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I tre ragazzi erano seduti intorno al letto di Maurine, la ragazza era bianca come un spettro, gli 'occhi erano circondati da piccole vene rosse, sottili. Emma gli teneva la mano fredda, ormai aveva esaurito le lacrime. Quando entrarono nel istituto era ormai notte fonda, nessuna gli aveva disturbati, e nessuno di loro non penso piu a gli' supervisori . Si erano rinchiusi nella stanza, Emma aveva portato dal bagnio degli asciugamani e molta acqua fredda per Maurine. Gli'occhi della ragazza si spalancarrono e inizio a tremare.
- Maurine! Ti prego, stai tranquilla.
TJ li misse la mano fredda sulla guancia bollente, aveva la febbre .
-Dobbiamo portarla da un dottore, non ce tempo da perdere. Sta troppo male.
- Cos'era quella cosa?
Chiese Parker per l'enessima volta.
-E questo che ti immporta adesso? Non e il momento, Parker!
Si arrabbio Emma lanciandogli uno sguardo furioso.
- Mi dispiace, e che....mi sembra di aver gia visto quella cosa...
TJ si giro di scatto.
-Dove?
Gli 'occhi di Parker luccicarono.
-In un incubo.
Emma rabbrividi, ma non disse niente al riguardo, passarrono dei minuti in silenzio, e poi Maurine tossi violentemente.
- Dobbiamo portarla in infermeria .
Disse TJ tenendo il fiato.
Emma scosse la testa anche se sapeva che l'amico aveva ragione.
-Non possiamo portarla cosi in infermeria ...cosa dovremmo dire? Che e stata attacata da un verme con le gambe? Ci crederebbero pazzi, oltre le punizzioni ci porteranno anche da un psicologo.
-Non possiamo lasciarla morire!
Si infurio teribbilmente TJ anche sapendo che entrambi avevano ragione.
I due si lanciavano sguardi mallinii reciprocamente, finche Parker fermo l'imbarazzante momento.
-Possiamo andare a un dottore al di fuori del campus.
Gli' altri due si girarono verso di lui di scatto con dei sguardi scetici e rabiosi.
-Cosa ce? Usciamo di nascosto ogni settimana, non e chi sa che, e poi qualche mese fa hai visto la scritta dottor' Mckenhall su la porta di una casa,ti ricordi?
Emma medito un momento. Infatti era il piano piu evidente, come mai non ci aveva pensato? Si lancio sulla porta del armadio e tiro fuori tre felpe e una coperta, lancio due felpe ai due ragazzi e avolse le spalle di Maurine con la coperta.
-Andiamo.
Disse afferando le gambe del amica, aspettando un po di aiuto ad alzarla. TJ la guardava confuso.
-Non mi dire che sei d'accordo.
Emma gli lancio un occhiataccia.
-Ai un piano migliore?
****I tre ragazzi camminavano lungo il corridoio buio e stretto del istituto Fairwale, faccevano passi piccoli e accurati per non fare rumore. Un passetto sbagliato e sarebbe stato troppo tardi per Maurine, e anche per loro. Maurine fiatava dificilmente nelle braccia di Emma e Parker.
TJ guardava attentamente ogni angolo e li guidava nel buio, era i loro occhi e le loro orecchie.
-Fai piano, non possiammo tenere il passo se vai cosi veloce.
Lo rimprovero Parker. TJ non rispose, stavano provando a fare piu silenzio possibbile. Arrivarono al' entrata, ma al apertura la porta suono fortissimo. I ragazzi entrarono in panico e presero la rincorsa, certo che Maurine gli rallentava moltissimo.
-Piu veloce!
Grido TJ che correva in fronte.
-Aiutaci e sara piu veloce.
Disse Emma fiatando difficilmente. TJ torno indietro per aiutargli, quando si senti una voce gridarle dietro, una voce maschile. Emma singhiozo panicata. Non era mai stata bene al instituto Fairwale, ma era sicura che una punizione a vita avrebbe peggiorato le cose ancora di piu, si chiedeva se avrebbe avuto ancora piu lividi di prima. Maurine schiuse un po gli'occhi e sospiro.
-Lasciatemi giu, credo di cavarmela .
Disse a mezza voce. Emma sospirò sollevata a sentire Maurine parlare.
-Sei sicura?
Gli chiese Parker. Maurine annui e la missero in piedi. Emma li prese la mano e si missero a correre. Maurine non si teneva bene in piedi, ma era coraggiosa , resisteva, e Emma la trascinava dietro di lei. TJ era davanti a loro, e dietro a proteggergli c'era Parker, che rialzava Maurine ogni volta che caddeva. Le luci di alcune lanterne gli giravano incontro da dietro, delle voci gridavano cose brutte, ma Emma non riusciva a rendersi conto quante persone erano. Nel instituto c'erano nove guardiani in totale, e dieci supervisori, magari non gli stavano seguendo tutti, ma erano l'ostesso molti.
Correvano velocemente fra gli'alberi , erano abastanza lontani dal cancello,ma dal'ultima volta che erano usciti di nascosto dal istituto, Emma aveva trovato una scorciattoia, dove dietro a gli'alberi, nascosto fra le liane cresciute su di lui si alzava una grande parete di cemento. Non sapeva se avrebbero potuto passarlo, ma Maurine non avrebbe resistito fino in fondo al campus, non c'era altra via.
-A destra! Andate a destra!
Disse Emma a TJ e Parker. TJ la guardo scetico non sapendo i suoi piani.
-Non ce niente da quella parte!
-Fidati.
L'ho rassicuro lei. I ragazzi si guardarono confusi prima di ascoltare Emma. Erano molto confusi e coscienti che i piani di Emma non erano sempre i più sicuri, dopo tutto lei era quella che gli trascinava fuori dal istituto di notte, rischiando la pelle ogni settimana. Maurine aveva gli 'occhi seminaperti facendo fatica a restare sveglia, ma l'adrenalina la teneva in piedi.
-Accidenti!
Disse TJ una volta arrivato d'avanti al grande muro di cemento ricoperto di cespugli cresciuti su la sua superfice. Guardavano tutti Emma aspetando che tiri fuori il piano. La ragazza appogio Maurine sul' erba e si mise a palpeggiare il muro freneticamente. I ragazzi la guardarono confusi, ma finirono per aiutarla quando sentirono i passi dei guardiani avvicinarsi. Qualcosa passo pericolosamente vicino alla testa di Parker prima di rimbalzare nel muro di cemento.
-Tutti giu!
Grido lui prima che un suono assordante spacchi il silenzio notturno lasciando un odore di mettallo bruciato. Una pioggia di freccete stava mirando su di loro, i ragazzi si buttarono a terra gridanto, i guardiani erano vicini, ma pareva che non volessero solo punirgli. In un momento di panico assoluto Parker strinse i pugni e i suoi occhi diventarono rossi come il fuoco.
-Non adesso, Parker, ti scongiuro.
Cercò Emma di calmarlo con le lacrime a gli'occhi, mentre stavano ranichiati nei cespugli, incollati alla parete. Parker afferrò il braccio di Emma stringendo i denti, neanche lui voleva che succedesse in quel momento, ma le sue crisi non le aveva mai potute controllare.
Maurine stava respirando sempre piu difficilmente . Non c'era più niente da fare, si disse Emma. Chi sa che tipo di veleno c'era in quelle freccette sarebbero morti li abraciati uno al altro. Allora Emma appoggio la testa al muro rasegniata e senti un click appena udibile. Si alzò di scatto e chiamo TJ e Parker ad aiutarla. Parker stava ancora stringendo i pugni con tutte le forze, stava cercando di nascondere la crisi. Fu allora che i tre spinsero il muro più forte che potevano. Gli spari non si sentivano piu, e i passi neanche, ma era questione di tempo finché i quardini gli 'avrebbero loccallizati. Il muro non si muoveva di un millimetro nemmeno. Parker era tutto rosso e la fronte corrogata dallo sforzo, si girò verso Emma lanciandogli uno sguardo impaurito.
-Levatevi di mezzo!
Le disse con gli'occhi che gli bruciavano. Emma fece per lamentarsi ma incontro lo sguardo del suo migliore amico. Si levo velocemente senza esitare. TJ si levo confuso. Parker si fece tutto rosso, chiuse gli'occhi con i riccioli scuri caduti sulla fronte. Emma capi subitto che era in mezzo a una crisi. Provo a avvicinarsi a lui, ma TJ le afero il braccio e la tratenne.
-Aspeta...guarda!
Emma rimase a bocca aperta, quando Parker mosse il muro con una sola spinta. Maurine soffiava faticamente guardando la scena da dietro, caduta a terra e avolta nelle coperte di Emma.
Parker, il mio Parker! Gridò la voce nella sua testa, quando Parker cadde in ginocchio vicino al muro, ora aperto come una porta facendole strada.
Si butto vicino a Parker, lui alzò gli'occhi e la guardo con le lacrime scivolando sulla guancia.
-Sto bene.
La rasicuro lui. TJ aparse dietro di loro, con Maurine in spalle.
-Dobiamo andare! Subitto.
Disse prima di sentire un altra serie di freccette mirate verso di loro. Parker si alzò, alontano Emma e le lancio un sguardo rasicurante, un sguardo che diceva "ne parliamo dopo".
Uscirono tutti di corsa su un vialetto nel bosco, e sparirono nel buio, lasciando dietro di loro tutto quello che avevano sempre conosciuto. Il buio gli stava accogliendo l'asciandogli il pensiero di tutta la loro vita dietro, il posto dove sono cresciuti , dove hanno versato lacrime pensando a cosa avevano fatto di male per trovarsi li, il posto dove non sarebbero mai più tornati.
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La lotta degli angeli
FantasiQuando tutto quello che conosci ,tutto il mondo che ti circonda cade a prezzi, cosa fai per sopravvivere? Se rimani completamente solo, in un mondo sconosciuto, di chi puoi fidarti, se ormai non sai più nemmeno chi tu stesso sia? Devi lottare, versa...