Porta apperta

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Il ragazzo apri gli'occhi tremando convulsivamente. Si sentiva ancora bruciare il corpo. Maurine! Il nome li ritornò in mente e si alzo di scatto guardandosi attorno. Parker e le due ragazze lo guardavano tutti e tre con espressioni terrorizzate e allo stesso tempo tranquillizzate dal suo risveglio.
-TJ?
La voce era di Emma, la ragazza si alzo e li porse la mano sulla spalla. TJ poso il sguardo su Maurine.
-Stai bene?
Li chiese lui ricevendo un sguardo preoccupato dalla ragazza ancora seduta in ginocchia accanto al posto dove prima c'era il corpo del amico.
-Ti chiederei la stessa cosa.
Disse lei sorridendo. Emma rise e porse entrambe le braccia attorno al collo di TJ. Il ragazzo ricambio l'abraccio e continuo a fissare Maurine da dietro la spalla di Emma.
-Sono contento che tu stia bene. Mi hai fatto veramente spaventare.
Disse Parker avicinandosi a loro e unendosi nel abraccio. TJ sorrise a gli'amici rassicurandogli e sedendosi dinuovo sul erba, sentendosi ancora tremante. Dopo un periodo di silenzio in cui i tre controllarono TJ ogni secondo partirono dinuovo incamminandosi verso il sud. Parker teneva la spada stretta nella mano e camminava davanti al gruppo cercando di evitare un altro pericolo, come le strane pianti di cui non avevano ancora parlato. Cosa potevano dire? Potevano solo porre le stesse domande. Cos'erano? Perché si trovavano li? I segni della magia dimostravano che erano vicini al mondo reale? Cosa aveva fatto quel fiore a TJ? Inutile discutere su quel sogetto, nessuno di loro aveva le risposte. Emma e Maurine stavano camminando una accanto al altra silenziosamente mentre TJ camminava dietro di loro con lo sguardo in terra. Qualche volta Parker li chiedeva come si sentiva e lui annuiva ogni volta per rassicurarlo. Non sapeva esattamente come si sentiva. Non stava male ma allo stesso tempo non si sentiva molto normale, la testa li girava e le ginocchia ancora tremavano, era come una scarica di energia, sentiva che c'era qualcosa di forte vicino, si sentiva impaziente. Tutte cose inspiegabili. Parker si fermò al improvviso.  Le sue gambe non volevano più andare avanti. Il suo cuore inizio a battere a mille miglie  l'ora e la sua mente a correre inspiegabilmente. Emma si fermò prima per capire cosa stava succedendo al ragazzo ma poi aferro la mano di Maurine avendo al improvviso bisognio di un contatto. Senti la corrente passarli nel corpo e gli'occhi chiudersi d'istinto. TJ aferro anche lui la mano di Emma e poi quella di Parker ,ora trovandosi tutti in fila per mano. Non avevano idea di cosa stava succedendo, di cosa stavano provando, ma tutto era così intenso...Maurine strinse la mano di Emma ancora più forte quando un vento potentissimo inizio a spingerli tutti indietro con forza. Emma stava stringendo i denti, sentiva il sapore del sangue nella bocca e il fruscio assordante degli alberi mentre erano quasi strappati dalla terra dal vento. Sembrava un tornado...più forte, ancora più forte, sempre più forte. TJ si rese conto che le sue gambe non stavano più tremando, ora erano ben salde sulla terra cercando con tutte le forze di rimanere immobili, aveva gli'occhi chiusi ma voleva disperatamente vedere cosa stava accadendo, anche se non aveva il coraggio di aprirli. Doveva vedere. Doveva sapere cosa stava accadendo. Aprì un solo occhio per l'inizio cercando di igniorare qualsiasi cosa spaventosa avrebbe visto ma si trovo ad aprirli entrambi e soghiniare stringendo forte le mani degli amici. Alla reazione di TJ, Emma aprì anche lei gli'occhi e entro nel panico,il cuore le balzo nel petto quasi volendo scappare via dal suo corpo. Davanti a loro si stava alzando un onda, alta fino al celo, scintillante da tagliare il fiato, l'acqua era apparsa dal nulla...Non sembrava esserci nessuna sorsa d'acqua nei dintorni. Anche se la parete era completamente cristallina, non si poteva vedere niente attraverso essa, come se la sua brillantezza fosse troppo accecante per permetterti di vedere oltre. Dietro l'acqua sembrava essere sceso il sole a sostenere la grande parete, dei raggi di luce gialla passavano oltre l'acqua come grossi lingue di fuoco. Tutto era così abbagliante e incredibile...I quattro ragazzi stavano tutti fissando il fenomeno davanti a loro ancora tenendosi per mano come se il distacco gli'avrebbe fatti volare via nel abisso. Il vento ancora più potente stava girando a cerchi intorno ai ragazzi, con la velocità della luce permettendogli di vedere nient'altro che la parete d'acqua e luce davanti a loro, alta fino al paradiso e maestosa. 
Cosa dovevano fare ora? Cosa stava accadendo? Quando il vento si fermò lasciando i ragazzi soli, tutto attorno spari completamente, il bosco non c'era più, era sparito lasciando solo una luce abbagliante al suo posto. I quattro erano pronti a tutto, Parker tenendo ancora la spada stretta nella mano libera. Dopo minuti troppo lunghi di silenzio e panico la parete d'acqua inizio a spostarsi, arotolandosi su se stessa e avvicinandosi ai ragazzi circondandogli completamente e obbligandoli a incollarsi spalle contro spalle. Ora non c'era veramente più niente tranne loro e l'acqua che era dappertutto intorno a loro...Non c'era via d'uscita. Il silenzio si lasciò dinuovo pieno di paura e confusione.
Emma fu la prima a staccare la sua mano da quelle di Maurine e TJ per tirare fuori una freccia dalla sua tolba e prepararla sul arco. Maurine capi il gesto e tiro fuori il suo pugnale direzionandolo davanti a se. TJ guardo Parker con espressione interrogativa. Nessuno aveva il coraggio di parlare. Erano pronti a tutto. Al improvisso il silenzio fu dinuovo sciolto , facendo saltare i ragazzi dalla paura.
-Le armi non vi serviranno ora. Seguite la luce e arriverete accasa.
Disse una voce maschile dal nulla e dappertutto, la voce era potente come il ruggito di un leone e aveva lasciato il suo ecco nelle orecchie dei quattro. Emma lasciò il arco giù rinunciando al espressione dura e pronta a proteggersi.
-E il mondo reale..ci a trovati.
Gli'altri tre guardarono la ragazza mettendo anche loro le armi apposto anche se ancora increduli.
-Siete accasa..
Sussurro dinuovo il ecco nelle orecchie dei ragazzi. Dov'era accasa? Non avevano mai avuto un posto da chiamare così.Esisteva davvero un posto da chiamare "casa" per loro? C'era un solo modo per scoprirlo. Emma porse dinuovo la mano a Maurine e TJ. Parker aferro la mano del amico e furono tutti dinuovo legati. Si scambiarono sguardi pieni di paura, curiosità e insicurezza prima di mollare le prese uno sul altro e incamminarsi sotto l'acqua gelata. 

La lotta degli angeli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora