-Volevi forse dirmi che hai baciato Matt?-
Alexandra sbiancò.
Come faceva James a sapere di quel bacio?
Stava per dirglielo lei e ci ripensó, ma sembrava che lui ne fosse già al corrente.
-Tu... come fai a sapere...-
-Matt. Me lo ha detto lui.- ammise James.
-Cosa?- sbottò Alex.
Avevano giurato che non ne avrebbero parlato mai con nessuno.
-Non credo che volesse dirmelo. La scorsa settimana ci siamo chiariti e per festeggiare siamo andati ad una festa e dopo un'ora eravamo un po... ubriachi.- disse il ragazzo sorridendo colpevole.
-Perfetto!- sussurrò Alex mettendosi le mani fra i capelli.
-Aveva appena baciato una ragazza e non so per quale motivo ha inziato a ridere venendomi incontro. Io avevo bevuto ed ero "allegro" ma ricordo tutto. Poi dal nulla, senza un discorso di inizio, mi dice che vi siete baciati. Subito non ci ho creduto, ma adesso me lo hai confermato tu.-
-Ecco. La solita scema...- sbuffò lei parlando a sé stessa.
James rise e dopo qualche istante Alex si unì alla risata.
-Sai che sei bella quando ridi?- iniziò lui avvicinandosi alla ragazza.
-James. Non ci provare!- disse Alex mettendo una mano sulla faccia del moro e allontanandolo da lei.
-Oh ma dai! Solo uno, così per gioco!-
-Ma cosa stai dicendo?- sbottò lei alzandosi dal muretto.
-Stavo scherzando!- rise il ragazzo.
-Scemo. Dai torno a casa, è tardi. Buonanotte!- lo salutò Alex ridendo.
La ragazza si incamminò verso il viale che aveva percorso poco prima e quando fu abbastanza lontana dal luogo in cui si era incontrata con James, Nick ne approfittò per uscire dal suo nascondiglio dietro un albero.
Non aveva sentito la loro conversazione, ma aveva visto tutto.
Sapeva che doveva tenere James lontano da Alex.
Si incamminò verso il ragazzo che stava per andare via, dopo aver guardato l'orario dal suo cellulare.

-James!- lo chiamò Nick.
Il ragazzo si voltò di scatto essendo girato di spalle.
-Ehi, amico!-
Nick scoppiò in una risata sarcastica.
-Amico, tanto tempo fa!- disse tornando serio.
-Come?-
-Hai sentito! Ti avevo detto di non avvicinarti ad Alexandra e tu ti ci sei messo insieme. Poi pochi giorni fa io e te abbiamo chiarito e tu mi hai detto che lei non era mai venuta a trovarmi mentre ero in coma, cosa assolutamente falsa, che ci ha fatto litigare. Quindi, se fai la somma, dovrei picchiarti per due motivi: primo per avermi detto delle cazzate in ospedale e secondo motivo perché prima stavi per baciarla, quando sai benissimo che devi starle lontano.- finì Nick incrociando le braccia.
Le mani gli prudevano dalla voglia di picchiare il suo "amico".
-Allora, adesso ti dico io un paio di cose, va bene? Prima di tutto non capisco perché nessuno su questo pianeta può avvicinarsi ad Alex, e dato che ti conosco bene, non puoi essere innamorato di lei!- James sospettava che Nick lo fosse, ma decise di stuzzicarlo per riuscire a farlo confessare.
-E poi, Nick carissimo, non è da me che devi allontanare Alex, ma da Matt.-
Nick non capiva. Cosa c'entrava Matt? Non conosceva nemmeno Alexandra.
O forse si?
-Matt? Perché dovrei tenerla lontana da lui?- chiese il biondo.
-Chiedilo a lei. Alla tua Ally.-
Sul volto di James comparve un sorriso di sfida.

-Allora, eri rimasta a quando una sera non hai trovato in casa ne Nick ne Andrew.- disse Diana.
Alex era tornata a casa e approfittò del fatto che il biondo non ci fosse per finire di raccontare alla cugina com'era andata fra Nick e suo fratello.
Le due ragazze erano sedute sulle poltroncine del salotto esterno, Alex giocava nervosamente con il braccialetto che aveva al polso destro, mentre Diana la guardava aspettando il seguito della storia.

-Si... esatto. Notai che per diverse sere si assentarono nello stesso arco di tempo e soprattutto li vedevo strani... non erano più come prima, litigavano per ogni più piccola cosa. Poi una sera...-
Diana sgranò gli occhi per la curiosità. Le mancavano solo i popcorn.
-Cos'è successo?- chiese la bionda mettendo una gamba sull'altra, incrociandole.
-Una sera decisi di seguirli, senza farmi vedere. Non ricordo bene l'orario, ma era tardi... probabilmente dopo le undici. In realtà seguì Andrew perché Nick era uscito poco prima di lui. Era così tutte le sere: usciva prima uno e poi l'altro.-
-Non si parlavano più?-
-No, giusto il minimo indispensabile o solo per litigare.- ammise Alex passandosi una mano fra i capelli.
-E non hanno più fatto pace?-
-Avrebbero potuto, ma le cose peggiorarono... quella sera, dicevo, seguì Andrew. Arrivammo in una piazzetta dove c'erano altri ragazzi della nostra età più o meno. Era un luogo... isolato, non dava nell'occhio e non c'era troppa illuminazione. Mi nascosi dietro alcuni ragazzi, cercando di guardare lo "spettacolo"...-
-Spettacolo?- chiese Diana mostrando un sorriso confuso.
-Erano incontri clandestini di lotta, Dany. Si incontravano lì tutte le sere e due ragazzi si sfidavano fin quando uno dei due non riusciva più ad alzarsi da terra e... a chi vinceva venivano dati dei soldi.-
-Tu... stai scherzando, vero? Nick scommetteva su chi avrebbe vinto?-
-Scommettevano tutti e due. Quella sera però Andrew decise di partecipare alla lotta e Nick lo sfidò. Forse Andrew voleva sfogarsi, non lo so... e Nick voleva dimostrare qualcosa, ad esempio di essere più forte di suo fratello o... voleva soltanto che nessun'altro picchiasse Andrew, voleva proteggerlo così decise di farsi avanti e offrirsi come avversario.-
-Davvero? Lo sapevo che Nick è una brava persona! E sono sicura che anche Andrew lo è!-
-Si... sono fantastici tutti e due, ma quella volta erano arrabbiati l'uno con l'altro e ancora non so il motivo. In ogni caso Andrew non voleva che fosse Nick il suo avversario e così il biondo iniziò a chiedergli se avesse paura di perdere o di farsi male. Andrew era stanco di quella situazione, si vedeva. Era talmente arrabbiato con suo fratello che iniziò a picchiarlo senza fermarsi nemmeno per respirare e Nick si difendeva alla pari del fratello, ma quasi controvoglia. Ad un certo punto Nick mi notò fra la folla che c'era attorno a loro e Andrew approfittò della distrazione del biondo. Lo prese a calci e Nick ormai era a terra.- Alex raccontava tutto quasi con apatia.
Cercava di non far vedere alla cugina ciò che i ricordi le scatenavano dentro.
Andrew si trasferì lontano e ad Alex dispiaceva tantissimo che lui e Nick avessero litigato, molte volte provò a fare qualcosa per farli riavvicinare, ma Nick glielo impediva sempre.
Così Alex rinunciò e di Andrew non si parlò più. Era vietato.

-Quindi Nick perse la sfida?- chiese la bionda.
-Non proprio. Si rialzò da terra, mi indicò e quando Andrew si voltò a guardarmi, Nick gli diede una gomitata o... non ricordo, ma so che lo fece cadere a terra. Poi corse verso di me, mi prese per mano e cominciò a correre. Mi portò via da lì, correva velocissimo e facevo fatica a stargli dietro, ma non mi lasciò mai la mano. Quando arrivammo a casa mi prese il viso fra le sue mani e mi disse con tono preoccupato che non dovevo più avvicinarmi a Andrew, che non era una brava persona e che non mi avrebbe fatto bene stare a contatto con qualcuno come lui. Andai a dormire e dal giorno dopo non vidi più Andrew. Era andato via quella stessa notte e... niente. Non lo vidi più e non lo sentì nemmeno tramite messaggi o chiamate.-
-C... cosa? Davvero? E quindi non sai perché è successo tutto questo?- Diana era rimasta a bocca aperta.
Non sapeva che Nick avesse un fratello e tanto meno che ci fosse tutta quella storia dietro.
-No, non ho mai saputo il motivo e sinceramente non ho mai provato a chiederlo a Nick, altrimenti mi avrebbe sparato.- rise Alex guardando il pavimento.

Le due ragazze sentirono la porta di casa aprirsi e poi chiudersi.
-È tornato Nick?- chiese Diana.
-Probabile... ma quando è uscito?-
-Appena sei uscita tu. Ha voluto sapere dov'eri andata e si è incazzato con me perché ti ho fatta uscire a quest'ora con James.- ammise la bionda roteando gli occhi scocciata.
-Cosa? Vuoi dire che è venuto a cercarmi?- sbottò Alex alzandosi in piedi.
-Si... non l'hai incontrato?-
-No, si era sicuramente nascosto quel bastardo! Ora mi spia anche? Mi vuole controllare?- la ragazza non sapeva se essere infuriata con Nick o se essere felice perché significava che il biondo in un certo senso era preoccupato per lei.
Ma doveva ammettere che non sapeva se Nick era davvero nascosto mentre lei era con James.
Erano solo supposizioni le sue che però, lei non sapeva, fossero vere.
Con questi pensieri in mente si affacciò alla porta finestra per vedere se Nick fosse da quelle parti e lo vide camminare nervosamente avanti e indietro in sala vicino al pianoforte.
Alex si voltò un momento verso la cugina alle sue spalle, ancora seduta, facendo una smorfia perplessa.
-Cosa c'è?- chiese la bionda.
-Nick. Sembra nervoso... ma tu sei sicura che è davvero venuto a cercarmi?-
-Si Al! Sono sicura. Te l'ho detto che si è incazzato quando gli ho detto che eri uscita per parlare con James.-
Alex sbuffò appoggiandosi al muro.
-Dany, aiutami. Cosa sta succedendo? Perché Nick è così strano ultimamente?-
-Shh! Sta arrivando!-
Alexandra si voltò verso la porta finestra e vide Nick uscire.
Sembrava triste, arrabbiato e confuso.
Sembrava quasi deluso.
-Mi dici perché?- Nick si avvicinò ad Alex che era ancora appoggiata di schiena al muro.
-C... cosa perché?- chiese confusa lanciando uno sguardo alla cugina che assisteva alla scena.
Nick poggiò le mani al muro, una alla destra di Alexandra e l'altra alla sua sinistra circondandola, quasi ad altezza del suo viso.
-Perché continui a deludermi?- Il tono del ragazzo era pacato, sembrava che stesse cercando di trattenere la rabbia e le lacrime dentro di sé.
La ragazza chinò la testa, non riusciva a capire cosa Nick stesse dicendo.
-Alexandra guardami quando ti parlo!- Gridò lui avvicinandosi al viso della ragazza che chiuse gli occhi spaventata.

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