Nightmares

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Josh POV
Ho una paura incredibile di perderla, vorrei che questa sera non finisse mai. Camminiamo per il lungomare come due normali ragazzi innamorati, mangiando un gelato, tenendoci per mano. Vedo del cioccolato sul suo naso e non posso non sorridere. -Josh perché ridi?-
Prendo il cellulare e le scatto una foto. -Per questo- dico mostrandogliela. Lei mi tira uno schiaffo leggero sulla spalla. -Josh non prendermi in giro.-
-Va bene allora rimedio.-
Mi avvicino e la bacio sul naso pulendoglielo dal cioccolato.
-Ecco ora va meglio.- mi sorride. Verso le 23:15 torniamo in albergo e appena arrivati in stanza ci cambiamo. Io metto un pantaloncino e Jennifer una corta camicia da notte. Ci stendiamo sul letto ed io la tengo stretta nelle mie braccia. -Jennifer se dovesse essere l'ultima notte...-
-Non dirlo neanche per scherzo- mi interrompe- Domani quando tutto sarà finito io tornerò qui da te, Josh.-
Le accarezzo la pelle e mi addormento dandole un bacio sulla fronte.
La mattina seguente mi sveglio e appena apro gli occhi mi rendo conto di essere solo nel letto. Mi alzo e comincio a chiamare Jennifer. Nessuna risposta. La chiamo al telefono. Nessuna risposta.
Mentre mi vesto per uscire a cercarla noto sulla porta un post-it. "Sono andata da Liam per chiarire, torno subito. Ti amo."
Da una parte ora mi sento tranquillo, ma dall'altra sono terrorizzato. Ho paura che rimanga con lui, che non torni. Perché dovrebbe scegliere me?
Perché non mi ha salutato? Avrei voluto accompagnarla.
Non so cosa fare, così decido di uscire con la macchina a fare un giro, ma mi accorgo che Jennifer l'ha presa per andarsene. Prendo il cellulare ed esco a fare una passeggiata per distrarmi un po'.
Jennifer POV
Sono arrivata a Los Angeles. Chiamo Liam e mi dice di vederci tra un ora a casa sua. "Vestiti elegante" c'è scritto nel messaggio, ma non so cosa intenda. Vado di corsa a casa e mi cambio mettendomi un vestito bianco abbastanza elegante e soprattuto estivo e leggero dato il caldo insopportabile che fa.
Mi dirigo verso casa di Liam e noto una freccia con scritto vieni in giardino.
Ho paura e penso alle parole da usare, ma quando arrivo in giardino non ho parole. -Ciao Jen. Questa è la mia sorpresa.-
Josh POV
Jennifer non mi ha ancora chiamato e sono preoccupatissimo. Che starà facendo? E perché ci mette tutto questo tempo?
Mentre cammino sento il telefono squillare e leggo sul display "Sam".
-Pronto, ciao Sam.-
-Ehi ciao Josh.Allora come stai?-
-Bene.-
-Dai Josh sono tuo amico da tanto tempo, non mentirmi.-
-Non mento, sto davvero bene.-
-Bè sono contento per te, sinceramente pensavo che l'avresti presa peggio.-
-Ma cosa?-
-Come cosa? Non fare il finto tonto.-
-Sam non ti sto capendo. Di cosa parli?!-
-Davvero non lo sai?-
-No! Non ho la più pallida idea di che cosa tu stia parlando!-
-Del matrimonio! Di che cos'altro?-
-Ma di chi?-
-Jennifer e Liam! Si sposano tra pochi minuti!-
Mi sento svenire. Il telefono mi scivola di mano. Non ci credo, non è possibile questo è un incubo; il peggiore della mia vita. Perché mi ha fatto una cosa del genere? Stavolta ci speravo veramente. Comincio a piangere.
No! Non glielo permetterò! Non mi importa di nulla ora, voglio solo Jennifer.
Comincio a correre verso il primo noleggio auto che vedo. Affitto la macchina e parto deciso a fermare questo folle matrimonio. Vado il più veloce possibile, al punto che a metà strada una macchina della polizia comincia a seguirmi con la sirena accesa, ma non posso fermarmi. Accelero e in poco tempo, con la macchina della polizia alle calcagna, arrivo a casa di Liam. Parcheggio nel modo peggiore possibile e scendo correndo per non farmi arrestare. Vado nel giardino e vedo Jennifer vestita di bianco che tiene le mani di Liam. Il prete comincia a recitare la formula matrimoniale, ma io lo fermo urlando: -No! Fermi! Jennifer che stai facendo!-
Un poliziotto mi afferra da dietro e mi ammanetta.
-Josh vattene! Non hai il diritto di rovinare anche il mio matrimonio.- mi dice Liam.
-Ne ho il diritto invece. Jennifer dovrebbe star sposando me, non te!-
-Josh lei non ti ama. Fattene una ragione.-
-Jennifer non mi ami? È questa la verità? Rispondi!-
-Portatelo via!-
I poliziotti cominciamo a tirarmi da dietro, ma io mi dimeno.
-Jennifer dì la verità! Stai condannando entrambe.-
Cerco i sui occhi azzurri, ma lei ha il capo chino. -Jennifer ti prego!-
-Ora basta! Vattene Josh! Non tornare mai più.-
-Jennifer ti amo!- è l'ultima cosa che urlo e i suoi occhi in lacrime sono l'ultima cosa che vedo prima di svenire colpito da Liam.
Mi sveglio con un mal di testa incredibile e un dolore sullo zigomo. Dopo pochi secondi ricordo tutto: il matrimonio, Jennifer, il pugno di Liam, la polizia.
Non è un incubo, purtroppo è la realtà. Sono in una cella angusta e chiamo una guardia per sapere dove sono.
-Guardia!- urlo. Un uomo alto mi si avvicina. -Che vuoi?-
-Sapere che succede.-
-Sei in galera e devono ritirare la denuncia o pagare la cauzione perché tu esca.-
-Posso usare il telefono?-
-Certo che no-
-Grazie mille.- dico sarcasticamente.
Mi siedo in un angoletto con le ginocchia al petto. Sono stanco, distrutto ancora una volta e non so veramente che fare. Non avrei dovuto fidarmi, sapevo sarebbe finita così; Jennifer sposata ed io in galera. Assurdo, come diamine ho potuto pensare che sarebbe stato diverso?
Chiudo gli occhi e nella mia mente si fanno spazio tutti i ricordi di me e Jennifer insieme; i baci, le notti d'amore, i suoi sorrisi, i suoi sguardi...
Cosa darei perché tutto questo sia un sogno.
Passa la notte e la mattina dopo vengo svegliato dalla guardia.
-Sei libero.-
-Cosa?-
-Sei libero! Hanno pagato la cauzione.-
-Chi è stato?-
-Per privacy non possiamo dirlo. Forza, fuori di qui. La prossima volta ti conviene pensare bene di chi innamorarti.-
-Quando ci innamora non si pensa, si ama e basta.-
Esco dall'edificio e gironzolo senza meta per Los Angeles.
Vado in un bar e comincio a bere un bicchiere dopo l'altro lasciando qualche lacrima ogni tanto solcare la mia guancia dolorante per il livido. Il proprietario dopo un po' mi caccia vedendo lo stato in cui mi trovo. Mi sento malissimo, sto per vomitare e non mi reggo in piedi. Mi dirigo verso casa mia, ma barcollo così tanto che svengo proprio davanti casa, nella veranda. Comincio a farneticare e a dire parole senza senso-Jennifer. Amore. Sofferenza. Incubo.- che poi alla fin fine un senso ce l'hanno. Sono un morto che cammina, senza una ragione per vivere e un amore per cui combattere. Non ho più nulla.
SPAZIO AUTRICE
Ecco il capitolo 19. Dopo la quiete è arrivata un'altra tempesta che però sembra più difficile da superare. La supereranno? Leggete e lo scoprirete. Grazie a tutti i lettori e buona lettura!

Alone without you- JoshiferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora