Quella giornata finì così. Era solo da dimenticare.
Era mattina e Alexandra non sapeva che quel giorno non sarebbe stato migliore di quello precedente.

Si alzò, andò in bagno e si lavò.
Finito tutto, scese al piano di sotto, in cucina, dove trovò Diana e Sam sedute al tavolo.
Nessuno parlò.
Nessun "buongiorno".
Solo sguardi amari.
-Al, mi accompagni in un posto?- le chiese la cugina maggiore.
-Dove devi andare, Dany?-
-Dopo te lo dico. Mi accompagni?-
-Certo.- rispose la ragazza.
Poco dopo scese Anita e come suo solito, sbadigliò rumorosamente.
-Sempre la solita! Buongiorno!- Le disse sua sorella.
-Io sono sempre la solita, Alex. Tu no... eri l'unica che aveva sempre il sorriso sulle labbra. Qualunque cosa succedesse, tu sorridevi. E sai bene che non ti faccio mai complimenti, ma era una cosa che mi piaceva di te.- ammise Anita guardando negli occhi sua sorella.
-Me ne sono accorta. Vorrei riuscire a farmi scivolare tutto addosso, senza che niente mi ferisca, ma non ci riesco...- disse Alex sospirando.
Poi guardò sua sorella, guardò le sue cugine e di nuovo la sorella e le spuntò un sorriso enorme sulla bocca. Uno di quei sorrisi che mancavano a tutti.

-Eh! Ora si!- disse Diana alzandosi dalla sedia e abbracciando la cugina. All'abbraccio si unì anche Anita, ma Sam rimase seduta a guardare la scena. Alex la guardò per un momento e poi le fece segno di unirsi a loro.
La mora esitò, ma poi accettò.
Ed ecco che anche questa volta Alexandra l'aveva perdonata.

Qualche ora dopo, Alex e Diana uscirono.
La bionda alla guida e Alex affianco a lei.
-Dany, dove stiamo andando?-
-A fare la spesa.-
-Ah, pensavo qualcosa di più emozionante! Mi avevi incuriosita...- disse Alex leggermente delusa.
-Volevo solo farti "staccare" almeno per un po.- ammise Diana.
-Staccare?- chiese confusa Alex.
-Si, staccare. Devi pensare ad altro.-
-Almeno esco un po da quella... casa!- ammise la ragazza.
-Già... come va con Alvin?-
-Ecco, fortuna che dovevo staccare!- rise Alex.
-Va così male?- chiese Diana ridendo.
-No, ci sentiamo spesso, ma in ogni caso lui è lontano e... boh. Non so come fare.-
-...A lasciarlo?- chiese la cugina.
Alexandra si voltò di scatto verso Diana.
-Si, ma no. Cioè io vorrei, ma non ci riesco. Gli voglio un gran bene, ma non lo amo.-
-Ma non eri "super" innamorata di lui?-
-Si, due anni fa! Quando non gli interessavo minimamente!- rise Alex.

Ci fu qualche momento di silenzio, arrivarono a destinazione e dopo aver comprato quello che serviva risalirono in macchina.
-Tu, invece?- chiese Alex.
-Io cosa?-
-Come va la tua vita sentimentale?- chiese Alex ridendo.
-Mi prendi in giro? Io rimarrò zitella se continuo così!- rise Diana.
-Perché?-
-Perché non trovo la persona giusta...- ammise la bionda.
-Capisco.-
Le due ragazze tornarono a casa e quando entrarono trovarono Sam e Anita sedute sul divano, con un'espressione delusa stampata in faccia.

Nessuna delle due parlava.
-E adesso cos'è successo?- chiese Diana sospirando.
-Nick...- sussurrò Sam.
-Nick cosa?- chiese Alex intervenendo.
-Nick se n'è andato.- finì Anita.
-Cosa state dicendo? Non è possibile.- disse Alex correndo al piano superiore.
Arrivò davanti alla camera del ragazzo e spalancò la porta, trovando però la stanza vuota.
Nick non c'era, non c'erano i suoi vestiti, non c'erano le sue scarpe e tutte le sue cose.
Entrò nella camera lentamente, si avvicinò al letto e notò che Nick aveva lasciato il suo cappello della New York.
Alexandra lo adorava.
Ogni volta che Nick lo indossava, lei lo prendeva e se lo teneva.

Lo prese delicatamente in mano e lo girò, lo rigirò finché l'occhio le cadde su un foglietto bianco all'interno del cappello.
Inizialmente pensò che fosse l'etichetta, ma poi guardando meglio notò che era staccato.
Lo aprì e trovò una frase "Lo faccio per te, Ally."
Era la scrittura di Nick.
Alex si lasciò cadere indietro, sul letto.
Iniziò a fissare il soffitto, tendendo fra le mani l'unico oggetto che le era rimasto del ragazzo della sua vita.
Sentiva già la sua mancanza.
Sentiva un peso sullo stomaco e un vuoto dentro di sé allo stesso momento.
Stava per prendere il suo cellulare, ma ci ripensó.
Non lo avrebbe chiamato, era meglio così, Nick aveva ragione.

-Al? Sei qui?- chiese Diana sporgendo la testa dentro la stanza.
Alexandra annuì con la testa guardando la cugina.
-Ehi dai, forza ora lo chiamiamo e vediamo dov'è.- disse Diana sedendosi accanto ad Alex che continuava a fissare un angolo della stanza.
-No, non voglio. È meglio così, non è successo niente, tanto prima o poi sarebbe dovuto tornare a casa sua, no?!- disse la ragazza.
-Come vuoi, ma non starci male. Lo sapevi che sarebbe finita così. Litigate sempre...-
-Ci sono abituata, ogni volta è così, deve tornare a casa sua! L'unica cosa è che quest'anno è stato diverso, lo sai anche tu che io e lui non abbiamo mai litigato prima... e non riesco a capire... perché quest'anno si? Cos'è cambiato Dany?-
-Siete cambiati voi Alex! Siete cresciuti e vi siete resi conto di alcune cose.- finì la bionda alzandosi dal letto.
-Dove vai?- chiese Alex alla cugina.
-Devo fare una cosa...- rispose Diana facendo l'occhiolino ad Alex.

La ragazza si stese nuovamente sul letto di Nick.
Sentiva il suo profumo.
Le piaceva tantissimo, ma avrebbe preferito sentirlo direttamente da Nick.

Diana uscì dalla stanza lasciando la cugina da sola.
Entrò nella sua camera e prese il cellulare.
Compose il numero di Nick e aspettò una riposta.
-Pronto?-
-Nick!-
-Ciao Dany.- rispose il ragazzo, si sentiva nella sua voce qualcosa di malinconico.
Non era contento della scelta che aveva fatto.
-Nick mi dici perché?-
-Cosa perché?- chiese scocciato.
-Perché te ne sei andato? Non sai affrontare i tuoi problemi?-
-Dany, ti prego. Credi che io sia felice di questo? Credi che sia stato facile prendere questa decisione? Se fosse stato per me io mi sarei trasferito a casa vostra!- ammise il ragazzo.

Era in treno, seduto vicino al finestrino.
"Classica scena da film" pensò guardando fuori.
-E allora "per" chi è stato? Non ti ha obbligato nessuno, Nick!-
-Dany, lo sai perché lo faccio! Lo sai che non voglio far stare male Alex, ci tengo a lei e non voglio che stia male per le cazzate che faccio, ma se io resto continueremo a litigare e oltretutto mi conosco bene, so che continuerò a fare stronzate perché io sono così. Non riesco a cambiare e non voglio.-
-E se invece lei riuscisse a farti cambiare? Nick, non si cambia dal giorno alla notte!-
-Dany, le persone non cambiano. Fidati!-
Diana sospirò.
-Come vuoi, ma ora ti dico quello che credo io. Penso che saresti dovuto restare e parlare con Alex, perché altrimenti rimarrete sempre in questi rapporti, Nick! Dovevi restare e prenderti le tue responsabilità! Se fai una cazzata poi si può rimediare, se dici una cazzata poi si può ritirare. Ma non puoi scappare, perché tu stai scappando. Hai paura, solo paura che lei ti rifiuti. Hai trovato una ragazza che ti ha fatto innamorare, finalmente, ma niente tu non vuoi. Tu non lo accetti, Nick. Mi hai confessato di amarla, bene perché non lo dici anche a lei? Hai paura che per la prima volta una ragazza ti dica no? Ti servirebbe solo a crescere.- concluse la ragazza.
-Dany, io...-
-No, Dany niente! Fai come ti pare, dovevo solo dirti quello che pensavo, perché voglio bene a mia cugina e anche a te! Ciao, Nick.- Diana chiuse la chiamata.

Nick sbuffò iniziando a pensare.
Pensava alle parole di Diana, pensava ad Alexandra.
A quella ragazza che lo aveva fatto impazzire.
Fino all'anno prima ridevano sempre insieme.
Cos'era cambiato? Cos'era successo?
Il treno annunciò la fermata nella città di Nick.
-Ora tutta la tristezza e la negatività restano qui dentro, in questo treno.- sussurrò Nick scendendo dal mezzo. Sentiva gli occhi bruciare, non poteva piangere.
Iniziò anche a piovere.
Perfetto.
Aveva preso la sua decisione e non avrebbe cambiato idea.

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