Capitolo 19

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Il giorno dopo, Arianna era tornata al suo banco.

Doug sbuffò istintivamente al vederla entrando in classe: aveva sotto sotto sperato non ci fosse, ma ora che c'era era obbligato a scusarsi.

Si gettò sulla sua sedia, già stanco di essere a scuola. Di solito le lezioni passavano molto lente, ma quel giorno, ironicamente, le lancette sembravano velocissime. In men che non si dica, la terza campanella suonò e Doug dovette osservare Arianna e il suo gruppetto uscire.

Il ragazzo fece un respiro profondo, cercando di calmarsi. Sentiva i palmi sudati e gli faceva male la pancia. Era da molto tempo che non provava così tanta ansia.

Si alzò di scatto, seccato, e si diresse quasi correndo fuori dalla classe.

Quando raggiunse Arianna, la prese per un braccio.

La ragazza, sorpresa, si girò di scatto. Il suo viso assunse un'espressione a metà tra il disgusto e la rabbia non appena vide che era lui: le sue sopracciglia erano corrugate e il suo labbro superiore si era piegato leggermente verso l'alto.

Anche gli altri girarono, vedendola fermarsi, e anche loro apparvero subito seccati.

«Ehi! Lasciala andare!» gli gridò Jade, prendendo a sua volta l'altro braccio di Arianna.

Bay però alzò il braccio davanti alle due. «Cosa vuoi da lei?» chiese poi rivolto a Doug.

Ancora più infastidito, Doug digrignò i denti. «Non sono affari tuoi.» borbottò, per poi pentirsi immediatamente. Non gli avrebbero mai permesso di parlarle se avesse continuato a fare così.

«Come puoi credere di poterle parlare dopo quello che le hai fatto?» sbottò ancora Jade, che era diventata tutta rossa ora.

Doug fu tentato di rispondere ancora male, ma si bloccò all'ultimo, stringendo i pugni. «Devo parlarle un'ultima volta. Poi vi lascerò stare.» disse, distogliendo lo sguardo. Si sentiva terribilmente a disagio.

«Ma sei stupido?!» ricominciò Jade. «Ti ho detto che-»

«Lo prometti?» la interruppe Arianna, che fino a quel momento aveva solo ascoltato.

Jade si girò a guardarla, stupita. «Ari, sei sicura?» le domandò.

Ma lei non le rispose. «Prometti di lasciarci in pace dopo?» ripeté invece.

Doug annuì, lasciandole il braccio.

Arianna allora si girò verso gli altri. «Vado con lui, allora. Poi finisco di raccontarvi.»

I due si allontanarono, Arianna poteva quasi sentire gli sguardi preoccupati dei suoi amici sulla schiena.

Girarono l'angolo e si fermarono alla fine del corridoio. A quel punto, Arianna incrociò le braccia e si girò a guardare il ragazzo.

«Quindi? Falla breve.» gli disse. Non poteva negare di essere un po' curiosa di cosa Doug dovesse dirle di così importante, ma in quel momento aveva molte cose per la testa e di certo non c'era spazio per lui.

Doug sbuffò. «Volevo dirti scusa. Per averti incastrato e tutta quella roba lì.» borbottò, distogliendo lo sguardo di nuovo.

Tutto si sarebbe aspettato come risposta, tranne la risatina di scherno che lasciò le labbra della ragazza.

«E me lo dici così?» gli disse Arianna, quasi divertita dalla scusa patetica che Doug le aveva rivolto.

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia. «Mi prendi in giro?» le domandò, seccato al vedere il suo sguardo divertito.

Mi Piaci Così Come Sei. [Doug McArthur]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora