Ultima generazione

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Il buio gridava violentemente di divorare la ultima goccia di coraggio che le era rimasta, finche incontrava la luce della fiamma nella mano di Emma, si tirava indietro per poi attacare dinuovo. Le scale pericolosamente ripide, di pietra, emanavano freddo come se stessero portando verso il centro della terra. Maurine stava camminando dietro a Parker cercando di tenersi il piu possibile sul centro delle scale, come se toccare le pareti l'avrebbe potuta avellenare, come se da un momento al altro sarebbe uscita una creatura strana dal nulla, ataccando la prima cosa vicina a lei. Sembrava che stessero camminando da ore, persino giorni, ma Emma era coscente che la realta si riferiva a soli minuti. Minuti troppo lunghi, insopportabili. Il tempo sembrava essere veramente contro di loro, cercando di ralentare ogni minuto nei ultimi giorni, ogni singolo minuto sembrava esserersi impossesato del infinito, cercando di tenerli sulle spine, di tenere la verita piu possibile lontana da loro. Il silenzio era il peggiore, dando male alla testa di TJ, piu rumoroso di ogni grido, di ogni parola. Era come se stessero sempre aspettando che il piu brutto accada. Nessuno aveva la forza di parlare, essendo troppo concentrati a tenere il respiro, a controllarlo silenziosamente. Cosa sarebbe sucesso una volta arrivati giu? Dove sarebbero arrivati? Erano domande che Emma avrebbe voluto porre alla voce misteriosa che sembrava seguirli sempre, era possibile? Era lei pazza a sentire voci? Ma allora perche la sentivano tutti e quattro? Dov'era adesso? Emma stringeva la torcia nella mano come se niente altro gli'avrebbe potuti proteggere di piu, dopo tutto che altro nemico c'era in vista tranne il buio? Il nero che voleva dimostrarle di essere piu forte, di poterle prendere il senso piu importante, come difendersi quando non puoi vedere nemmeno da dove sei attacato? Emma aveva sempre considerato il buio il suo nascondiglio, la sua roccia, ma adesso per la prima volta la faceva sentire impotente, e lei odiava quella sensazione. Parker si sentiva anche lui un codardo. Aveva lasciato Emma andare davanti, l'aveva lasciata esporsi a ogni pericolo gli'avrebbe aspettati. Avrebbe voluto essere lui a tenere il fuoco, a avertirli in caso qualcosa andasse storto e prottegerli. Erano vicini, poteva sentirlo nel aria congellata che le pungeva i polmoni a ogni respiro, erano molto giu nei soterannei. Come una confirmazione ai pensieri di Parker, Emma soghinnio sorpresa quando il suo piede non trovo piu le scale e cadette sul pavimento piatto. Parker si fermo al improvviso e si abasso per alzarla.
- Tutto bene?
Le sussuro al orecchio ancora insicuro di quanto rumore avrebbero dovuto fare. Emma sussulto al tocco del respiro sul suo collo e annui. Parker le rubo la torcia infuocata dalla mano e scambiarono tutti e quattro sguardi insicuri prima di guardare davanti a loro. Il buio faceva sembrare tutto infinito, finche la mano di Parker si stese avanti per porgere la torcia davanti a loro. Una porta si materiallizo dal nulla come se la luce del fuoco l'avesse creata al momento stesso. La porta di pietra era così rigida e grande da sembrare inapribile, chiusa da sempre. Lo sguardo di Emma si posò fisso davanti cercando il più veloce modo di passare oltre quel muro, di arrivare un passo più avanti, di scoprire qualcosa in più su quel mondo, su tutto quello che c'era da scoprire. La ragazza stese la mano per sfiorare la pietra fredda, Parker fece un passo avanti ma non la fermo.
-Entriamo...
Sussurro TJ con troppa impazienza. Era forse prudente passare oltre quella porta misteriosa, lasciarsi divorare dal sconosciuto? Nessuno avrebbe risposto a quelle domande, nessuno gli'avrebbe avvertiti nel caso qualcosa terribile gli'aspettase nel nuovo mondo. L'unica cosa da fare era provare tutto sulla propria pelle, scoprire loro stessi cosa potesse essere pericoloso e cosa no, dopo tutto come puoi sapere di desiderare la vita finché non sei vicino a perderla?
I quattro ragazzi spinsero insieme la porta liberandosi la strada. Il buio sparì, smettendo di attacarli, di aprofitarsi della loro debolezza momentanea. Una luce abbagliante riempiva il spazio, una stanza grande a forma ovale , diverse entrate in tunnel  ricoprivano le pareti tutto intorno. In mezzo alla stanza stava maiestuosamente la sorsa della luce, una creatura, una persona. I quattro rimasero senza aria per lunghissimi secondi, paura e incertezza si mescolavano per tenere i loro cervelli alertati.
-Hey....
Si fece coraggio TJ di balbettare per far' risvegliare la creatura davanti a loro.
-Fate un passo avanti.
La voce ormai tormentante, selvaggia e forte tiro fuori le parole, ma il corpo da cui venivano era stranamente inoquo al apparenza. Un vecchietto di massimo un metro e mezzo con capelli bianchi tagliati corti e la barba che le arrivava fino al petto. L'uomo indossava una lunga tunica blu notte e un capello a forma conica con molti simboli neri a ricoprire la superficie .
I quattro ragazzi si guardarono insicuri pensando se ascoltare le parole del sconosciuto. Emma fu la prima a avanzare inghiotendo a vuoto.
-Mi chiamo Reyhstaym Menelau e sono qui al vostro umile servizio.
L'uomo s'inchino in una specie di corto saluto e guardo finalmente i ragazzi uno a uno.
-Non avete paura. Sedetevi...
Fu la prima volta che TJ osservo cosa si trovava davanti a loro, dietro il vecchio uomo, in alto, dopo circa dieci scale di marmo arrivavi a un grande tavolo rettangolare con cinque sedie alte e molto regali. L'uomo si girò e inizio a saltellare le scale per arrivare a una delle sedie, ma non si sedette finché Emma non fece il primo passo incamminandosi verso le scale.
Parker, Maurine e TJ la seguirono pronti a tutto ma allo stesso tempo confusi dalla presenza del inoquo vecchietto.
-Io mi chiamo Emma e...
-Lo so.
Disse l'uomo igniorando la ragazza già seduta al suo posto. Il sguardo di Menelau era fisso su Parker osservandolo mentre si sedeva.
-Tu sei Parker. Tu sei Maurine....e tu TJ. I ragazzi rimasero pietrificati.
-Come fa a sapere chi siamo?
-Sono qui apposta, sono qui per aiutarvi a scoprire chi siete...io lo so, voi no.
Emma fece per dire qualcosa ma rinuncio richiudendo  la bocca. Dopo qualche minuto di silenzio immbarazante Menelau inizio a parlare dinuovo ricevendo l'attenzione piena dei ragazzi.
-Vi trovate nel mondo reale...il mondo che vive nel buio del mondo cieco, lo chiamiamo "cieco" perché non riesce mai a osservare le cose evidenti intorno...gli'umani non ci vedono  neanche se ci troviamo d'avanti ai loro occhi...
-Lei e un mago? Così come il sogniore Mekenhall?
Chiese TJ interrompendo l'uomo. Menelau strinse le labbra e lancio un sguardo storto al ragazzo.
-Non proprio...no. Preferirei non essere interotto.
TJ annuì confuso. Chi era quel uomo? Perché si fidavano di lui?
- Quindici anni fa ce stata una querra qui. Le creature del nostro mondo hanno sempre vissuto felici insieme fino a allora...le specie hanno iniziato a odiarsi a vicenda da quando sono apparsi i cacciatori...tutto è iniziato da loro. Durante la querra, bambini, donne ,giovani...tutte le specie hanno perso moltissimi recruti....si doveva fare qualcosa, e una cosa è stata fatta. Quattro neonati sono stati salvati da ogni specie per poter sopravvivere sicuramente alla guerra, per essere sicuri che il sangue delle tre specie rimanesse intatto. Quattro neonati più puri di ogni specie sono stati salvati e nascosti per anni...finché sarebbero tornati per continuare a salvare il loro sangue. Ormai il odio, la gelosia, il tradimento sta divorando il nostro mondo...I quattro sono gli'unici salvatori esistenti. L'ultima generazione.
Quando Menelau fini di parlare i ragazzi stavano fissando uno l'altro con occhi umidi e parole in gola che non avevano il coraggio di essere pronunciate. Era vero? Poteva essere vero?
-I quattro neonati sono...
-Voi...voi siete l'ultima generazione.

La lotta degli angeli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora