16-Sei davvero bellissima

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I ricordi erano dolci pensieri che volavano nella sua testa, ora che era lì, distesa su quel letto anonimo, attaccata a macchinari che emettevano luci strane, erano nella sua testa più vivi che mai, la accompagnavano in quel viaggio in bilico tra la vita e la morte.
Immobile, candida, con gli occhi chiusi.
Nella stanza buia, l'unica luce proveniva era dai macchinari rumorosi che disturbavano la sua intimità.
Si era fidata una volta di troppo, è quella fiducia l'aveva portata su un letto d'ospedale.
Mai e poi mai aveva pensato di finire così la sua vita, per mano di un'uomo che amava.
Fuori dalla stanza gli amici che piangevano per lei, Cat con la sua giraffa, Robbie con Rex, Sam con le polpette e Andrè con la sua tastiera.
Ognuno aveva portato una specie di valvola di sfogo, qualcosa che potesse distrarlo dalla terribile realtà comune.
Non c'erano tutti, mancava un'amico, forse il più importante.
Dov'era lui?
•••
"Come la strada è sbarrata?" gridò Beck, irritato, sbattendo una mano sul volante.
"Mi spiace signore, ma ci sono dei lavori in corso" disse il poliziotto.
"Mi potrebbe allora dire dove posso passare per andare all'aeroporto?"
"Se va in retromarcia, potrà notare una strada sterrata. La segua, e da lì potrà imboccare l'autostrada"
"Mh. Grazie"
Il ragazzo seguì le indicazioni del giovane, e si ritrovò in questa strada.
L'erba e i fiori emanavano un profumo intenso, dolce.
Beck decise di abbassare il finestrino: in quel momento, gli serviva davvero quella poca aria buona che stava respirando.
•••

Il sole filtrava pigro attraverso le persiane della camera.
Jade aprì gli occhi lentamente: la sua mano era ancora sul petto di Beck, che dormiva ancora profondamente.
Quello era l'ultimo giorno per lei a Los Angeles, la sera sarebbe partita per New York.
Sorrise guardando le coperte: aveva finalmente obbligato il suo ragazzo a togliere quel giallo canarino che lo aveva accompagnato per tutti gli anni di liceo.
Aveva i capelli ancora scompigliati  tra le dita del ragazzo.
Le gambe erano ancora intrecciate, come si erano addormentati la notte scorsa.
Disegnò con  il pollice tanti cerchi concentrici sul suo petto nudo: la notte prima era stata davvero speciale. Aveva provato emozioni uniche, inspiegabili, magiche.
Aveva anche detto il suo primo "ti amo".
Sembra strano, ma non era ancora riuscito a dirlo.
Quelle parole che le pesavano tanto, che aveva stretto in bocca, erano uscite finalmente.
Si alzò leggermente, per arrivare alle labbra del canadese e sfiorarle leggermente .
"Buongiorno" disse lui, aprendo gli occhi e sorridendo.
"Ciao"sorrise Jade.
"Sei davvero bellissima.."

Cat entrò nella stanza con il suo inseparabile peluche, stretto stretto a lei.
Era riuscita a convincere il medico che curava l'amica, e piano piano, non facendo rumore, aveva aperto la porta.
In punta di piedi si era avvicinata al letto della ragazza.
Si stupì molto quando vide un debolissimo sorriso comparirle in volto, e, piano piano, com'era entrata se ne andò, per poi correre una volta fuori dalla stanza ridendo, per andare a dare la gioiosa notizia al medico e agli amici.
•••
In autostrada la coda era immensa.
Non si capiva se effettivamente avesse un inizio.
Beck era sempre più frustato, e continuava a mandare messaggi ad Andrè.
 
Beck: Come sta? Novità?

Andrè: No amico, non si è ancora svegliata, mi spiace.

Sbattè il telefono sul sedile del passeggero, irritato.
Se solo non avesse fatto quello che aveva fatto, ora Jade non si troverebbe lì.
Il telefono squillò una nuova volta è il ragazzo accettò la chiamata.
"Pronto"disse
"Beck.."
"Tori.. Ancora tu?"
"Beck mi manchi.. E manchi a Jade"
"Tori non capisci, non sai quanto mi costeranno queste parole: io non sono il padre di Jade, non lo sono mai stato, mi hai sempre e solo riempito di cazzate."
Detto questo buttò giù la chiamata. Un'altro capitolo della sua vita si era dolorosamente chiuso per sempre.
•••

La campanella suonò la fine della seconda ora, e Jade con aria annoiata si alzò dalla sedia prendendo la sua borsa nero pece.
Sentiva Beck molto distante, e non  ne capiva il motivo..
Andò al suo armadietto, quando lo vide chiacchierare con un'altra ragazza: slanciata, abbronzata, con i capelli biondi mossi  morbidi sulle spalle.
Lì per lì fece finta di niente, ma vide che il suo ragazzo si era avvicinato sempre di  più a quella sconosciuta, e le mostrava sempre più attenzioni ..
Che cosa c'era di sbagliato in lei? Che cosa aveva questa che lei non aveva? Perché non le aveva parlato prima, al posto di buttarsi a capofitto nelle braccia di un'altra?
Con queste parole nella testa, e con un vuoto immenso nel cuore, la ragazza uscì dalla scuola, per cercare di fare un quadro della sua vita, che ormai stava andando a pezzi.

Il dottor Ross, allarmato, corse verso la camera della paziente più recente, la famosa attrice Jade West.
Aveva un brutto presentimento, e il suo sesto senso di aveva azzeccato ancora una volta.
Entrò nella stanza sbattendo la porta, trovando un ragazzo con uno strano pupazzo che guardava i macchinari in modo preoccupato.
"Che sta succedendo dottore?" chiese Robbie.
"Ragazzo, noi non possiamo fare niente" disse il medico, togliendosi gli occhiali e sedendosi su una sedia, stanco "la ragazza in questo momento sta decidendo se vivere o morire"











Tan tan taaaaaaaaan!

E se vi dicessi che il prossimo capitolo è il capitolo finale?

Jade cosa farà?
Vivrà o morirà?

Lo scoprirete presto💗

Baci💕💕

Lost || Victorious Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora