Nine

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Passo le dita ancora una volta sulla mia copia, rovinata dalle troppe letture, di "Romeo e Giulietta", mentre fuori diluvia e gli unici rumori udibili nella stanza sono il ticchettio della pioggia sulle grandi vetrate dell'ospedale e il bip della macchina che conta i battiti cardiaci.

É sorprendente come due persone possano amarsi a tal punto da cedere la propria vita per l'altro, e mi chiedo cosa davvero si provi.

Alzo lo sguardo dalle pagine gialle puntandolo su mio padre, che sta dormendo tranquillamente.

Chiudo il libro tenendo il segno con un dito e guardo la semplice copertina, anch'essa abbastanza rovinata, di un colore tra il nero e il blu, con il titolo scritto in bianco.

Lo trovai nella soffitta di mia nonna quando avevo circa dieci anni, e da lì me ne innamorai perdutamente.

Piego l'angolo della pagina del libro per tenere il segno e mi alzo, ho bisogno davvero di un po' di aria fresca.

Percorro i reparti dell'ospedale fino alla caffetteria e, dietro ad essa, trovo una portafinestra che da su un'enorme balcone, quindi esco da essa e appoggio le mani sul marmo freddo mentre ammiro il temporale.

Mi sono sempre piaciuti i temporali, sono sia frastuono che poesia contemporaneamente, e io non ne sono spaventata, anzi, quando sono nella mia stanza a casa, la sera, e inizia a piovere, io mi stendo sul letto, spengo tutte le luci, e guardo le goccioline di pioggia cadere sul lucernario sopra alla mia testa e mescolarsi con le stelle.

É semplicemente magnifico.

"Hey Kat" sento chiamare qualcuno.

Mi volto e vedo che è Louis, così lo saluto con la mano.

"Cosa ci fai qua tutta sola ?" Mi chiede lui accostandosi al bancone e venendomi a fianco.

"Pensavo" gli rispondo con un alzata di spalle.

Lui mi sorride, poi stiamo semplicemente in silenzio per un po', ad ammirare questo improvviso acquazzone autunnale.

"Cosa ti porta qui ?" Mi domanda lui dopo un po' accendendosi una sigaretta.

"Cosa intendi dire ?" Gli rispondo con un'altra domanda.

"Insomma, gli ospedali non sono il posto migliore in cui stare, poi una bella ragazza come te non dovrebbe vedere tutto questo orrore" il fumo denso esce dalla sua bocca mentre parla e la punta della sigaretta accesa brilla.

"È per mio padre" dico io in un sussurro, non sapendo nemmeno se ha sentito.

"E tu ?" Gli chiedo io per cercare di sviare questo argomento.

Lui sorride, poi spegne la sigaretta e mi dice: "Vieni con me"

Io lo seguo dentro all'ospedale, fra i reparti, scossa da dei fremiti, quelli che provi di solito quando aspetti le sorprese.

Attraversiamo una porta tutta colorata, con degli adesivi a forma di animali, e tanti bambini vanno incontro a Louis, e lo abbracciano, o gli saltano addosso, e una bimba riccia gli tira anche i capelli.

Lui si gira verso di me, poi mi dice: "Ecco il mio motivo"

Sono meravigliata mentre resto a guardarli, i bambini lo amano, e lui ama loro, e sono tutti così felici.

Riesco a vedere la felicità dei bambini a ridere, mentre lui gioca con loro, li prende in braccio, fa il "bubu settete" a una piccola bimba.

Ad un certo punto mi sento abbracciare la gamba e guardo in basso.

"Ciao gatto" mi dice Olivia.

Io la prendo in braccio, e le tocco il pallido nasino.

"Ciao bellissima" le rispondo.

"Quel signore lá è tuo amico ?" Mi chiede lei indicando Louis, poi tornando a guardarmi con quei meravigliosi occhi.

"Sì, Louis è mio amico" le sorrido.

"Sai che anche mio fratello è grande come lui ?"

"Ah davvero ?" Le chiedo io.

"Sì, forse anche di più, così" mi dice lei aprendo le braccia il più possibile per misurare la grandezza di suo fratello.

"E questo tuo fratello è più grande di te ?" Le chiedo io solleticandole la pancia.

"Sì, é tanto tanto grande" mi risponde lei ridacchiando.

"E quanti anni ha ?" Lei mi guarda e alza le spalle, come volesse dire che non ne ha idea, poi si butta sul suo letto.

"Forse ha un po' più anni di te, quando lo vedrò glielo chiederò"

"Allora mi dici quando ti viene a trovare, così posso conoscere il tuo fratellone, okay ?"

"No" mi dice lei scuotendo la testa sorprendendomi, e muove l'indice della mano destra in  contemporanea alla testa in segno di negazione "lui abita lontano"

 "Solo io posso andare da lui, questo fine settimana"

"Ah, okay, allora salutamelo, va bene ?" le dico io sorridendo, poi ricomincio a farle il solletico sui fianchi, scoprendo il suo punto debole.

**

Louis se n'è andato dieci minuti fa, e io ho in braccio Olivia che si è addormentata, così la riporto nella sua stanza e la adagio sul letto, coprendola poi con le lenzuola bianche.

Esco dalla pediatria e ritorno nel reparto di mio padre e, quando entro dalla porta mi accorgo che sta ancora dormendo, così gli rimbocco le coperte e spengo la luce, per poi uscire in corridoio a finire di leggere per un'altra volta il mio libro.

Arrivata a pagina 344 però, vi trovò infilato all'interno un bigliettino, che poi decido di aprire.
Era da qualche anno che non rileggevo "Romeo e Giulietta", quindi non ci avrò fatto caso.

"A volte devi vedere le cose da una prospettiva diversa, non perché la prima cosa che vedi è sbagliata, ma perché è la seconda visuale che potrebbe essere più giusta per quello di cui hai davvero bisogno"

Lo rileggo un paio di volte, e non capisco cosa c'entri con il libro.

Riprendo la mia lettura fino a che non sento i miei occhi appesantirsi fino a chiudersi.

18 ottobre 2015

"Signorina, mi scusi ?"

Apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere, quando noto una infermiera in piedi davanti a me, con in mano una cartella medica.

"Sì ?" Le chiedo io stropicciandomi gli occhi.

"Non può dormire sulle sedie della sala d'attesa, può gentilmente spostarsi ?"

"Certamente" le dico seccata dal fatto che mi abbia svegliato alle 7:00 della domenica mattina.

Recupero le mie cose e torno in stanza da mio padre.

Lo saluto abbracciandolo quando vedo che sta facendo colazione, si è un po' ripreso per fortuna.

Apro il mio portatile per controllare le mail arrivate, o navigare in internet, ma da esso cade fuori uno dei miei post it lilla.

Lo apro e mi accorgo che é quello con l'indirizzo, quindi apro Google Maps per controllare dove si trova il posto.

Inserisco "435, Malmesbury, Wiltshire" nella barra delle ricerche.

Aspetto che la rotellina smetta di girare e quando lo fa leggo solamente due parole: indirizzo inesistente.

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