12-Robin Hale

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Le era successo un'altra volta.
Dopo lo schiaffo, Dylan in qualche modo le aveva dato di nuovo la colpa di tutto. Dopo che le aveva spiegato la sua situazione cinque anni prima.
Come poteva essere di nuovo colpa sua? Si sentiva impotente, non capita.
Voleva solo che la ascoltassero, ma evidentemente a nessuno importava niente. Come poteva essere stata così stupida?
Quella mattina, quando si era alzata, si era sentita vuota. Le sembrava un'altro mondo. Lei aveva paura. Paura che potesse alzare le mani di nuovo, e sta volta non solo uno schiaffo.
Che cosa avrebbe fatto allora?
Scese le scale lentamente, quando sentì due voci: una di Dylan.. E l'altra? Poi non sentì più niente.. Pensò di essersela sognata.
"Ciao amore" disse il ragazzo, sfiorandole il braccio.
Lei, al suo tocco, si spostò leggermente.
"Sta sera partirò per l'Africa, e starò due giorni"
Detto questo aprì la porta.
Entrò un'uomo. E parlò.
Come aveva fatto a non riconoscerlo?
"Papà" disse Dylan.
Ma certo. Lo stesso sorriso, lo stesso luccichio sadico che aveva visto la sera prima negli occhi del ragazzo.. Dylan era il figlio dell'uomo che aveva ucciso sua sorella!
"Jade cara" disse il ragazzo schiarendosi la voce, indicando con un gesto teatrale l'uomo " questo è mio padre: Robin Hale"
Jade arretrò, tenendosi la vestaglia.
"Divertitevi" disse Dylan con un sorriso di scherno rivolto alla ragazza, prendendo la valigia e chiudendo la porta.

"Sai cos'è la droga da stupro?" chiese Robin, prendendo un bicchiere e riempiendolo d'acqua
"Lasciami stare" controbatté la ragazza.
"Incolore, insapore, inodore. Effetto immediato e divertimento assicurato" disse con un ghigno, versando la sostanza nel bicchiere.
"Come hai fatto ad uscire?" chiese Jade, che di era seduta sulla sedia più lontana. Stava cercando una maniera per stordirlo, ma niente, non riusciva a pensare.
L'uomo era girato di schiena, e per risponderle si girò nuovamente, guardandola in faccia. Stava ancora diluendo la sostanza.
"Sai, le guardie.. Sono molto affabili se pagate bene" disse con un ghigno "Poi Dylan ieri sera mi ha chiamato, mi ha detto che hai scritto a quel tuo vecchio amico.. Beck. Mi ha detto che mi sarei potuto divertire con te, visto che un po' di tempo fa' quel guastafeste ci ha interrotti. E adesso, bevi."
L'uomo portò violentemente il bicchiere alla bocca della giovane, che fu costretta a bere.

Si svegliò nel suo letto. Aveva un forte mal di pancia.
Guardò il letto: una macchia rossa di espandeva per doversi centimetri sotto di lei.
Si ricordava ogni schifosissima sensazione: la sua foga, la sua irruenza, il suo poco tatto.
Aveva diversi lividi alla base del collo, sulle braccia e sulla pancia.
"Merda" sussurrò.
La rimpatriata sarebbe stata quella sera: si sarebbe dovuta impegnare per coprire tutti quei lividi.

Quando entrarono nella casa, Robbie e Cat rimasero stupiti: la loro amica aveva fatto davvero carriera! Il grande ingresso, le scale imponenti, le pareti decorate con quadri antichi.
Cat, sempre allegra, indossava un vestito rosa carne e ai piedi portava delle ballerine dello stesso colore. I capelli lisci, sciolti sulle spalle, le stavano d'incanto.
Robbie invece portava una camicia azzurra e dei jeans neri. Le scarpe da ginnastica, anch'esse nere, erano dello stesso colore dei pantaloni.
"Jadeyyyy" si mise ad urlare la rossa "siamo arrivaaaatiii"
Appena finì di parlare, vide scendere la ragazza dalle scale.
Aveva un pantalone a zampa di elefante nero, è una camicia larga (sempre nera) leggermente sbottonata sul davanti.
"Ehi, sfigato" disse in tono scherzoso Jade, alludendo a Robbie.
"C-ciao Jade" disse l'altro, arrossendo leggermente.
Cat gli tirò una gomitata nel fianco: da quando si erano messi insieme qualche mese prima, dopo molte indecisioni da parte di Cat, quest'ultima era diventata gelosissima, quasi peggio di Jade quando stava con Beck.
"Ehi Cat!" disse poi la mora, facendo finta di non aver notato niente.
"Jadyyy" urlò l'amica, andandola ad abbracciare.
La mora, avendo ancora i lividi che le facevano male, fece una smorfia di dolore.
"Dove sono gli altri?" chiese Robbie
"Sono di là in cucina" disse Jade, indicando con la mano la porta della stanza.
I due ragazzi allora si avviarono dagli altri.
Quando entrarono, si stupirono della presenza di Tori e dell'assenza di Beck.
Andrè stava raccontando a quest'ultima un'episodio divertente dell'ultimo tour, e lei stava ridendo come una pazza. Quando entrò Jade, Tori si alzò e andò dalla ragazza.
"Volevo ringraziarti pet l'invito" disse "so che ho fatto una cosa terribile, mettendomi con Beck quando lui stava già con te. Ma vedi.. É nata una bambina e l'abbiamo chiamata.."
Tori non fece in tempo a finire la frase che suonò il campanello.
"Senti Tori, finiamo dopo" disse, cercando di nascondere tutte le emozioni che in quel momento provava.
Aprì la porta, e lo vide di nuovo dopo tutto quel tempo.
Era girato di spalle, e stava parlando con una bambina,probabilmente sua figlia.
"Jade adesso fai la brava che.." stava dicendo, ma venne interrotto dal tocco leggero della bambina che lo invitava a girarsi.
Incontrò di nuovo i suoi occhi color ghiaccio. Era davvero bella.
In quel momento le si leggeva confusione: come mai aveva chiamato sua figlia come lei?







Eccoci al capitolo 12!

Beck e Jade dopo 5 anni si sono rincontrati, contenti?🌸

Commentate in tanti!!💗

Alla prossima

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