Capitolo 3

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Dopo quasi venti minuti di lavoro, Nick mi porse una bacinella di alluminio in cui riporre l'ultimo tampone.

«Direi che abbiamo raccolto abbastanza campioni... grazie per l'aiuto.» Sorrisi.

«Figurati, per te questo e altro.»
Abbassai lo sguardo, non volevo fargli vedere che ero arrossita come un peperone. Nick era l'unico altro uomo che riusciva a farmi questo effetto.
«Allora, come sta andando la vita da sposati?»
Alzai lo sguardo su di lui. «Direi bene... ogni tanto io e Greg litighiamo ma nulla di che. Lui sa come sono fatta quindi riesce sempre a prendermi dal verso giusto e a farmi ragionare.»
«Tipico.»
«Che vuoi dire?»
«Greg sa sempre come far ragionare le persone.»
«Già... c'è un motivo per cui me lo hai chiesto?» Chiusi l'ultimo sacchetto delle prove e lo misi dentro la vaschetta. Nick si stava sfilando i guanti di lattice sporchi di sangue.
«No. Era per fare semplice conversazione.» Sorrise anche lui.
«Non è che mi nascondi qualcosa?»
«N-no.» Stava iniziando ad arrossire.
«Avanti Nick, so riconoscere quando un uomo sta mentendo. Esci con qualcuna?»
«Non sto proprio uscendo... diciamo che mi sto 'sentendo'.»
Sfilai anche io i guanti, che emisero un sonoro schiocco a causa del vuoto d'aria provocato dal sudore. Incrociai le braccia appoggiando il mento sul pugno chiuso. «Davvero? Come si chiama? Da quanto uscite insieme?» Lo tempestai di domande.
«Ehi frena! Si chiama Melinda. Non dire niente a nessuno, mi raccomando.»
«Sarò muta come un pesce!» Sorrisi. «Spero che tu me la faccia conoscere al più presto!»
«Un giorno di questi magari possiamo organizzarci per uscire tutti insieme a berci qualcosa.»
«Mi farebbe piacere. Oppure possiamo fare finta di incontrarci.»
«Sei proprio diabolica.»
Controllai l'orologio da polso. «Diabolica e anche in ritardo! Devo portare questa roba di sopra così io e Hodges possiamo finire di analizzare tutte le prove che abbiamo!»
«Vuoi una mano?»
«No, ce la faccio ma grazie lo stesso. Ci vediamo più tardi, grazie Nick!»
«Figurati!»
Presi la mia vaschetta di prove e, appoggiandomi alla stampella, camminai fino all'ascensore.


Arrivai fino al cubicolo dove avevo lasciato il kit con le prove: trovai Hodges intento a lavorare, aveva già iniziato a sequenziare il DNA proveniente dal sangue ritrovato nel parcheggio.
«Ecco qui, David. Questi sono tutti i campioni prelevati dal cadavere di Laura.»
«Cosa ti ha detto Robbins?» Hodges prese tutti i tamponi e li dispose in ordine sul bancone, leggendo le etichette poste sopra.
«La nostra vittima ha fatto sesso poco prima di morire e, a giudicare dalle abrasioni sulle ginocchia, suppongo abbia praticato anche del sesso orale.»
«Batteri!!! Lungi da me queste orrende pratiche! Quindi faceva ancora la prostituta?»
«Temo di sì.» Presi il sacchettino contenente le particelle metalliche. «Queste invece provengono dalla ferita alla testa. È morta a causa del trauma al lobo frontale... le ha provocato un'emorragia interna. Dalla composizione chimica forse possiamo risalire all'impiego che ne viene fatto.»
«Bene.»
«Tu invece hai delle novità?»
«Non ancora ma se aspetti un secondo vediamo cosa posso dirti. Ho analizzato il sangue che abbiamo rilevato sulle travi di legno.» In quello stesso istante lo strumento per l'analisi del DNA emise un suono acuto, dallo sportellino davanti uscì un foglio con sopra il risultato dell'analisi. «Come temevo, il sangue è di Laura e non del nostro assassino.»
«Abbiamo altri campioni... al lavoro. Tu prendi questi tamponi orali e vaginali, io analizzo quelli provenienti dal profilattico.»
«D'accordo.»


Andai nel mio laboratorio in tempo per trovare Greg seduto su una delle mie sedie girevoli.
«Che ci fai qui?»
«Non posso venire a trovare mia moglie?»
«Certo che puoi, però sembra che in questo momento tu stia bivaccando in giro per i laboratori... Tu e Nick non avete nulla da fare?»
«A dire la verità no, il nostro amico ha confessato dieci minuti fa perché aveva i sensi di colpa che gli impedivano di dormire.»
«A volte mi stupisce la fortuna che avete voi due.» Posai i campioni sopra il tavolo.
«Non me ne capacito nemmeno io.»
«Comunque sia io devo lavorare, a meno che tu non voglia passarmi un po' della tua fortuna.»
«No, mi spiace, questa è tutta mia... però posso tenerti compagnia.»
«Allora stai pure lì in panciolle.» Sorrisi.
Prelevai un campione dal profilattico usando un tampone: tagliai via il bastoncino per tenere solo il cotone, che immersi nella provetta già preparata e piena di reagenti.
Centrifugai e prelevai il liquido, che passai poi allo strumento che stava usando Hodges nel suo laboratorio.
«Come va la gamba?»
«Greg, smettila di chiedermelo. Ho detto che non fa male se non la sforzo... il medico ha detto che tra una settimana sarà tutto a posto quindi non serve preoccuparsi.»
«D'accordo.»
Lo strumento emise lo stesso identico rumore di prima e, subito dopo, stampò il referto. Lessi velocemente lungo la descrizione del campione e sogghignai.
«Bene, il nostro signor doppia G è nei guai.»
«Il signor doppia G?»
«Già, un tipo tutt'altro che affidabile... è il co-proprietario della sala giochi che si trova vicino al luogo del delitto.» Annotai il risultato del referto sopra la cartellina, come facevo di solito. «Ha fatto sesso con la vittima poco prima di essere ammazzata, questo fa supporre che lui sia l'ultimo ad averla vista viva... inoltre c'era anche della saliva della vittima all'esterno del profilattico.»
«Ottimo.» Si massaggiò l'addome. «Io invece andrò a mettere qualcosa sotto i denti, mi è venuta fame. Ci vediamo dopo, bambina.» Mi stampò un bacio e uscì dal laboratorio. Quando fu a metà del corridoio sgattaiolai fuori e andai direttamente da Hodges per vedere se aveva finito ma forse lui ebbe la stessa mia idea, perchè lo incontrai a metà del corridoio con un foglio uguale al mio in mano.
«Ho trovato il DNA di Garrett sul profilattico.» Esclamai.
«Fantastico, io l'ho trovato nei tamponi orali... dobbiamo andare da Brass a dirglielo, vero?»
«Sì, vado io. Tu raduna tutte le prove che abbiamo su di lui, nel caso servano.»
Hodges alzò il pollice della mano destra per acconsentire, poi lo vidi fiondarsi verso la sala interrogatori.


Waking up in VegasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora