CAPITOLO 27

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Eric's POV

Guardo mia sorella completamente pallida, il suo petto non si alza e si abbassa più, è come se stesse smettendo di respirare a poco a poco, è chiaramente una di quelle crisi forti che a volte possono spuntarle. 
Lascia andare il telefono e lo prendo al volo rispondendo al posto suo: cosa avrà detto quella stupida della sorella di Desmon per rovinare la mia così?

-Edward, Anna, Giulia, cercate di farla respirare: credo sia un attacco di panico più forte di quelli che ha avuto fino ad ora, non ne sono sicuro. Charlotte che cazzo hai detto a mia sorella?- domando alla ragazza dall'altro lato del telefono mentre guardo le tre persone davanti a me cercare di aiutare quel piccolo scricciolo indifeso che ora si è rannicchiata su sé stessa dondolando come una disperata.

"Cosa dovevo dirgli se non la verità? Mio fratello ha avuto un cazzo di incidente per pensare a lei mentre guidava. Quando i medici lo hanno visto era privo di coscienza, pieno di ferite, e gli occhi bagnati di lacrime, segno che stava piangendo al volante: chissà cosa gli sarà successo per mano di tua sorella" dice furibonda dall'altro lato del telefono.

-Non potevi dirglielo in modo più pacato? Era già scossa di prima per altri problemi che ti vorrei spiegare in presenza. Edward cazzo, calmala subito o rischia grosso!- urlo verso mio fratello vedendo che mia sorella annaspare in cerca di aria.
Non riesco a percepire la risposta di Charlotte perché mi concentro anch'io su mia sorella, fin quando non mi sento sottrare il telefono dall'orecchio e vedo Roberta che in qualche modo cerca di parlare.

-Ospedale, quale? Dimmi...quale? Ti prego- dice mia sorella facendo uno sforzo enorme per parlare: non volevo vederla così per colpa di questo piano di merda che abbiamo avuto io e mio fratello. La volevo felice. Volevo rivedere la bambina paffuta che rideva per una mia semplice caduta, volevo vedere di nuovo i suoi occhi brillare. 
Perché siamo riusciti solo a romperla di più?
Cosa è andato storto?

-Te lo prometto. Scomparirò in serata- dice mia sorella alzandosi tremante e con la voce più roca del solito. 

Chiude il telefono e con passi incerti si dirige verso la sua cabina armadio. 
Ci resta chiusa la bellezza di un'ora e ci esce poco dopo con una valigia enorme, un felpone rosso e un pantalone della tuta nera. 

-L'ospedale è quello dove è stata ricoverata Irina, voglio andare lì, vederlo e poi voglio essere portata in aeroporto, papà già sta preparando tutto per il mio viaggio e ho avvisato chi di dovere- dice senza guardarci in faccia: ha gli occhi più arrossati del solito e sono tremendamente gonfi.

-Roberta, non si risolverà niente scappando- dice Giulia ma non riceve risposta. 

-Andiamo, guido io- dice Edward facendo un segno di negazione con la testa quando vede mia sorella uscire con in mano la valigia silenziosa.
Prendiamo due macchina, in una ci sale mio fratello con Roberta, nell'altra ci saliamo io e le ragazze: se la mia ultima speranza fratello. 
Roberta è sempre stata attaccata a lui, se neanche lui riesce a farla parlare e a farla rimanere, non abbiamo più tante possibilità, anzi, non abbiamo più niente: solo un guscio completamente vuoto.

Arrivati in ospedale vediamo scendere completamente un'altra Roberta: completamente apatica, spenta, priva di ogni emozione. 
Mi affianco a mio fratello ma lui sembra più scioccato di me: mi basta guardarlo per capire che ha fallito, che il nostro piano si è ritorto contro di noi e ora abbiamo perso per sempre quella ragazza solare che era mia sorella.
In ospedale ci facciamo guidare da un'infermiera: settimo piano stanza 312.

Proprio vicino alla stanza vediamo Charlotte, Carlos e i genitori di Desmon che sono l'esatta rappresentazione di mia sorella: tutti preoccupati per il ragazza che ognuno di loro ama a modo proprio.

BAD GIRLS vs BAD BOYS: una classe di ragazze pericoloseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora