Twenty Two

48 4 4
                                    

Il suono di una pistola mi fece chiudere istintivamente gli occhi, e sperare con tutto il cuore che ci fosse uno sbaglio, che magari fosse il rumore di un auto, o di un tuono, segno che un temporale stesse arrivando. Aspettavo di cadere a terra, di chiudere gli occhi, e che l'oscurità mi accogliesse, che la pallottola mi attraversasse. Ma non colpì la mia testa, bensì la finestra del soggiorno, che si ruppe in un milione di pezzi, che si sparsero per tutto il pavimento impolverato.

"Cosa sta ..." il padre di Harry non poté nemmeno terminare la frase che finí disteso per terra, senza sensi, un rivolo di sangue gli sporcò i capelli grigi.

"Non sará mica morto vero?" La voce di una ragazza parlò da dietro il muro della cucina, camuffata da una sciarpa scura premuta sulla sua bocca.

Il mio cuore batteva a mille, la figura scura che l'aveva precedentemente colpito alzó lo sguardo ed i miei occhi incontrarono due zaffiri. Sapevo perfettamente a chi appartenevano. Mi avvicinai all'attentatore.

"Kat, non fare un altro passo," mi intimò quello che dalla voce dura presupposi fosse Hardin.

Riconobbi alcuni ciuffi biondi spuntare dal cappello nero ed abbracciai il ragazzo, stringendomi a lui.

"James" sussurrai mentre lui mi accolse tra le sue braccia.

"James, che cavolo ti salta in mente, potevi ucciderlo!" La voce di Helena si fece spazio nel buio soggiorno ed io le sorrisi, guardandola muoversi impacciata per non pestare i vetri.

"Sarebbe stato molto meglio." Il timbro roco di Hardin echeggiò rimbombando sulle pareti polverose, ed io non potei fare a meno di tremare e guardare in basso, verso l'uomo disteso per terra.

"Come avete fatto a ..." James mi impedì di continuare la frase.

"Tua madre. Quando ha visto che non tornavi più a casa ha chiamato Helena, che ha chiamato me e siamo venuti a cercarti. Poi abbiamo sentito urlare nella casa a fianco e ho preso la pistola che il padre di Helena tiene nel cassetto del comodino, che era stupidamente aperto." Spiegò calcando sulla parola stupidamente.

"Ehi! A lui è permesso, ha il porto d'armi." Contestò lei facendo alzare gli occhi al cielo a me e al biondo.

Sospirai, voltandomi poi verso Hardin.

Finalmente, come risvegliandomi da uno stato di trance, mi decisi a buttarmi tra le sue sicure braccia, singhiozzando leggermente con gli occhi velati di lacrime.

"Cosa voleva quell'uomo? Perché vi minacciava con una pistola?" Chiese Helena guardando me ed Hardin. Entrambi troppo scioccati per parlare o fare qualsiasi altra cosa restammo in silenzio per alcuni attimi che diventarono eternità.

"Voleva uccidermi," sussurrai, e suonò più come una domanda al ragazzo al mio fianco che una risposta ad Helena.

"L'avrebbe fatto" disse con voce tremante lui. James spalancò gli occhi e con la coda dell'occhio vidi che buttò uno sguardo ad Helena. Il mio labbro inferiore iniziò a tremare.

"Dobbiamo andarcene subito," disse duro Hardin dopo aver tolto di mano la pistola a suo padre ed aver acceso la Porsche nera con il telecomando.

"Non se ne parla noi dobbiamo chiamare la polizia subito," disse Helena stridula, facendo voltare James verso di lei con sguardo terrorizzato. Lei non sapeva che conseguenze avrebbe avuto la chiamata.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

BipolarismDove le storie prendono vita. Scoprilo ora