-Bene, ora sta a me!- disse la ragazza.
-Vendetta!- rise Anita.
-Nick!- scelse Diana.
-Obbligo.- rispose il ragazzo.
-Bene. Devi dare un bacio a...-
-A chi?- chiese il ragazzo vedendo che la bionda non diceva quel nome.-Devi dare un bacio a ciascuna di noi, ad ognuna in un punto diverso del viso.-
-Wow Dany, che fantasia!- disse ironicamente il biondo alzandosi dalla poltroncina.
-Chi vuole essere la prima?- chiese poi con tono e sguardo malizioso.
-Nick, poche perdite di tempo.- sbottò Diana.
Così il biondo si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla fronte, poi si diresse verso Anita e le diede un bacio sulla guancia, scatenando il rossore sulla pelle della ragazza in imbarazzo. -Sam, non ti chiedo dove vuoi che ti baci, perché ho paura della risposta... quindi accontentati.- sorrise il ragazzo, prima di baciare Sam sul naso.
-Mi accontento...- rispose lei.
Nick si voltò verso Alexandra alzando un sopracciglio e mordendosi un labbro, la ragazza lo sfidò con lo sguardo come se avesse voluto dirgli "so cos'hai in mente".Nick aveva una voglia assurda di baciarla sulle labbra, ma non poteva, non era il momento e sapeva che Alexandra non avrebbe voluto che lo facesse davanti alle sue cugine e sua sorella, che avrebbero sicuramente commentato a sproposito.
Il ragazzo si avvicinò lentamente ad Alexandra e le diede un bacio delicato appena sopra il labbro superiore.
-Okay Nick, ora sta a te!- Sbottò Sam interrompendo quel momento.
-Non voglio più giocare, vado a letto. Buonanotte.- rispose il ragazzo passandosi una mano dietro al collo e rientrando in casa.
-Buonanotte.- risposero le quattro ragazze.
-Sapete cos'ha?- chiese Diana.
-No, perché?- intervenne Sam.
-Mi è sembrato un po strano... forse è solo stanco.- aggiunse ancora Diana.
-Forse.- finì Anita.Alexandra rimase in silenzio a pensare a cosa fosse successo a Nick, poi si ricordò che non le aveva ancora detto ciò che le aveva anticipato al mare quella mattina.
Con una scusa entrò in casa e si diresse verso la camera di Nick, bussò e dopo un "avanti" ricevuto dal ragazzo, entrò.
-Ehi biondino!- disse Alex ricevendo un sorriso dal ragazzo steso sul letto.
-Ehi mora!- rispose lui.
-Non sono mora.- disse la ragazza sedendosi accanto a Nick sul letto.
-Oh scusa signorina, sei castana!-
-Esatto.- sorrise la ragazza.
-Avevi bisogno di qualcosa?- chiese il ragazzo iniziando a giocare con le dita della mano di Alexandra.
-Si, volevo chiederti due cose.-
-Dimmi.-
-Stai bene?-
-...Certo, perché me lo chiedi?- Nick rimase stupito da quella semplice domanda.
-Perché prima te ne sei andato via così, come se ti avesse infastidito... il tuo obbligo.-
-Ah. No tranquilla, è tutto a posto. Sono solo stanco.-
Non aveva intenzione di ammettere che se ne era andato perché faceva fatica a guardarla negli occhi, perché voleva baciarla e perché non riusciva a capire cosa gli stava succedendo.
Quando era con lei aveva una specie di blocco.
Se le avesse detto queste cose, lei non gli avrebbe creduto.
Dalla bocca di Nick usciva una bugia dopo l'altra e Alexandra avrebbe sicuramente pensato che il biondo fosse solo in "astinenza" da ragazze, da quando era arrivato, circa un mese fa e che lei non era niente di più di tutte le altre ragazze.-Va bene, ho capito.- rispose la ragazza poco convinta della risposta del ragazzo.
-L'altra cosa che dovevi chiedermi?- chiese lui appoggiando la testa al braccio della ragazza.
-Non mi hai ancora detto "quella cosa".- disse Alex.
-Hai ragione... allora vediamo, da dove inizio?-
-Dall'inizio, prego.-
-Hai presente quando abbiamo litigato?-
-Abbiamo litigato tante volte, puoi essere più specifico?- chiese Alex, raccogliendosi i capelli lateralmente, su di una spalla.
-Quando sono uscito con Sam, quando ho detto che non mi ricordavo del bacio che ti ho dato la sera della festa... Alexandra, ho fatto una cazzata.-
-Cosa vuoi dire?-
-Ho fatto finta di essermene dimenticato, ho fatto finta di essere ubriaco, invece no. Ero sobrio. Si, avevo bevuto, ma non al punto di sbronzarmi. Il bacio che ti ho dato l'ho voluto, ero cosciente. Ho finto tutto il tempo di essere ubriaco e il giorno dopo ho finto di non ricordare niente.- ammise Nick, non mostrando la paura che lo divorava interiormente.
Aveva paura della reazione che avrebbe avuto la ragazza seduta affianco a lui.
Alexandra sentì un vuoto dentro di sé che si espandeva.
Era felice che Nick avesse voluto baciarla, ma le aveva comunque mentito e ancora una volta le aveva dato un altro motivo per non fidarsi di lui.-Ma tu sei... io non... Nick! Perché? Perché continui a prendermi in giro?- disse Alex alzandosi dal letto e allontanandosi dal ragazzo.
-Hai 20 anni, Nick. Io... non so davvero cosa dirti. Dimmi almeno una cosa... perché l'hai fatto?- continuò lei.
-Alex, io non posso dirtelo.- rispose il ragazzo avvicinandosi a lei e cercando di prenderle la mano.
-Come vuoi. Buonanotte.- finì la ragazza seria, uscendo dalla stanza.Perché? Perché Nick lo aveva fatto? Non era una cosa così grave, ma era infastidita dal fatto che ogni volta Nick dovesse dire cazzate, prenderla in giro e poi fregarsene, far finta di niente.
Ma davvero Nick se ne fregava?
Stava male quanto lei, se non di più.
Non poteva dirle che lo aveva fatto per allontanarsi da lei, per non farla stare male, ma non si rendeva conto che anche facendo così, ad Alexandra faceva male lo stesso.Da quella sera, Nick e Alexandra si allontanarono un'altra volta.
Passò un'altra settimana ed arrivò la sera in cui successe ciò che Alexandra sperava non succedesse mai.
Nick aveva organizzato un'altra festa, questa volta senza chiedere niente alle quattro ragazze.
Voleva divertirsi.
Quando era a casa sua, quasi ogni sera era così.
I suoi genitori erano benestanti, avevano una villa enorme e lui non aveva bisogno di lavorare ed approfittava di tutto questo.Quella sera Alexandra, Anita, Diana e Sam erano uscite insieme.
Erano andate a cenare in un ristorante in centro, Nick aveva inventato una scusa per non uscire con loro e dare inizio alla festa.
Si era lavato, vestito e pettinato bene, bello come sempre.Verso le 22:00 iniziarono ad arrivare i primi ragazzi carichi di energia e chissà cos'altro.
Dopo circa un'ora la casa era piena di gente che ballava, cantava e beveva. Chi si era buttato in piscina, chi era sul terrazzo e chi nei due giardini, quello posteriore e quello anteriore.
Nick era il re.
Tutte le ragazze lo cercavano.
Possibile che riuscisse a farsi riconoscere anche in un'altra città?Verso le 23:30 le quattro ragazze tornarono a casa.
Nessuno sa il nervoso che venne loro, vedendo ciò in cui Nick aveva trasformato la loro casa.
Alcolici ovunque, gente sconosciuta e la musica non poteva essere più alta.
Le quattro si divisero per cercare Nick tra tutta quella gente.
Volevano prenderlo a schiaffi, o almeno, Alexandra lo voleva.
Dopo un po proprio lei lo trovò, ma vedendo quella scena che le si presentò davanti agli occhi, capì che qualcuno lo aveva trovato prima di lei ed ora le persone da prendere a schiaffi erano due.Nick stava baciando Sam.
E quella maledetta canzone partì.
Le coincidenze esistono.
Proprio pochi secondi dopo che Alex li trovò nel giardino sul retro.
Quella stupida canzone che lui le aveva dedicato.
Voleva andare verso lo stereo, prenderlo a calci e buttarlo in piscina, ma le sue gambe non avevano intenzione di muoversi.
Era rimasta immobile sui suoi tacchi a fissare quei due.
Non sentiva più niente, ne la musica ne le risate.
Non piangeva, non voleva, non ci riusciva.
Ed eccolo che se ne accorse.
Nick la vide e si staccò da Sam.
-Alex...- sussurrò.
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Never Been In Love
RomanceUn ragazzo e una ragazza, separati da mille motivi. Due caratteri diversi, ma in un certo senso simili. Si conoscono da anni, ma le cose da imparare l'uno dell'altra, sono ancora molte. Devono imparare a conoscere se stessi prima di tutto. Si rinc...