La sera non tardò ad arrivare, Nick doveva prepararsi, stessa cosa Sam.
Il ragazzo uscì dalla doccia, si vestì e rimase davanti allo specchio a guardarsi. L'occhio gli cadde più volte sul labbro ferito. Il taglio gli faceva male, così decise di disinfettarlo. Prese tutto ciò che serviva ed iniziò, ma appena passò il bambagio sulla ferita, sentì un dolore lancinante. Nick non trattenne un urlo facendosi sentire dalle ragazze al piano terra.
Era abituato a sopportare il dolore, ma un taglio fatto dal vetro era abbastanza doloroso.-Cos'è stato?- chiese Diana alzandosi dal divano.
-Non lo so... mi sembra la voce di Nick.- disse Alex salendo al piano superiore. La ragazza entrò nella camera del ragazzo, ma non lo vide. Notò la porta aperta del bagno e non ci pensò due volte ad entrare.
Vide Nick, appoggiato con le braccia al lavandino e la testa chinata.
-Nick!- lo chiamò Alex appoggiando una mano sulla schiena del ragazzo, che non rispose.
-Ehi Nick, cos'è successo?- chiese preoccupata, ma ancora lui non parlò.
Alexandra gli girò delicatamente il viso verso di lei con due dita, vedendo finalmente i suoi occhi azzurri che amava tanto.
Il taglio sul labbro del ragazzo, aveva iniziato a sanguinare, di nuovo.
Forse lui, dal nervoso, ci era andato attorno facendolo sanguinare.
-Ma cosa...- Alex non finì la frase. Nick la zittì.
-Non dire niente. Sto bene.- Era tornato freddo. Nick si lavò la faccia e quando alzò il volto, lei era dietro di lui.-Sei ancora qui?- chiese quasi scocciato, ad Alex.
-Ma... cosa stai dicendo? Ti senti bene?- chiese la ragazza.
Eccolo che ricominciava a trattarla male. Il motivo era sempre quello: voleva allontanarla da lui per non farla star male, ma non capiva che quello non era il modo giusto.-Non ho bisogno di niente, puoi andare.- disse secco, non guardandola neanche in faccia.
-Ah bene, io mi preoccupo per te e tu mi tratti così. Ogni volta mi illudo che tu possa cambiare, ma mi sbaglio sempre.- disse Alex.
-Non ho intenzione di cambiare, né per te né per nessun altro.-Alex rimase senza parole. Davvero lui stava ricominciando a trattarla come prima? Cosa le aveva fatto? Erano tutte illusioni le sue.
Lei non sapeva cosa stava succedendo dentro la testa e al cuore di Nick.
Uno scontro di emozioni.
Il ragazzo non poteva accettare di provare dei sentimenti.
Non era di pietra, ma avrebbe voluto esserlo. Non voleva provare sentimenti.-Ora lasciami solo, devo prepararmi per uscire con Sam.- disse serio Nick.
-Cosa? Esci con Sam?- chiese sbalordita la ragazza.
-Si, c'è qualche problema?-
-Io non posso crederci...- sussurrò Alex guardando altrove e sentendosi salire le lacrime agli occhi, cercava in tutti i modi di trattenerle.
-Ti infastidisce, per caso? Non dovrebbe. Non ho niente che mi lega in qualche modo a te.- disse il ragazzo.
-Infatti. Hai ragione. Un bacio non significa niente.- sussurrò Alexandra quasi in lacrime.
-Che bacio?- chiese il ragazzo.
A quella domanda Alex crollò.
Le aveva assicurato che non si sarebbe dimenticato del bacio, ma invece lo aveva fatto.
La ragazza lo guardò per pochi secondi e poi uscì di fretta da quella maledetta stanza. Scese in giardino ed uscì, attraversando la strada.
Arrivò fino alla spiaggia, illuminata solo dal tramonto. Sì guardò un po' attorno e poi, esausta di tutto, si lasciò cadere a terra e lì rimase per molto tempo, con le lacrime a rigarle il viso.Questa volta Nick aveva esagerato e lui lo sapeva benissimo. Si ricordava tutto quello che era successo la sera precedente, aveva bevuto, ma non abbastanza da arrivare ad ubriacarsi. Aveva finto di essere ubriaco. Era stato cosciente tutto il tempo. Sapeva benissimo ciò che faceva.
Il bacio lo aveva voluto.
Perdere l'equilibrio e cadere addosso ad Alexandra, lo aveva fatto di proposito.
Aveva organizzato tutto, ma di questo "tutto" lei non sapeva niente.Nick finì di prepararsi, aspettò Sam e insieme uscirono. Diana e Anita non capivano cosa fosse successo. Avevano visto Alex uscire di fretta, le avevano chiesto dove dovesse andare, ma lei non aveva risposto. Provarono più volte a chiamarla col cellulare, ma suonava a vuoto.
Alexandra continuava a guardare il display illuminarsi, ma ad ogni squillo piangeva di più.
Ad un certo punto si sentì poggiare una mano sulla spalla da dietro.
Si girò di scatto trovando Alvin.
Non capiva cosa ci facesse lui lì.
Non era partito?
Non gli chiese spiegazioni, si gettò tra le sue braccia e si fece consolare.I due andarono a casa insieme, sapendo che Nick era uscito e non lo avrebbero incontrato. Andarono in camera di Alex, Alvin le asciugó le lacrime e lei gli sorrise.
Era felice di vederlo, ma ancora non capiva cosa ci facesse lì.
-Grazie.- disse Alex baciando la guancia del ragazzo.
Aveva gli occhi rossi, ma ormai le lacrime non uscivano più.
-Ora dimmi, cosa ci fai qui? Non devi essere a New York?-
-Mi hanno posticipato il volo per alcuni problemi che ho avuto con dei documenti.- Alvin le sorrise.
-Capito.- Alexandra ricambiò il sorriso.
-Ma perché sei venuto da me? Cioè come hai fatto a trovarmi?- la ragazza era confusa. Nel frattempo andò a chiudere a chiave la porta della stanza e poi si stese vicino al ragazzo sul letto, iniziando a guardare il soffitto.
-Perché tua sorella e Diana mi hanno chiamato per chiedere se sapevo qualcosa di te. Inizialmente non capivo, ma poi mi hanno spiegato che eri scappata chissà dove e così sono venuto a cercarti.-
-Che storia!- rise Alex. -Ma perché ti hanno chiamato?- continuò lei.
-Probabilmente perché sono il tuo migliore amico e mi vuoi tanto bene!- rispose Alvin.
-E questo chi lo ha detto?- chiese scherzando Alex. Il ragazzo voltò il viso verso di lei e la guardò male.
-Tu lo hai detto! Mi adori.- disse ovvio.
-Non hai le prove...- rispose la ragazza alzando un sopracciglio.
-Allora ti farò confessare!- esordì lui mettendosi a sedere e iniziando a fare il solletico ad Alex.
-No, non cederò mai!- urlò la ragazza tra una risata e l'altra.
Alvin continuò a farle il solletico, rideva anche lui.
-Va bene, va bene! Mi arrendo! Confesso!- disse Alex in preda alle risate.
-Ah sarà meglio! Forza dillo!- disse convinto il moro.
-Alvin, sei il mio migliore amico. Ti adoro.- disse tutto d'un fiato la ragazza.
-Così va meglio!-
-Ti adoro anche se sei presuntuoso, vanitoso, schizzato...- continuò lei, ma Alvin la interruppe.
-Non erano questi gli accordi.- Si finse offeso. Lei gli sorrise.
Alvin era un tipo strano. Era un bel ragazzo, capelli castani scuro e occhi marroni chiaro.
Per un certo aspetto assomigliava a Nick: il ragazzo che faceva impazzire tutte le ragazze, beveva, andava alle feste molto spesso, ma era più serio del biondo. Non prendeva in giro le ragazze, lui le rispettava, non le tradiva.
Sapeva amare.
Amava la sua migliore amica.
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Never Been In Love
RomanceUn ragazzo e una ragazza, separati da mille motivi. Due caratteri diversi, ma in un certo senso simili. Si conoscono da anni, ma le cose da imparare l'uno dell'altra, sono ancora molte. Devono imparare a conoscere se stessi prima di tutto. Si rinc...