Nel cuore della notte

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***
Maurine era concentrata sul suo sognio cercando di ignorare l'istinto che li diceva di alzarsi. Era vestita con un bellissimo vestito da battaglia, stava cavalcando il più grandioso cavallo che aveva mai visto, il pelo luccicante bianco con la lunga chioma  pettinata e intrecciata. Maurine aveva il suo piccolo pugnale legato alla cintura e un sorisseto assasino sulle labbra, si sentiva forte e imbattibile con il vento fra i capelli.
- Viva la corragiosa Maurine!
Si sentivano voci intorno a lei. Era solo un sognio, ma era così bello.
-Maurine!
Gridava la folla grata confondendo i pensieri della ragazza.
-Maurine!
Si alzò di scatto aprendo gli'occhi per essere accolta dal buio totale. Sentiva i respiri calmi di Emma vicino a lei, la ragazza stava dormendo profondamente , ma perché lei si era svegliata? Un piccolo scrocchio le distrasse l'attenzione, sembravano passi. Si alzò dal letto posando i piedi nudi sul pavimento freddo. Il rumore si ripete un altra volta ,erano chiaramente dei passi. Maurine si bloccò e si girò verso il letto con gli'intenzione di svegliare Emma. Un pensiero le passo per la testa come un fulmine stordendola, l'immagine di lei con il vestito da battaglia su un cavallo con il viso trionfante e le grida della folla acclamandola, perché non poteva essere lei quella corragiosa? Perché doveva avere sempre paura di tutto? Si chino vicino al letto e raccolse il suo pugniale. I passi si sentirono ancora come se stessero facendo il giro della casa, Maurine ebbe al improvviso il bisognio di controllare che le tende di tutte le finestre fossero tirate, rabbrividi al pensiero di qualcuno osservandola dalla finestra, qualcuno che poteva vederla in quella postura ridicola, spaventata a morte ma cercando di sembrare corragiosa. Si diresse a piccoli passi fuori dalla stanza, si stava muovendo silenziosamente verso la porta. Il scrocchio dei passi fuori si fermò al improvviso, la ragazza cerco di trattenere un grido impaurito quando senti dei sussurri proprio dal altra parte della porta. Si posiziono stretto il pugniale nella mano, non era pronta, non ancora. La maniglia della porta inizio a girarsi e Maurine inghiotti un nodo amaro nella gola. Voleva talmente tanto non avere piu paura...
La porta si aprì e Maurine si lanciò con un grido sulla siluete davanti a lei, erano due, due persone. La ragazza cerco di infilare il pugniale nel corpo più vicino ma delle mani forti la afferarono da dietro e la lanciarono a terra. Maurine grido con tutte le sue forze aspettando che i suoi amici la ragiungessero. Si alzò e si lanciò sul grande corpo del uomo che l'aveva lanciata giù, era sicuramente un uomo, poteva sentire i muscoli contorcersi per togliere la ragazza dalle spalle, la seconda persona cerco di aiutare il compagnio e Maurine ne approffito per infilare il pugniale nel braccio di esso, anche lui un uomo dal grido che aveva lanciato. Il pugniale della ragazza cadde a terra e lei fu lanciata contro la parete. Un dolore sordo scoppio nel suo petto e non provo più ad alzarsi. Uno dei due uomini raccolse il pugniale e si diresse verso Maurine, nel buio la ragazza poteva distinguere la siluete, si stava reggendo il braccio, era l'uomo che aveva ferito.
-No, per favore non mi uccidere!
Grido lei fra le lacrime, era così spaventata, si sentiva umiliata dalle sue stesse parole. Non voleva pregare quel uomo ma non voleva neanche morire. Si coprì gli'occhi con la mano aspettando il dolore, il sangue e poi la cosi detta luce che avrebbe visto. Aspetto, finché l'uomo fu vicinissimo e poi lo senti gridare aprì gli'occhi di scatto per vedere Parker davanti a se offrendogli  la  mano per alzarla. La luce veniva  dalla lanterna di Emma ancora ceca dal sonno. Parker aveva la spada completamente coperta di sangue. Il primo uomo era steso vicino alla soglia dal punto in cui l'aveva lanciata verso il muro, mentre il secondo giaceva con gli'occhi aperti e un espressione sconvolta, ai suoi piedi. Maurine accetto la mano di Parker e ricupero il suo pugniale da quella del uomo morto.
-Perché non ci hai svegliati ?
- Cosa ce stato nella tua testa?
Li chiese TJ avvicinandosi e stringendola forte in un abbraccio .
-Io....
Cerco di parlare ma le parole non uscivano, non sapeva cosa dire, era ancora sconvolta e spaventata. Guardo oltre la spalla di TJ per vedere i corpi. Adesso poteva osservarli, nella luce pallida della lanterna trovata nel casetto quella sera. Il primo uomo era steso  a faccia in giù, Maurine distingueva solo i capelli biondi sabbia tagliati molto corti in modo militare, Parker l'aveva sorpreso, ecco perché il compagnio non aveva sentito niente, l'uomo non aveva gridato, Parker non le aveva dato modo, aveva una grossa ferita sanguinante alla schiena che probabilmente arrivava direttamente al cuore,l 'uomo era morto di colpo. Il secondo sanguinava ancora dal braccio, la ragazza si rendeva solo adesso conto di quanto aveva spinto il pugniale, Parker gli'aveva tagliato la gola salvando la vita di Maurine. Emma corse verso la porta aperta e inizio a controllare, con la lanterna, ogni angolo intorno alla casa.
-Non ce nessuno fuori, erano soli.
Rassicuro lei gli'amici.
-Guardate i loro vestiti.
Parker si chino verso uno dei uomini e controllo le loro tasche.
-Sono del istituto.. .
Disse Emma ricevendo un sguardo approvante da Parker.
-Non sono armati, non credo che sono venuti con gli'altri.
-Però se loro ci hanno trovati lo faranno anche gli'altri a un certo punto.
Disse Emma stringendosi le braccia intorno al corpo guardando con disgusto verso l'arma di Parker. Il ragazzo la lanciò a terra appena si rese conto che la stesse ancora tenendo.
Il silenzio scese su i quattro, stavano tutti guardando la spada insanguinata di Parker. Il ragazzo si sentì al improvviso sporco, molto sporco e indegno di qualsiasi cosa. Aveva appena ucciso due persone senza nemmeno pensarci prima, aveva infilato la spada con atenzione nella schiena del uomo sapendo che se avesse mirato verso il cuore esso sarebbe morto sul colpo, non aveva tenuto conto del fatto che fossero persone, persone vive finché lui le aveva tolto tutto. I singhiozzi di Maurine riportarno Parker con i piedi a terra.
-Dobbiamo andarcene di qui. Ora.

La lotta degli angeli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora