava con un "Wow", o pure un "oh" a ogni parola del mago mentre TJ era più che attento, mettendo domande e chiedendo dimostrazioni di magia al uomo come se fosse uno di quei finti maghi a cui dai un spicciolo per strada in cambio di un trucchetto infantile.
Parker aveva la testa altrove, pensava a cosa sarebbe successo ora, anche se Mckenhall avrebbe guarito Maurine, dove sarebbero andati? Ormai non potevano tornare al istituto Fairwale, erano scappati, e poi gli'avevano lanciato frecce contro, chi sa forse con gli'intenzione di uccidergli.
Cosa avrebbero fatto ora?
Prese un morso del suo sandwich, e anche se non aveva mangiato dal giorno prima, non aveva voglia di niente. Il sangue, il viso fragile della loro amica, la creatura che li tormentava gli'incubi, aperentemente demone, e tutti gli'accaduti dei ultimi due giorni non le davano pace, il cibo era il suo ultimo pensiero. Al improvviso si ritrovo con gli'occhi di Emma fissi su di lui, un po confusi, e interogatorri.
-Cosa ce?
Chiese piano cercando di far vedere un espressione innocente. -Ti ho fatto una domanda.
Disse lei con voce rocca quasi infuriata.
Parker socchiuse le labbra  cercando di trovare qualcosa da dire.
-Non ero attento. Potresti ripetere la domanda?
Sembrava la cosa più ovia da dire, ma in realtà era stupida, e Parker si ritrovo con il viso arrabiato di Emma a fissarlo.
-Lascia stare. Non era importante.
Disse lei prima di buttarle un sguardo che diceva " ne riparliamo più tardi, capito?"
Parker gli sorrise in un modo che chiedeva scusa, e la ragazza ricambio.
-Dovreste andare a dormire anche voi. La vostra amica dormirà un sonno lungo, avete bisognio di dormire anche voi.
I tre ragazzi si alzarono dal tavolo.
-Dove dormiremo?
Chiese TJ veramente stanco.
Il mago schiocco le dita e sul muro della loro destra  apparvero tre porte di legnio scuro.
-Wow. Siete incredibile, signore Mckenhall.
Esclamò TJ impressionato.
-Mi si dice spesso. 
Sorisse il mago.
-Avete ancora dubii sulla esistenza del mondo reale?
Chiese l'uomo sorridendo ironicamente appoggiato al tavolo con le braccia incrociate.
Emma penso quanto poteva essere bello. Parker fecce una smorfia.
-Ce sempre posto per i dubii.
Rispose lui ricevendo un sguardo criminale da parte di Emma.
-Hai ragione ragazzo, non puoi fidarti di nessuno, ricordalo.
Disse lui calmo, a differenza delle aspettative di Emma e TJ.
Guardo Emma e le sorisse dandole la buona notte, prima di sparire con un scrichio di dita.

****
I suoi occhi si giravano intorno analizzando il posto, cercando di trovare qualcosa famigliare. La grande laguna era circondata da alte palme con foglie così grandi che le avrebbe potute usare come coperte. Tutto era affannato dal buio notturno, colorando la laguna in diversi tipi di blu e azzurro. Si trovava su un grande scoglio, altro, da cui poteva vedere l'oceano sotto di lei,  alungarsi verso l'orizonte. Era così bello e così spaventoso allo stesso tempo. Cerco di allontanarsi dal margine per non cadere, le sue più grandi  paure erano le altezze e i posti sconosciuti, tutte e due la tormentavano in quel preciso istante. La ragazza si strinse le braccia intorno alla vita come per riscaldarsi, anche se l'aria era calda. Qualcosa la teneva sulle spine in quel paradiso, come se stesse aspettando qualcosa, o qualcuno. La ragazza si girò e vide una cascata di capelli scuri boccolati danzare nel vento.
Si avvicinò  riconoscendo la sagoma fragile ma svelta.
-Emma?
Mise la mano sulla spalla della sua amica. Gli'occhi chiari della ragazza brillarono in un modo accecante quando si girò. Stava seduta sul margine dello scoglio, con le gambe a penzoloni. Il suo sguardo era uno criminale, selvaggio.
-Perché lo hai fatto?
Chiese lei lasciando l'altra senza fiato, non sapendo cosa rispondere, ma Emma non le lasciò comunque il tempo. In un secondo si butto giù dal margine della scoglierra, cadendo nel vuoto. Maurine si sveglio cercando di gridare, ma non riuscì, così come non riuscì a salvare Emma.

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