Notte movimentata

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La notte era caduta sui ragazzi, le strade erano completamente vuote, nessuno di loro non aveva detto una parola da quando erano partiti dicendo addio al mago. Emma camminava dietro agli' altri con il arco in mano e la tolba con le frecce sulle spalle. Parker era in fronte, con la spada attaccata nella cintura dei jeans, camminando così con i riccioli neri e lunghi fino dietro alle orecchie che danzavano portati sul viso dal vento freddo della serra, con le spalle larghe rabbrividire dal freddo e con la spada che colpiva sulla gamba a ogni passo, per fortuna non con la parte tagliente, sembrava così diverso, il disigniatore con i grandi occhi azzurri e innocenti che Emma conosceva sembrava essere sparito sostituito da una versione che la faceva sentire stranamente sicura. Maurine e TJ camminavano in mezzo al gruppo fianco a fianco sussurandosi uno nel orecchio del altro cose che Emma non riusciva sentire, TJ sembrava confortare Maurine facendola ridere e dimenticare la strana situazione in cui si trovavano. Parker si fermò di colpo e giro i tacchi verso gli'altri tre.
-Dovremmo andare fuori città, forse passare la notte nel bosco.
Disse lui guardandosi intorno con scetticismo, gli'occhi sembrando fiammeguare nel semibuio.
-Fuori città? Ma qui siamo più al sicuro, ce luce e poi...
-Siamo inseguiti, Maurine...
Li ricordo TJ alla ragazza porgendogli un espressione completamente seria.
-Se Timberlake a mandato i suoi uomini a trovarci , ci troveranno. Dobbiamo trovare un modo di essere avantaggiati in un confronto, qui loro sono le persone che cercano dei adolescenti scappati dal orfanotroffio, in un bosco potremmo scappare e farli perdere la traccia.
Spiego Parker come sempre prendendo il ruolo del lider. TJ diede ragione al amico mentre Maurine si stringeva dasola tra le braccia con un espressione non tanto contenta.
Emma rimase zitta anche sapendo che i ragazzi avevano ragione, poco gli'interessava se passavano nel bosco o in città, con il suo arco nuovo non aveva paura, anzi una parte di lei voleva tanto usarlo, voleva essere in mezzo a una battaglia, voleva sentire il sangue pulsare, il sapore del adrenalina. Maurine cedette e partirono per uscire dalla città. Alla fine contava dove andavano? Il mondo reale doveva trovarli lui stesso, per quanto ridicolo sembrasse era quello che le aveva detto Christopher Mekenhall, quindi la domanda rimaneva non detta ma continuava a girare nella mente di Emma. Quando gli'avrebbero trovati il mondo reale?

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Era ormai notte fonda quando i ragazzi accamparono nel bosco, si erano affondati abbastanza in profondità per assicurarsi che nessuno li trovi troppo facilmente, TJ trovo dei pezzi di legnio buoni per un bel fuoco e Maurine sistemo delle foglie per improvvisare dei bei letti. Parker accese il fuoco e si sistemarono con le armi a portata di mano. Maurine fu rubata dal sonno per prima addormentmdosi sulla spalla di Emma . Decisero di fare a turni di guardia e anche se era il turno di Parker, Emma rimase sveglia. Guardava il suo amico pulire la sua nuova arma con la maglietta, sembrava così profondamente preso dai pensieri che non notava il sguardo di Emma.
-Dovremmo trovare qualcosa da mangiare.
Disse lei in fine cercando di fare conversazione con lui. Parker alzò lo sguardo e guardo la sua amica, il suo sguardo si adolci un po ma rimase pensieroso.
-Non ci avevo pensato.
Confesso lui alzandosi e avvicinandosi a Emma.
-Hai freddo? Perché non dormi?
Gli chiese come per dirle che al cibo ci avrebbe pensato lui. Parker si sentiva sempre responsabile per tutto è prendeva sempre il ruolo del protettore e il lider.
-Non ho sonno. Pensavo di tenerti compagnia.
Rispose lei porgendole un sorriso caldo sperando che lui ricambiasse.
Parker appoggiò anche lui la testa sulla spalla libera di Emma. Per un po di tempo caddero in un silenzio profondo, così che la ragazza poteva sentire il fruscio delle foglie nel bosco, i respiri regolati di Parker le riscaldarrono il collo e per un secondo penso che lui si fosse addormentato.
- Non so se potrò proteggervi.
Disse il ragazzo tirando fuori l'amica dalla trans del silenzio.
Emma si girò di scatto verso di lui togliendogli la testa dalla sua spalla per poterlo guardare in faccia.
-Tu ti prendi sempre la responsabilità di tutto, Parker. Non parlerò a nome dei ragazzi ma non voglio che tu mi protegga, non ho bisognio del aiuto di nessuno!
Disse lei arabiandosi un po troppo.
Parker la guardo storto e prese la mano di Emma con l'intenzione di rimediare. Quando la sua amica si arrabiava non c'era modo di farla tranquillizzare se non dandogli raggione.
-So che sei capace di proteggerti dasola, anzi...sei la persona più capace che conosco, Emma. Ma è la prima volta che non so cosa fare...e la prima volta che non so come agire. Il fatto di non sapere a cosa andiamo incontrò mi uccide, se vi succederebbe qualcosa ...
-Non succederà.
Il viso di Emma era sicuro e rigido cercando di far suonare le sue parole come una promessa. Parker non sembrava convinto ma schizzo un piccolo sorriso alla ragazza. Lui si irrigidi e si alzò di scatto, Emma aprì la bocca per chiederle cosa stesse succedendo, ma le parole non ebbero tempo di uscire. Si sentivano passi non troppo lontano al loro accampamento. Parker impugnio la sua spada come se l'avesse sempre usata da una vita , ma Emma sapeva la verità...Non aveva la minima idea di come usarla, così come lei non sapeva come tirare con l'arco.
-Sveglia gli'altri.
Le ordinò il ragazzo con voce tremante. Emma si abasso verso TJ scuotendolo finché lui aprì gli'occhi, poi spense il fuoco assicurandosi che nessuno gli'avrebbe trovati grazie al fumo. Maurine si alzò sbattendo le palpebre ancora addormentata, TJ le prese la mano e la tirò su mettendogli il pugnale in mano, la ragazza non porse domande. Parker torno indietro con il viso rosso, inizio a correre.
-Sbrigatevi, dobbiamo andare via.
TJ inizio a trascinare Maurine mentre Emma correva dietro di loro. Non aveva idea di cosa avesse terrorizzato Parker e sperava di non vedere con i propri occhi. Le foglie scrocchiavano sotto i suoi piedi e l'erba fina li faceva scivolare. Maurine era caduta in ginocchia un paio di volte ma TJ continuava a rialzarla e trascinarla senza permetterle di fermarsi. Avevano corso un bel po di tempo ormai e Emma penso di aver seminato qualsiasi cosa dovevano seminare, ma Parker non si fermava. Emma inizio a sentire passi veloci dietro di lei, e senti il cuore batterli in gola, ormai le gambe non la sostenevano più, non aveva idea di quanto avrebbe resistito.
-Parker!
Le grido lei disperata quando senti un terribile rumore dietro di lei, non era sicura se fosse un vero sparo o una di quelle pistole con freccette con cui erano già stati attaccati al istituto..No..Non sembrava nessuna delle due, era più come la lama di un coltello che colpisce il ferro..
Parker inizio a correre a sinistra e loro lo seguirono. Stavano cambiando direzione continuamente cercando di far perdere la loro traccia.
-Non posso più correre!
Pianniucolo Maurine buttandosi a terra. TJ cerco di alzarla ma non ci riuscì. Parker si fermò e si girò indietro verso di loro. Emma stava aiutando TJ, ma era chiaro e Maurine non poteva più correre.
-Per favore Mau...ancora un po!
Inizio Parker disperato cercando di convincere la ragazza a continuare.
-Non posso.
Sussurro lei cercando di continuare a respirare.
Emma si illumino quando un idea apparse nella sua mente. Prese la mano di Maurine e la trascino fra tre cespugli tutti vicini a un albero. I ragazzi la seguirono e si abassarono tutti con la schiena incollata al albero, nascosti dai tre cespugli.
Parker fece segnio a tutti di stare in silenzio. Emma e Maurine stavano abbracciate mentre a quest'ultima iniziarono a scivolarli le lacrime sulle guance. Dei passi si sentirono vicino, un paio di scarponi si fermò esattamente davanti a loro, Emma aveva i capelli di Maurine in bocca e non riusciva a vedere quasi niente per colpa del cespuglio. Nessuno di loro non si mosse, i quattro stavano tenendo il respiro con i cuori battendo a mille. Emma si rese conto che qualcosa non andava. L'uniforme del uomo fermo a due passi da loro era molto strana, sembrava tirata fuori da un vecchio film, l'uomo indossava una tenuta da battaglia medievale. Parker li lanciò un sguardo strano, anche lui aveva notato. I passi iniziarono ad allontanarsi da loro e i ragazzi sospirarono sollevati. Però non c'era spazio per il sollievo, era chiaro che gli'inseguitori non erano gli'uomini del istituto Fairwale, il che significava una sola cosa...avevano un nemico in più.

La lotta degli angeli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora