CAPITOLO 6

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Piccolissimo spazio autrice.
Scusate per il ritardo dei capitoli ma praticamente più che correggerli li sto riscrivendo dall'inizio cambiando alcuni punti di vista e alcune scene per farli sembrare più comprensibili.
Inoltre vado molto lentamente perché l'accademia di moda mi tiene occupata otto ore al giorno e tra compiti e studio, mi occupo della storia solo quando ho quei momenti liberi.
Ma non vi preoccupate perché piano piano avrete tutti i capitoli.
Intanto vi lascio a questo.


Desmon's POV

Guardo l'enorme cancello della villa dei Dark e non posso fare a meno di domandarmi quando guadagnano effettivamente questa famiglia: ogni cosa presente in questa villa trasuda ricchezza a non finire.

Anche mio cugino Carlos, comodamente appoggiato sulla mia spalla, non fa altro che commentare le possibilità economiche che hanno i signori Dark insieme a mia sorella e ad Amalia.

«Ah, eccovi qua! Macavate solo voi quattro» dice Isenya accompagnata da tutto il resto della classe e dai fratello di Roberta al seguito. Mi guardo intorno per capire se ci son o un po' tutti ma noto con stranezza che tra tutti manca Sophie: forse è dentro casa ad aspettarci.

Quando il cancello si apre mi ritrovo i due gemelli Dark sopra di me e ci ritroviamo tutti e tre per terra: sono schiacciato da due bisonti.

«Se cerchi mia sorella è ancora nel mondo dei sogni. Se cerchi Sophie, lei non è stata invitata: da come si è capito non scorre buon sangue tra le due ragazze» dice Eric alzandosi per primo e pestandomi la mano destra con il suo piede: che male!
Faccio una leggera smorfia e mi accomodo dentro la villa suntuosa seguendo i gemelli senza proferire una parole: penso che da un lato sia sbagliato non invitare Sophie, ok che non è in buoni rapporti con Roberta, ma qui ci sta tutta la classe tranne lei.

Non dico niente e faccio come fanno gli altri, ovvero saliamo le scale della villa come degli elefanti imbizzarriti e ci gettiamo a capofitto verso la stanza di Roberta spalancando la porta. Mi guardo intorno e vedo una camera semplice, non ha niente di complicato: dei muri bianchi con una parete piena di ghirigori neri, un letto semplice ad una piazza e mezza, una scrivania scura, uno specchio appeso alla parete, una porta che mostra una cabina armadio e una che presumo sia quella del bagno in camera e per finire la porta-finestra che dà sul balcone. Mi aspettavo qualcosa di diverso da lei, una stanza più decorata, non così spoglia e monotona: lei non sembra così basic, queste quattro mura non la definiscono per niente.

Mi guardo intorno per cercarla e la vedo comodamente addormentata sul suo letto, ha solo una felpa rossa che le copre a malapena il fondoschiena fasciato da una brasiliana di pizzo nero e il lenzuolo di seta rossa aggrovigliato fra le sue gambe. La guardo attentamente e mi colpisce in particolar modo la bava che le esce dall'angolo della bocca: rido leggermente perché anche quel particolare la rende incredibilmente affascinante. Vengo da Miami ed ero abituato ad avere una ragazza che indossava solo camice da notte con pizzi e merletti per dormire, sempre composta e perfetta, mentre qui mi vedo l'opposto. Davanti ai miei occhi ho una ragazza proprio grezza, indossa il pizzo ma non ha la camicia da notte abbinata. Quel pezzo di stoffa così sensuale è abbinato solo ad una misera felpa di tre o quattro taglie più grande. Inoltre è tutta scomposta sul letto: una gambe piegata sopra il cuscino che sta abbracciando con il braccio sinistro mentre il braccio destro è poggiato sulla spalliera del letto, la leggera bavetta rende tutto molto più esilarante.

«Roberta sveglia! Dio, che schifo, sbavi nel sonno anche a diciassette anni e passa» urla Eric andandole vicino e per risposta riceve un pugno in faccia e cade per terra.

BAD GIRLS vs BAD BOYS: una classe di ragazze pericoloseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora