Alone without you Part 1

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Josh POV

È passato quasi un anno dalla nascita di mia figlia. Il nome l'ho dovuto scegliere da solo. Si chiama Rose, ha i capelli castano scuro come i miei e gli occhi, beh gli occhi azzurri di Jen...
Rose non ha mai visto sua madre, o meglio non l'ha mai sentita. In totale l'ha vista due volte: la prima quando è nata e la seconda quando aveva sei mesi e i nonni l'hanno portata in ospedale per visitare la madre. Avete capito bene, proprio in ospedale. Jennifer non si è ancora svegliata e i medici hanno perso la speranza. Oggi io e la famiglia di Jen dovremo incontrarli e so già cosa vogliono dirmi. "Staccare la spina", questo è ciò che vogliono, smettere di sperare ed oggi vorranno sicuramente convincermi che sia la cosa migliore.
Se vi chiedete dov'è Liam posso dirvi che si è sposato con Miley due mesi fa ed ora aspettano un bambino.
Invece io ora mi trovo in bagno all'alba tentando di distrarmi e riprendere sonno. Vorrei almeno poter non dormire per colpa del pianto di mia figlia, ma ho voluto che stesse con i nonni. Non reggevo la somiglianza, i suoi occhi così vivi che invece Jennifer non apre da mesi. Ogni giorno, dal parto, vado in ospedale nella speranza che si svegli. Vedo mia figlia solo nel weekend quando vado a pranzo dai genitori di Jen. Già... è triste pensare che non sia riuscito a fare l'unica cosa che lei mi aveva chiesto e ogni giorno vivo nella speranza che un giorno si svegli e possa prendersela con me.
Mi guardo allo specchio e rivedo il ragazzo perso che ero prima di rincontrare Jennifer. Occhi spenti contornati da orrende ombre scure, barba incolta, capelli scombinati. Sono tornato ad essere solo perchè l'unica certezza che possiedo è di non essere solo al mondo, ma essere semplicemente solo senza lei. L'unica persona che amerò fino alla fine dei miei giorni, per cui ho lottato, pianto, gioito, sofferto e che ora ho nuovamente perso.
Vado in cucina e come ogni giorno da qualche mese a questa parte comincio a bere sul divano davanti alla televisione spenta per il terrore di sentire il suo nome.
Qualche ora dopo...
Eccomi qui a camminare sulla spiaggia come un'anima in pena.
Guardo l'orrizonte come se fosse la porta dell'inferno perchè in questo momento per me rappresenta il futuro. Quello che io non voglio, quello che non posso vivere senza lei al mio fianco.
Quando ero piccolo mi chiedevo sempre come i miei nonni potessero amarsi ancora dopo così tanto tempo; ora li capisco perfettamente, capisco che quando si ama non c'è nè tempo nè spazio che possa metter fine al vero amore.
I miei pensieri vengono interrotti dalla suoneria del cellulare. È Karen, la madre di Jen.
-Pronto?-
-Josh il medico ci aspetta in ospedale fra circa quaranta minuti...-
-Non preoccuparti, sarò lì in tempo.-
-Va bene, a dopo.-
Chiudo la chiamata e mi avvio verso la macchina.
Arrivo in ospedale con cinque minuti di anticipo che utilizzo per dirigermi da Jennifer.
Mi siedo vicino a lei e le prendo la mano. Da circa due mesi ho smesso di parlare con lei. Le lacrime non mi permettono di aprire bocca. L'anello è rimasto nelle mie tasche e ogni giorno lo porto nell'evenienza che possa svegliarsi.
-Josh...- mi sento chiamare dal medico. Mi asciugo le lacrime e mi alzo dalla sedia uscendo dalla stanza.
Fuori c'è tutta la famiglia di Jen.
-Allora di cosa vuole parlarci?- chiedo freddo.
-Il coma di Jennifer è molto profondo e ci sono pochissime possibilità che riesca a risvegliarsi... mi dispiace molto.-
-Non si dispiaccia. Jen non morirà e non provi a propormi di staccare la spina perchè lei si sveglierà. Deve svegliarsi!-
-Josh stai calmo.- cerca di tranquillizzarmi Karen.
-Non sto calmo! Sono stufo di sentire persone che dicono non ci sia speranza. Io sono solo senza lei, non riuscite a capirlo!?-
-Tu hai Rose.-
-No, io non riesco ad essere un buon padre senza Jennifer.-
-Noi non faremo staccare la spina, ma tu Josh devi prometterci che ti sforzerai con Rose. Lei ha bisogno di te e anche se a te non sembra tu hai bisogno di lei.-
-Va bene.-
Il pomeriggio seguente
Sto guidando per andare a prendere Rose. Voglio impegnarmi ad essere un buon padre così ho deciso di portarla a casa mia.
Arrivo da Gary e Karen che mi accolgono con un caloroso abbraccio.
-Ciao Josh. La piccola è di sopra che dorme.- mi dice Karen.
-Allora vado sopra.-
-Sì io carico le cose di Rose in macchina.- dice Gary.
Salgo le scale fino ad arrivare alla vecchia stanza di Jen.
Apro lentamente la porta per non fare rumore e mi ritrovo davanti Rose Hutcherson-Lawrence. Sta spaparanzata nella culla. È così bella, sembra un angioletto.
-Ciao Rose- sussurro sapendo di essere solo.
-Sono Josh, il tuo papà. So che non ti ricordi bene di me perchè non sono stato un padre esemplare. Il problemi è che ogni volta che apri i tuoi occhietti vispi e svegli, mi ricordi tua madre e questo mi fa soffrire. La mamma avrebbe tanto voluto vederti crescere, allattarti, farti le coccole, ma per ora non può. Ti ama più di qualunque cosa al mondo e anche se non la vedrai mai io te lo ripeterò all'infinito. Avrei voluto sposarla, ma non ne ho avuto il tempo. Non ho avuto il tempo per salutarla, per amarla abbastanza e per chiederle di stare con me per sempre. Se solo ci fosse lei al mio posto. Lei saprebbe come comportarsi, ma io non lo so. Non ho mai pensato di poter diventare padre un giorno o almeno non da solo.-
Una lacrima cade bagnando la manina di Rose. Qualcuno tocca la mia spalla e vedo Karen proprio vicino a me.
-Josh, sei un bravo ragazzo e so che non sei stato molto fortunato negli ultimi tempi, ma non smettere di sperare. Io sono sicura che la sposerai, prima o poi riuscirai ad ottenere ciò che hai sempre voluto.-
Scoppio in un pianto liberatorio e abbraccio la madre di Jen che in questo momento per me è come un'ancora a cui aggrapparmi.
Veniamo interrotti da un ridolino proveniente dalla culla che a mia volta mi fa sorridere.
-Amala con la forza e la perseveranza con cui ami Jen. Dalle tutto te stesso perchè a tua volta ti farà sentire amato. Vivi per lei, lotta per lei e non smettere di sperare, qualunque cosa accada.-
Mi avvicino alla culla e lentamente faccio quello che avrai dovuto fare molto tempo prima. La prendo in braccio e la vedo sorridere. In quel sorriso ritrovo la vita che pensavo di aver perso. Jennifer è in quella bambina tanto piccola e innocente, è nel suo sorriso, nella sua spontaneità e nella sua ingenuità. Jennifer è qui e la sto stringendo fra le mie braccia. Ora realizzo quanto può essere grande l'amore di un padre per una figlia e l'emozione che si prova nel sapere che è merito tuo e dell'amore della persona con cui condivideresti tutti i giorni della tua vita.
Una lacrima, stavolta di gioia le bagna il vestitino e io le sorrido in modo quasi involontario. Lei mi sta salvando.
SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti! Questo è il penultimo capitolo di questa fanfiction. È stato un viaggio stupendo e sono molto soddisfatta, ma come per ogni cosa anche per questa storia ci vuole un finale che vorrei fosse degno e memorabile. Perciò nonostamte sappia già più o meno la conclusione della storia vorrei che scriveste nei commenti il finale che immaginate o che volete o anche dei commenti per dirmi se vi è piaciuta questa storia e se vi piacerebbe di più un happy ending o un finale happy, ma non troppo, intendo più inaspettato ed originale.
Ci vediamo nel prossimo ed ULTIMO capitolo. Mi raccomando commentate, dato che siamo alla fine e vorrei fare un resoconto di questa bellissima esperienza.
*Vi anticipo che sto scrivendo un'altra fanfiction, ma su un'altra ship ovvero i Delena, Damon ed Elena in The Vampire Diaries. Credo che la pubblicherò tra un mese o poco più.*

Alone without you- JoshiferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora