Eighteen

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Apro gli occhi sentendo una mano che mi tocca la nuca, e ho bisogno di collegare la mente prima di capire che mi sono addormentata con la testa appoggiata sul letto di mio padre, dopo essere stata in piedi quasi tutta la notte.

"Tutto bene Kat ?" Sussurra mio padre privo di forze, mentre con la mano chiara mi scosta una ciocca di capelli dal viso.

"Dovrei chiederlo io a te, papá"

Lui sospira, poi mi accenna un sorriso per tranquillizzarmi.

Non mi sono mai piaciuti gli ospedali.
Quando era bambina ne avevo paura, ma ora, ora sono il mio terrore più grande.

Da settimane, oramai, faccio dentro e fuori da questo ospedale, non ho visto Harry, nè Helena, né Rosie, nè mia madre.

Sembra che il mondo si sia fermato, e che l'unica cosa che io possa fare sia rimanere qua immobile.

Esco dalla stanza, avviandomi verso la macchinetta del caffè, mentre mi strofino sotto gli occhi per togliere i residui di mascara.

Seleziono il caffè che desidero, inserisco i soldi, e aspetto che la macchinetta faccia il suo lavoro.

"Espresso. Giornata dura, eh ?"

Mio volto, e scorgo un Louis sorridente con in braccio Olivia, che mi saluta con la mano, e si allunga per farsi prendere in braccio.

"Giá" dico io sospirando mentre Olivia gioca con una mia ciocca di capelli.

"Va tutto bene Kat ?"

Scuoto la testa, mentre cerco di ricacciare le lacrime negli occhi, non volendo che escano.

"Vai a farti un giro, prendi un po' d'aria, guardo io tuo padre, tanto sono di turno tutto il giorno"

"Grazie" dico in un sussurro, avvicinandomi per abbracciarlo.

Pizzico il naso di Olivia scherzosamente, per poi metterla a terra e salutarla, mentre lei ride.

La sua pelle é bianca come il latte, troppo bianca, mente i lunghi capelli biondi, piano piano perdono il loro colore.

Sospiro pesantemente, per poi voltarmi ed uscite dall'ospedale, e i troppi pensieri mi riempiono la mente.

Cerco le chiavi dell'auto nella borsa, mentre tento di scendere le scale del parcheggio, cercando di non far cadere a terra il contenuto della mia borsa.

Alzò lo sguardo, e lo vedo lì, che sorride, appoggiato alla mia auto.

Gli sorrido anche io mentre mi avvicino, e clicco sul pulsante dell'auto per aprirla.

"Cosa ci fai qua te ?"

Sorrisetto malizioso, ricci scomposti, occhi verde scuro, un Hardin felice è piazzato proprio davanti a me.

"Avevo voglia di fare un giro, e sapevo di trovarti qua. Era da quasi due settimane che non ci vedevamo"

Io gli sorrido mentre monto in auto.

"Assolutamente no, Katalina, non se ne parla"

Io lo guardo aggrottando le sopracciglia, mente lui ridendo monta al posto del guidatore, sorpassandomi.

"Non ti farò guidare la mia auto, se è questo che vuoi. E non chiamarmi Katalina" dico incrociando le braccia al petto, mordendomi l'interno della guancia.

"Beh Katalina, hai due possibilità" dice sorridendomi.

"Sentiamole" lo incitò alzando un sopracciglio.

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