Roberta's POV
Per mia fortuna arrivo a scuola in perfetto orario, durante il tragitto ho corso molto e travolto qualche persona, ma l'importante è che io sia qui. Mi guardo un po' in torno per capire se ogni cosa è in regola ma ad attirare la mia attenzione è il muretto dove sono solita appoggiarmi: è pieno di ragazzi e ragazze che osservano qualcosa o qualcuno.
Guardo meglio quel gruppo per capire cosa succede ma noto solo cappucci di felpe colorate e due chiome bionde particolari.
Provo a studiarli attentamente per capire bene cosa sta attirando tutte quelle persone ma proprio quella calca di studenti non mi permette di vedere a pieno quei quattro o cinque soggetti che stanno creando tutto questo caos: tutto questo deve finire al più presto.
Provo ad avvicinarmi a quel mare di corpi in fermento ma il richiamo delle mia amiche mi ferma e mi fa voltare verso l'ingresso.
«Roberta! Era ora che tornassi diavoletta, sei mancata una settimana ed ecco cosa ti aspetta ora come rappresentate del consiglio studentesco» mi dice Isenya, una mia compagna di classe. La guardo meglio per chiedere spiegazione ma non sembra intenzionata a parlare. Anzi, mi indica Davide che prova ad entrare nella mischia per avvicinarsi al muretto e mi fa cenno di andare verso di lui. Sbuffo consapevole che dovrò risolvere tutto quel trambusto e chiedere spiegazione all'unico maschio della mia classe.
«Ehi, tutti voi! Disperdetevi immediatamente e andate ognuno verso l'ingresso della scuola, cinque minuti e suona la campanella di inizio lezione. Forza, forza! In Italia ci sta un programma condotto da un tipo simpatico, e lui dice "Non cincischiate". Quindi, non cincischiate qui!» urlo per farmi sentire dalla massa di cafoni che continua a spingere per guardare quello che c'è vicino al muretto.
Tra vari sbuffi ogni allievo della scuola si disperde e alla fine noto il motivo di tanto scompiglio: un gruppo di ragazzi dalla bellezza particolare, ma a richiamare per un momento la mia attenzione sono le due chiome bionde che prima mi avevano attratta. Li osservo attentamente, guardo la loro faccia ricoperta da una leggera barbetta bionda, i loro occhi verdi e i loro corpi muscolosi fasciati dagli abiti, sono due gemelli, l'ho capito dalla loro somiglianza e stranamente mi sembrano familiari, come se li avessi già visti da qualche parte. Potrebbero essere i miei fratelli ma è quasi impossibile, loro sono in Canada e non sono per niente come questi due adoni che ho di fronte: loro sono più mingherlini e più sbarbatelli.
«Rappresentante, ottimo lavoro come sempre» si congratula con me Davide e mi dà alcuni colpetti sulle spalle come se fossi uno dei suoi soliti amici cafoni, così lo riprendo dandogli un colpetto sulla mano. Lui mi guarda quasi ferito dal mio gesto e inizia a fare facce teatrali mentre io sbuffo sonoramente: nonostante il suo metro e ottantacinque e la sua figura leggermente palestrata, ha il comportamento di un bambino.
«Davide, era solo un colpetto. Ora spiegami cosa mi sono persa, dai» dico prendendo una sigaretta: dolce nicotina che entra dentro i polmoni e che mi rilassa. Cerco l'accendino per accenderla mentre aspetto una risposta ma una mano lesta mi toglie la mia piccola amica dalle labbra.
«Ehi dolcezza, non si fuma qua. Inoltre, a quando il nostro prossimo appuntamento?» mi domanda il vice rappresentante: il mio caro amico Steve. Abbiamo la stessa età ed è un ragazzo molto giocoso, con lui mi trovo bene e riesco a scherzare su ogni cosa, anche su questi appuntamenti mai dati. Posso affermare che è un ragazzo molto alla mano, sa farci con gli altri alunni e in particolar modo con le matricole, ed è anche molto bello considerando che è un bestione alto quasi due metri con i muscoli ben piazzati e degli occhi color pece che entrano in contrasto con i suoi capelli biondi schiariti dai continui colpi di sole che si fa. Nasconde, però, anche un lato abbastanza pessimo: se deve vendicarsi per qualcosa, sa andarci giù molto pesante. Per mia fortuna non mi sono mai scontrata con lui.
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BAD GIRLS vs BAD BOYS: una classe di ragazze pericolose
RomanceSe hai un milione di dollari e non vivi nella gratitudine sei una persona davvero povera. Se hai davvero poco ma sei grato di ciò che hai, sei realmente ricco. (Anthony Robbins) Roberta Dark è una semplice ragazza di 18 anni e fa parte di una delle...