14-Quello che voglio

864 48 25
                                    

Sembrò un po' troppo surreale quello che successe.
Lui, lei, il "ti amo".
Da che aveva memoria, non si ricordava una sola volta in cui Jade avesse detto ti amo.
Diceva anche io o io di più ma mai quelle due parole.
Non era quello che voleva lui, d'altronde? Aveva sognato per 5 anni che lei tornasse, ma lui ora aveva chiesto a Tori di sposarlo.
Sapeva che purtroppo quelle due parole così importanti non potevano cambiare la situazione.

"Un'aspirina, un bicchiere d'acqua e che nessuno mi parli" disse Jade la mattina dopo, scendendo le scale con un paio d'occhiali da sole che le coprivano quasi interamente la faccia.
"Jade, io e Rob abbiamo il volo tra un'ora, mi dispiace.." disse Andrè, raggiungendola.
"Posso prep.." iniziò Cat.
"Piccola Rossa, hai il volo con noi!" disse Andrè con tono spazientito.
"Oh, non importa allora. Ciao Jadeyyy" disse abbracciandola.
"Non. Urlare." sussurrò lei.
"Ciao Jade" dissero Robbie e Andrè abbracciandola in un abbraccio goffo a tre.
"Sisi ciao.." cercò di liberarsi dall'appiccicoso abbraccio.
"C'è qualcuno che mi fa un'aspirina?" urlò, appena i tre se ne furono andati
"Io" disse Beck scendendo dallo scalone con fare disinvolto.
"È la tua famiglia?" chiese in tono tagliente, scandendo l'ultima parola.
"Oh, hanno preso l'aereo ieri" disse Beck "Jade ha un saggio di danza oggi"
"Fantastico.. Soprattutto molto interessante" disse in modo sgarbato, mentre apriva la porta della cucina.
"Allora.. La vuoi l'aspirina?" chiese Beck entrando, bloccando la porta che gli stava per finire in faccia.
"Mh" mugugnò Jade, sedendosi sulla sedia e iniziando a prendere il cellulare.
Controllò i mille social, le fan impazzite avevano saputo che lei aveva incontrato Beck e speravano in un ritorno di fiamma.
Poi sentì il telefono squillare:

Dylan: Ho avuto un contrattempo, torno dopodomani.

Jade lesse il messaggio, e tirò un sospiro di sollievo.
"Tieni" disse Beck avvicinandosi con il bicchiere.
"Ora ti puoi togliere gli occhiali" continuò, accarezzandole una mano, che lei spostò prontamente.
Quando finì di bere, Beck era ancora lì che la fissava.
Da dietro gli occhiali scuri poteva vedere i suoi occhi color cioccolato che la scrutavano per capire che cosa non funzionava.
Quanto aveva amato quegli occhi, che l'avevano sempre capita, che l'avevano sempre vista per com'era veramente.
"Togli gli occhiali Jade"
La ragazza fece come il canadese le aveva suggerito: gli occhi rossi sull'orlo di un nuovo pianto, le occhiaie pesanti, le guance pallide.
Beck le accarezzò una guancia, lei chiuse gli occhi: assaporò quel momento, il suo profumo, la sua delicatezza.
"Non ti meriti tutto questo" sussurrò Beck.
"L'hai provocato tu."
Beck si alzò dalla sedia, e si diresse verso la cucina, dando le spalle alla ragazza.
"Hai ragione Jade. Non sai quante volte mi sono svegliato in piena notte pensando a quello che eravamo. E non sai quanto vorrei tornare indietro"
"La colpa è mia" disse d'un tratto Jade, sorprendendosi da sola "se fossi stata più presente.. "
"Era il tuo lavoro"
"Eri più importante tu" disse alzandosi anche lei "lo sei sempre stato"
Beck finalmente si girò e la guardò negli occhi.
Gli occhi color ghiaccio. Quei suoi splendidi occhi color ghiaccio.
"I-io per oggi ti ho detto troppo" disse la mora, spingendo la porta per andarsene.
Prontamente il ragazzo però la prese per il polso e fece aderire il suo corpo contro il muro.
"Jade" disse a pochi centimetri dal suo viso "so che abbiamo tutte e due delle responsabilità ora. Ma ti prego, ti supplico, concedimi di stare ancora con te come tanto tempo fa. Io non riesco a starti lontano, non riesco a non pensarti, io.. " disse, prima di essere interrotto da un paio di labbra che si posarono delicatamente sulle sue.
Quel bacio, sempre più intenso, si era bagnato delle lacrime dei due ragazzi.
Quanto avevano aspettato per quello, quante notti insonni.
Quante scelte sbagliate, quanti passi falsi, quanti ricordi che ritornavano in mente senza preavviso.
Le labbra si sfioravano, le lingue si intrecciavano, come se stessero danzando su una melodia sconosciuta al mondo.
Beck però non si accontentò di mordere solo le labbra della ragazza, scese più in basso, verso il collo.
Non fu contento finché non vide una macchia violacea formarsi, e baciò pure quella.
Si sedettero sul divano una sopra l'altro continuando quel bacio infinito.
Quando il ragazzo provò ad andare oltre, Jade lo fermò.
"Perché non vuoi piccola?" le chiese, baciandole le spalle.
"So cosa voglia dire essere traditi. Per quanto non possa sopportare Tori, non  farò mai una cosa così"
Beck rimase impietrito.
Sentì Jade singhiozzare nuovamente, così la fece coricare vicino a lui.
Aveva finalmente capito che cosa aveva perso.






Non sono morta😂

Non pensavo di riuscire ad aggiornare oggi, ma avendo un po' di tempo libero...😁

Spero che il capitolo vi piaccia, per ora sono insieme💕

Mi raccomando, commentate in tanti, e se vi piace mettete una stella🌸

A presto💗

Lost || Victorious Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora