Capitolo 7

285 20 0
                                    

All'uscita da scuola, Arianna e Chronos salutarono Jimmy, poi s'incamminarono.

«Come va a scuola? Jimmy mi ha detto che hai un compagno norvegese.» le chiese il fratello.

Arianna annuì. «Si chiama Njord. Purtroppo non stanno succedendo cose carine in questi giorni.» rispose. Poi gli raccontò la faccenda.

«Sei stata davvero brava a difenderlo.» commentò lui alla fine.

«Gli altri mi hanno aiutato. E Doug mi sta davvero dando sui nervi in questi giorni. Ora mi minaccia pure!»

Chronos ridacchiò. «Non credo che Jimmy gliela farebbe passare liscia se quello lì osasse anche solo sfiorarti. E nemmeno io lo farei.»

«Grazie.» ringraziò Arianna, ridendo a sua volta.

Qualche minuto dopo, giunsero a destinazione. Il palazzo aveva sette piani ed era di colore giallo pastello.

Chronos aprì la porta d'ingresso, poi si diresse verso l'ascensore, facendo segno ad Arianna di seguirlo.

Salirono fino al quarto piano. Uscirono in un corridoio, con il pavimento di piastrelle bianche. C'erano tre porte. Quella dell'appartamento di Chronos era accanto all'ascensore.

Appena furono dentro, Chronos annunciò:«Siamo qui!».

Arianna si guardò intorno. Erano in un salotto più spazioso di quanto si aspettasse, molto ordinato. Un divano rosso stava davanti a lei, al centro della stanza c'era il tavolo, con quattro sedie. Una libreria era accanto alla porta. A terra, un tappeto con decorazioni geometriche viola e giallo. Poi c'era un'altra porta; intravedendo il forno, Arianna dedusse quella fosse la cucina. Accanto alla porta della cucina, c'era un corridoio. Sulle pareti c'erano molti quadri.

Dalla cucina uscì un uomo. Era alto nella media, e aveva lineamenti delicati. I capelli biondi erano legati in una coda laterale appoggiata sulla spalla, come quelli di Chronos. Gli occhi erano rossi.

Arianna rimase di stucco non solo a vedere come somigliasse a Chronos, ma soprattutto a come quell'uomo somigliasse, per estensione, anche a lei.

«Ciao, Chronos. E tu devi essere Arianna, vero? Bentornati tutti e due.»

«Arianna, lui è Byron Love, il mio padre adottivo.» glielo presentò Chronos, sorridendo.

«Salve. Sì, io sono Arianna. Piacere di conoscerla.» si presentò Arianna a sua volta.

Byron rise. «Ma figurati, dammi del tu. È un piacere anche per me! Chronos era molto eccitato all'idea di presentarti. Fa' come se fossi a casa tua!» le disse. Poi tornò in cucina.

Chronos fece segno ad Arianna di sedersi sul divano. Entrambi si misero comodi.

Byron tornò poco dopo con due bicchieri di thè alla pesca. Li poggiò sul tavolino posto davanti al divano, su cui stava un vaso con decorazioni geometriche.

«Chronos mi ha detto che ti piace il thè alla pesca.» disse l'uomo.

Arianna annuì, prendendo il thè. «Certo, è il mio preferito. Grazie mille.» ringraziò, sorridendo.

Byron prese una delle sedie e si sedette davanti a loro. Arianna bevve un sorso di thè, poi decise di parlare.

«Tu e Chronos vi somigliate davvero molto.» disse.

Byron rise. «Già, ce lo dicono tutti. Il colore dei capelli è diverso, però.»

«In questo senso somiglia più a te, Arianna.» commentò Chronos, guardandola.

Mi Piaci Così Come Sei. [Doug McArthur]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora